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Home Sommario 2018

Leggi Illustrate N. 436

30 Marzo 2020
in 2018, Sommario
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PREVIDENZA (pag. 4)

Pensioni: ritorno al passato per avere uno sconto sull’età

Il governo vuole dare ai lavoratori la possibilità di anticipare un po’ il pensionamento. Per superare la riforma Fornero, che invece ha allontanato il momento di accesso alla pensione, farà ricorso a due misure: «quota 100» e «opzione donna». Le due misure, presenti nel contratto di programma del nuovo Governo alla voce previdenza, hanno riempito pagine intere di quotidiani all’indomani dell’insediamento del nuovo governo. Tuttavia, è difficile dire se e quando entreranno in vigore. L’ostacolo che c’è, tra annuncio e realizzazione, è, come sempre, di natura finanziaria: secondo l’Inps servono 10/15 miliardi di euro del bilancio dello stato; secondo chi le propone, sarebbero sufficienti 5. Stando alle ultime indiscrezioni, le misure potrebbero trovare posto nella prossima legge di Bilancio del 2019; se così fosse, sarebbero operative non prima del prossimo mese di gennaio 2019.

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La misura che va sotto il nome di «quota 100» prevede due possibilità di pensionamento: maturando (appunto) quota 100 con la somma di età (non inferiore a 64 anni) e degli anni di contributi (non meno di 36); oppure maturando 41 anni e sei mesi di contributi, a prescindere dall’età.

La misura che va sotto il nome di «opzione donna» è la riproposizione della facoltà, rimasta in vigore fino al 2015 (ma con effetti fino all’anno scorso), dell’uscita anticipata dal lavoro offerta solo alle donne, in presenza di 35 anni di contributi e 57 anni e 3 mesi d’età se dipendenti ovvero 58 anni e 3 mesi d’età in caso di lavoratrici autonome.

in entrambi i casi la scelta comporterebbe il calcolo della pensione interamente con la regola contributiva.

FISCO (pag. 5)

Il fisco e nuovo governo: sarà vero cambiamento?

Revisione del sistema impositivo dei redditi delle persone fisiche e delle imprese basata, in particolare, sull’introduzione della flat tax (letteralmente, tassa piatta), allo scopo di ridurre il livello della pressione fiscale; sterilizzazione delle “clausole di salvaguardia” in materia di Iva, ossia bloccare gli incrementi delle aliquote già programmati dai precedenti governi; proclamazione della “pace fiscale” tra amministrazione finanziaria e contribuenti, per favorire l’estinzione del debito “in tutte quelle situazioni eccezionali e involontarie di dimostrata difficoltà economica”; abolizione di spesometro e redditometro.

Sono questi i principali obiettivi in ambito tributario sottoscritti dalla nuova maggioranza nel c.d. “contratto di governo”. A prima vista, possono apparire largamente condivisibili, sembrano misure destinate ad incontrare il favore della stragrande maggioranza dei cittadini. Tuttavia, esaminando un po’ più approfonditamente i singoli punti, sorge più di un dubbio; in alcuni casi, sulla reale portata dei cambiamenti epocali propagandati e, in altri, sull’effettiva possibilità di realizzare quanto annunciato (leggi: reperimento della copertura finanziaria).

LAVORO (pag. 7)

Politiche per il lavoro e reddito di cittadinanza

Il Contratto di Governo si espone moltissimo sul tema di una nuova politica del lavoro, che va in simbiosi con un altro punto qualificante: il Reddito di Cittadinanza.

C’è l’impegno a sviluppare e rafforzare le politiche attive che facilitino la collocazione o ricollocazione dei lavoratori senza lavoro, partendo dalla riforma dei centri per l’impiego, coordinate con misure di sostegno al reddito (Reddito di Cittadinanza).

Il reddito di cittadinanza dovrebbe essere destinato ai cittadini italiani che versano in condizione di bisogno, con un reddito al di sotto di quella che è ritenuta dall’OCSE la soglia di povertà. L’ammontare dovrebbe essere fissato in 780,00 euro mensili per persona singola e parametrato in base al numero dei componenti del nucleo familiare.

PREVIDENZA (pag. 8)

Altri interventi annunciati dal Governo in tema di lavoro

Stretta sui contratti a termine

Sul tema del lavoro, il nuovo Governo insediatosi il 1° giugno scorso è intervenuto o intende intervenire su diversi fronti.

Tra l’altro è prevista una stretta sui contratti a termine, nel tentativo di scoraggiare il precariato.

Lotta alle “delocalizzazioni”

Anche sul fronte delle delocalizzazioni sarebbe pronta una “stretta” che riguarda gli incentivi fiscali del piano industria 4.0, per contrastare fenomeni speculativi.

Salario minimo

Il nuovo ministro del lavoro ha previsto l’introduzione di una legge che fissi il salario minimo orario per tutte le categorie di lavoratori e settori produttivi in cui la retribuzione minima non sia fissata dalla contrattazione collettiva.

Praticanti di studio

Altro impegno del governo in materia di lavoro è l’introduzione dell’obbligo di indennizzare economicamente i praticanti degli studi professionali che svolgono tirocinio per l’accesso alle libere professioni.

Si riparla di voucher

L’altalenante storia legislativa dei voucher lavoro è destinata a proseguire. Il Contratto di Governo prevede una nuova riforma complessiva della normativa vigente.

In questo numero in dettaglio tutti i provvedimenti annunciati dal Governo.

IMMOBILI (pag. 9)

Investire nel mattone scelta da fare subito

L’attuale momento di mercato, con prezzi più bassi rispetto al periodo pre-crisi, è favorevole per chi vuole acquistare la casa per abitarci. Può essere anche il momento per valutare potenziali occasioni di investimento, tenuto anche conto dell’ampio spazio lasciato alla contrattazione.

Ci sono, inoltre, altri due motivi che potrebbero incentivare soprattutto chi dispone di risparmi su conto corrente a puntare sull’investimento immobiliare. A fine anno il costo del denaro comincerà a crescere perché la Banca europea cesserà (a partire da ottobre) di elargire denaro alle banche a costo zero. Quindi, il costo dei mutui, necessariamente, è destinato a lievitare, Inoltre, non va trascurato il “batticuore” generato tra i risparmiatore dalla prospettiva (data, però, all’uno per cento dagli esperti) di una possibile nostra uscita dall’Euro di cui in questi ultimi tempi si è parlato e straparlato fin troppo. Se ciò avvenisse inevitabilmente entrerebbero in crisi tutte le altre forme di investimento.

In questo numero una guida ragionata all’investimento immobiliare.

PREVIDENZA (pag. 21)

Assegno al nucleo familiare: aumentano i limiti di reddito

Aumentano i limiti di reddito che danno diritto all’assegno per il nucleo familiare. Dal 1° luglio si applicano, infatti, i nuovi valori rivalutati dell’’1,1% che è la variazione del costo della vita registrato dall’Istat tra il 2016 e il 2017. Come di consueto, l’Inps ha aggiornato le tabelle con i nuovi valori di riferimento che servono a verificare diritto e misura della prestazione. Le tabelle resteranno valide fino al 30 giugno 2019 (sono allegate alla circolare n. 68/2018), vengono corrisposti a lavoratori dipendenti, pensionati e iscritti in via esclusiva alla gestione separata dell’Inps (ex lavoratori a progetto, collaboratori, ecc.). Alla luce dei nuovi valori i lavoratori sono chiamati a fare o a rifare domanda al proprio datore di lavoro o all’Inps (nei casi previsti), per aver diritto all’assegno da luglio fino al mese di giugno 2019, specificando il reddito conseguito nel 2017 e la composizione del nucleo familiare.

PREVIDENZA (pag. 22)

Gli accordi per ricollocare gli “esuberi” nelle aziende in crisi

Semaforo verde all’«accordo di ricollocazione», introdotto dalla legge Bilancio 2018 (legge n. 2015/2017). Si tratta di una speciale intesa da raggiungere a livello aziendale, tra impresa e sindacati, nel caso di crisi che potrebbe portare a licenziamenti. L’accordo può essere raggiunto durante lo svolgimento della c.d. «procedura di consultazione sindacale», che è l’atto necessario e propedeutico all’accesso alla Cigs (alla cassa integrazione guadagni straordinari). In questa sede, cioè, azienda e rappresentanze sindacali possono sottoscrivere un accordo, il quale contiene uno specifico “piano di ricollocazione” che indica i settori aziendali, i profili professionali e i lavoratori che sono a rischio esubero. Una volta sottoscritto, l’accordo va trasmesso, a cura del datore di lavoro, all’Anpal (agenzia nazionale per le politiche attive del lavoro, presso il ministero del lavoro) entro sette giorni.

Vantaggi per i lavoratori e incentivi per il datore di lavoro.

PREVIDENZA (pag. 23)

Nuovo taglio delle pensioni a partire dal prossimo anno

C’è una brutta notizia per chi andrà a riposo l’anno prossimo o nel 2020: avrà una pensione annua inferiore, in media, di oltre l’1% rispetto a chi ci è andato o ci andrà quest’anno. A stabilirlo è il decreto 15 maggio del ministero del lavoro (vecchio governo) che, pubblicato sulla gazzetta ufficiale n. 31/2018, ridetermina i coefficienti di trasformazione del montante contributivo per il biennio 2019/2020 (i coefficienti, cioè, che, applicati al totale dei contributi versati durante la vita lavorativa, determinano l’importo annuo di pensione cui si ha diritto). La novità va tenuta presente anche da chi voleva rimanere qualche mese o anno in più al lavoro; infatti, rinviando il pensionamento da quest’anno al prossimo, anche di un mese, da dicembre a gennaio 2019, costerà fino a 340 euro di minore pensione all’anno e per tutta la vita da pensionato.

Sarà questa la quarta revisione (basata sull’andamento dell’economia), da quando è stata prevista dalla legge n. 247 del 2007 e tutte sono state negative.

PREVIDENZA (pag. 23)

Aumento dell’età pensionabile: escluse le professioni gravose

Con l’introduzione della cosiddetta “speranza di vita”, a partire dal 2009, se la vita si allunga (in base ad un indice statistico calcolato periodicamente) automaticamente si alzano anche i requisiti anagrafici (l’età) del pensionamento.

La Legge di bilancio 2018, tuttavia, ha introdotto alcune deroghe per chi ha svolto professioni gravose o lavori usuranti. Il decreto attuativo che fissa i requisiti e le regole per presentare la domanda al fine di ottenere lo sconto sull’età pensionabile è stato pubblicato sulla G.U. n. 134 del 12 giugno 2018.

FISCO (pag. 25)

Modello 730: crediti e debiti in busta paga a partire da luglio

I sostituti d’imposta sono obbligati ad effettuare le “operazioni di conguaglio” per i loro dipendenti, che scaturiscono dall’assistenza fiscale resa dai CAF, dai professionisti abilitati e, in alcuni casi, da loro stessi. In sostanza, i sostituti d’imposta sono tenuti a pagare le imposte sul reddito dei propri lavoratori (o pensionati) che scaturiscono dalla dichiarazione dei redditi mod. 730 o a recuperare gli eventuali crediti.

Quest’anno, l’Agenzia delle Entrate ha dato nuove disposizioni, dopo anni di silenzio, per via dell’allargamento dell’utilizzo del Modello 730 anche a chi non ha un sostituto, della dichiarazione precompilata, dei controlli preventivi sui rimborsi.

INSERTO

La pensione integrativa

La legge di bilancio 2018 e, l’anno scorso, la legge n. 124/2017, operativa praticamente solo da quest’anno, hanno aggiornato il quadro delle regole sui Fondi pensioni e, in generale, sulla pensione integrativa. In particolare è stata modificata la normativa riguardante la destinazione da parte dei lavoratori dipendenti del TFR.

Nell’inserto: come districarsi nel labirinto della nuova disciplina.

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