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Home Sommario 2018

Leggi Illustrate N. 432

30 Marzo 2020
in 2018, Sommario
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PREVIDENZA (pag. 3)

Anticipo di pensione con l’Ape volontario

L’operazione Ape volontario ha preso finalmente il via. I cittadini, infatti, possono simulare sul sito dell’Inps la propria situazione pensionistica, per verificare se e quanto anticipo possono ottenere e quanto viene a costare. Un prestito commisurato e garantito dalla futura pensione di vecchiaia e che andrà rimborsato in 20 anni, una volta andati effettivamente in pensione. Ape sta per «anticipo pensionistico» e «volontario» è utilizzato per distinguerlo dalla «Ape sociale» che è lo stesso un «anticipo pensionistico», ma il cui costo è a carico dello Stato. Il costo dell’Ape volontario, invece, deve pagarlo il cittadino-richiedente.

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Interessati all’Ape volontario, in via di principio, sono tutti i lavoratori con almeno 63 anni e contributi versati per non meno di 20 anni. Un esempio: il dipendente di 63 anni che ha maturato oggi una pensione di vecchiaia di 1.200 euro mensili può ottenere un Ape volontario d’importo variabile da 150 a 747 euro da incassare per 43 mesi. Il costo: varia tra l’80 e 90% dell’Ape (si dimezza solo grazie all’attribuzione di un credito d’imposta). Sull’Ape volontario, infatti, sono dovuti interessi finanziari (a una banca), un premio assicurativo contro il rischio premorienza (a una compagnia di assicurazioni) e una commissione di accesso al “Fondo di Garanzia Inps”.

FISCO (pag. 11)

Modello Redditi 2018: le novità (debutta l’iperammortamento)

Dopo la presentazione delle novità contenute nel 730/2018 (vedi “leggi illustrate” di febbraio), è la volta dell’altro modello con cui è possibile eseguire l’adempimento dichiarativo per i redditi prodotti lo scorso anno. L’Agenzia delle entrate ha pubblicato sul proprio sito il modello “Redditi 2018 – Persone fisiche”, le relative istruzioni e la scheda da utilizzare per scegliere a chi destinare l’otto, il cinque e il due per mille dell’Irpef.

Come sempre, l’incalzante susseguirsi di norme, provvedimenti e chiarimenti in materia tributaria ha reso necessario l’adeguamento dei modelli che, pertanto, si presentano con tante modifiche a livello di quadri, prospetti, sezioni, righi, colonne, campi e caselle. C’è anche uno slittamento di un mese, dal 30 settembre al 31 ottobre, del termine ultimo per la presentazione della dichiarazione.

Oltre allo spostamento del termine per la presentazione ci sono tante altre novità: alcune sono di carattere generale, cioè possono riguardare un po’ tutte le persone fisiche; altre, invece, toccano solo i titolari di redditi d’impresa e i lavoratori autonomi (professionisti e artisti).

In particolare debutta l’iperammortamento a favore delle aziende che comprano nuovi macchinari.

FISCO (pag. 11)

Il nuovo calendario dei versamenti nel 2018

Dopo la “rivoluzionaria” novità dello scorso anno, quando il termine per versare le imposte risultanti dalla dichiarazione dei redditi fu stabilmente differito di due settimane (dal 16 al 30 giugno), quest’anno il calendario dei pagamenti si presenta estremamente bizzarro, causa il verificarsi di alcune circostanze particolari.

Il termine ultimo del 30 giugno, infatti, cade di sabato, con conseguente automatico slittamento al primo giorno lavorativo successivo, ossia a lunedì 2 luglio. Come è noto, però, le norme tributarie consentono, dietro pagamento di una maggiorazione dello 0,40%, di rimandare fino a trenta giorni i versamenti che scaturiscono dalle dichiarazioni. Ne deriva che, quest’anno, la seconda chiamata alla cassa è per il primo giorno di agosto. Tuttavia, a questo punto, entra in ballo un’altra disposizione di legge che da qualche anno, allo scopo di riconoscere ai contribuenti un periodo di “tregua fiscale” in concomitanza con le vacanze estive, consente di effettuare tutti i versamenti in scadenza tra il 1° ed il 20 del mese di agosto entro quest’ultimo giorno, senza applicazione di sanzioni e interessi. Pertanto, nel 2018, i versamenti delle imposte dovute a titolo di saldo 2017 e di primo acconto 2018 sulla base della dichiarazione dei redditi (ma anche di quella Irap) potranno essere eseguiti entro il 2 luglio ovvero, con la maggiorazione dello 0,40%, entro il 20 agosto.

In questo numero il nuovo calendario degli adempimenti.

PREVIDENZA (pag. 35)

Domestici: aumenti simbolici per contributi e retribuzioni

Permettersi una colf o una badante, quest’anno costerà un po’ di più rispetto all’anno passato, naturalmente soltanto a chi applica i minimi contrattuali e non a chi già paga di più. Dopo due anni in cui erano rimasti fermi, i contributi, infatti, sono lievitati appena dell’1,1 per cento e le retribuzioni minime in misura irrisoria: 0,64 per cento (circa 5 euro in più a mese). I lievi aumenti sono stati confermati dall’Inps con circolare n. 15/2018.

L’aumento delle retribuzioni minime si applica a partire dal 1° gennaio 2018, facendo sentire gli effetti sul versamento dei contributi da versare all’istituto di previdenza entro il prossimo 10 aprile (relativi al primo trimestre di quest’anno).

PREVIDENZA (pag. 38)

Lavoro: non tutte le proposte sono da ritenere dignitose

C’è lavoro e lavoro per lo stato sociale italiano. Non tutte le proposte di occupazione, infatti, sono ritenute dignitose, ma solo quelle congrue, cioè quelle che presentano alcuni requisiti.

Se mancano, il disoccupato eviterà:

  • la perdita dello stato di disoccupazione (ovviamente il vincolo opera nei confronti di chi si avvale di tale stato e così risulti iscritto anche al centro per l’impiego);
  • la decadenza dall’indennità di disoccupazione (Naspi, Dis-Coll) o da altri ammortizzatori di cui stia fruendo (la cassa integrazione, ad esempio).

Le precisazioni dell’Anpal, l’ente nazionale per le politiche del lavoro, circa la congruità delle offerte di lavoro.

PREVIDENZA (pag. 38)

Domanda Naspi precompilata

Più facile chiedere l’indennità di disoccupazione. La domanda, infatti, è in parte precompilata dall’Inps. Per fruire del servizio, operativo in via sperimentale, il lavoratore deve accedere, tramite PIN (codice personale di identificazione), all’area «MyInps», sezione «I tuoi avvisi», del sito internet, dove troverà un avviso con il link diretto alla domanda precompilata. Per adesso, il servizio di “pre-compilata” opera solo per le richieste di Naspi, l’indennità di disoccupazione di: lavoratori dipendenti del settore privato, compresi lavoratori apprendisti e soci lavoratori di cooperativa; personale artistico con rapporto di lavoro subordinato; dipendenti pubblici con rapporto a termine.

A proposito di Naspi, vale la pena evidenziare che quest’anno, per la prima volta dal 2015 (da quando è in vigore), l’indennità ha subito un leggero aumento: + 1,1%. L’importo dipende dalla retribuzione media del lavoratore degli ultimi quattro anni.

FISCO (pag. 39)

Altri chiarimenti sulle novità fiscali

Dopo quello di fine gennaio (vedi la rubrica “il fisco si spiega” del mese passato), il 1° febbraio si è svolto un altro incontro tra i tecnici dell’amministrazione finanziaria e i giornalisti esperti in materia tributaria. Tra i principali temi dibattuti, il rinnovato calendario fiscale, la disciplina di super e iperammortamento, la rottamazione-bis delle cartelle esattoriali, le principali novità per le famiglie, le imprese e i professionisti. In attesa che, come ogni anno, i chiarimenti vengano messi nero su bianco in una circolare riepilogativa, illustriamo quelli più significativi, al momento dispensati solo verbalmente.

INSERTO

Lezioni di condominio

La riforma della disciplina condominiale ha attribuito all’amministratore di condominio una serie di incombenze che prima non aveva. In due inserti (il primo, di 40 pagine, in questo numero) la guida ad una professione sempre più difficile.

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