FISCO
Decreto fiscale (pag. 3)
Il decreto legge n. 148/2017, pubblicato sulla G.U. n. 242 del 16 ottobre 2017, già in vigore, che comunque dovrà essere ratificato dal Parlamento entro 60 giorni, contiene alcune misure fiscali ritenute urgenti dal Governo. Vanno segnalate: la riproposizione della rottamazione delle cartelle di pagamento che, dopo il successo riscosso dalla passata edizione, viene presentata di nuovo con ampliamento dell’ambito di applicazione (infatti, saranno definibili anche i ruoli affidati all’agente della riscossione fino al 30 settembre 2017; chi ha aderito alla precedente rottamazione, ma non ha pagato le rate scadute a luglio e settembre, potrà regolarizzare la posizione versando quanto dovuto, senza alcuna maggiorazione, entro il 30 novembre; viene offerta una seconda chance a chi non era stato ammesso alla definizione perché non aveva versato le rate in scadenza fino al 31 dicembre 2016, relative a precedenti piani di dilazione); l’estensione a tutte le società controllate dalla pubblica amministrazione del meccanismo della scissione dei pagamenti dell’Iva sull’acquisto di beni e servizi (c.d. split payment), in base al quale le P.A. pagano al fornitore soltanto il corrispettivo e versano esse stesse l’imposta allo Stato; l’applicabilità del credito d’imposta previsto a favore delle imprese e dei lavoratori autonomi che effettuano investimenti in campagne pubblicitarie pure a quelli realizzati sulla stampa quotidiana e periodica, anche online, dal 24 giugno al 31 dicembre 2017; la sospensione fino al 30 settembre 2018 degli obblighi tributari e contributivi in alcuni comuni della provincia di Livorno colpiti dall’alluvione dello scorso settembre; il blocco dei primi parziali rincari già programmati dell’Iva e delle accise (la legge di bilancio dovrebbe cancellarli del tutto).
In questo numero un approfondimento sulle principali novità.
FISCO
Legge di Bilancio 2018 (pag. 3)
La Legge di Bilancio per il 2018 presentata dal Governo al Parlamento, che dovrà approvarla entro il 31 dicembre 2017, contiene molte novità fiscali, che, a differenza del decreto 148/2017 già in vigore, diventeranno legge soltanto dal 1° gennaio 2018.
Sul versante tributario, oltre al totale blocco degli aumenti delle aliquote Iva, vanno rimarcate: la conferma, per il 2018, della detrazione per le ristrutturazioni edilizie nella misura potenziata al 50%, (con annesso “bonus mobili”) e dell’“ecobonus” al 65%, ad eccezione di alcuni interventi meno incisivi (infissi, schermature solari, caldaie a condensazione, impianti dotati di generatori di calore alimentati da biomasse combustibili), per i quali l’entità della detrazione scende al 50%; l’estensione per altri due anni della cedolare secca al 10% per i contratti a canone concordato; l’introduzione di un nuovo sconto del 36% per la cura del verde privato, ossia terrazzi e giardini, anche condominiali (c.d. “bonus verde”), e del 19% per chi assicura la casa contro le calamità naturali; la proroga sia dell’“super ammortamento” (anche se la maggiorazione del costo di acquisto viene ridimensionata dal 40 al 30%) che dell’“iper ammortamento” (confermato al 150%) a favore di chi effettua investimenti in beni strumentali nuovi, nonché l’istituzione di un nuovo credito d’imposta destinato alle imprese che sostengono spese per la formazione del personale dipendente in determinati ambiti (vendita, marketing, informatica, tecniche e tecnologie di produzione); la proroga di un anno del blocco degli aumenti di tributi e addizionali regionali e comunali; l’estensione dell’obbligo della fatturazione elettronica, a partire dal 1° gennaio 2019, a tutte le cessioni di beni e le prestazioni di servizi tra soggetti passivi IVA (quindi, non più solo nei rapporti con le pubbliche amministrazioni), esclusi i nuovi minimi e i contribuenti in regime forfetario, con contestuale abrogazione dello “spesometro” e di alcune disposizioni in materia di modelli Intrastat; la possibilità di avvalersi dell’assistenza fiscale online dell’Agenzia delle entrate, compresa la precompilazione della dichiarazione Iva; l’eliminazione, per gli esercenti arti e professioni e per le imprese in contabilità semplificata, dell’obbligo di tenuta dei registri delle fatture emesse e degli acquisti; la sospensione per trenta giorni, nelle ipotesi che presentano profili di rischio, dell’efficacia dei versamenti effettuati tramite l’utilizzo di crediti, per le verifiche del caso finalizzate a contrastare eventuali indebite compensazioni; la riapertura dei termini per la rideterminazione del valore di acquisto o del costo di terreni e partecipazioni in società non quotate posseduti alla data del 1° gennaio 2018; il rinvio di un anno dell’introduzione dell’IRI, la nuova imposta sul reddito dell’imprenditore con aliquota fissa al 24% che, secondo la legge di bilancio dello scorso anno, sarebbe dovuta decollare già dal 2017; il ritorno della detrazione Irpef del 19%, su una spesa massima di 250 euro l’anno, per gli abbonamenti al trasporto pubblico locale, regionale e interregionale; l’istituzione di un credito d’imposta del 50% per le erogazioni liberali in denaro, fino a 40.000 euro, effettuate per interventi di ristrutturazione di impianti sportivi pubblici (c.d. “sport bonus”); il dimezzamento (da 10.000 a 5.000 euro) della soglia al di sopra della quale le pubbliche amministrazioni, prima di procedere ad un pagamento, devono verificare se il beneficiario è moroso, nei confronti dello Stato, di un importo almeno pari alla somma che deve ricevere, derivante dalla notifica di una o più cartelle.
In questo numero l’approfondimento sulle principali norme presenti nel disegno di legge.
LAVORO (pag. 11)
Il disegno di legge di Bilancio 2018 in materia di lavoro prevede incentivi permanenti per l’occupazione giovanile. E’ prevista la decontribuzione dal 50% al 100%. La decontribuzione massima è concessa nei territori del Mezzogiorno e per i giovani assunti dalle imprese presso cui hanno svolto l’esperienza scuola/lavoro oppure svolto un periodo di apprendistato.
Incentivi sono anche previsti per la ricollocazione dei lavoratori di aziende in crisi. Prorogati, infine, anche gli sgravi contributivi per i giovani under 40 che vogliono intraprendere l’attività di coltivatore diretto o imprenditore agricolo professionale.
PREVIDENZA (pag. 12)
Il disegno di legge di Bilancio 2018 in materia di previdenza prevede una proroga fino al 31 dicembre 2019 della operatività della legge che ha introdotto la cosiddetta Ape volontaria che, prevista dalla Legge di Bilancio per il 2017 non ha ancora preso l’avvio. Infatti, soltanto il 18 ottobre scorso, è stato pubblicato il regolamento attuativo della legge che, lo ricordiamo, permette di ottenere (a pagamento) l’anticipo del pensionamento (questo il significato di Ape). La norma dà l’opportunità, per chi ha almeno 63 anni d’età, di chiedere un anticipo sulla pensione che poi restituirà, una volta a riposo, mensilmente, per un periodo di 20 anni, con trattenute dirette sul trattamento di pensione.
PREVIDENZA (pag. 12)
Allargata ad altri lavoratori l’Ape sociale (a carico dello Stato)
L’Ape sociale, cioè quella a carico dello Stato che spetta ad alcune categorie di lavoratori con particolari requisiti allarga i confini. L’anno prossimo potrà essere richiesta anche da chi sia rimasto disoccupato per scadenza di un contratto a termine. Le donne, inoltre, potranno farvi ricorso con requisiti contributivi scontati di sei mesi per ogni figlio fino a un massimo di due anni in presenza di quattro figli. A prevederlo è il disegno di legge di Bilancio 2018.
PREVIDENZA (pag. 11)
Possibilità di anticipare anche la rendita integrativa (RITA)
La «Rita» sarà strutturale. La rendita integrativa temporanea anticipata (questo il significato di Rita) potrà essere richiesta dai lavoratori, pubblici e privati, iscritti a un fondo pensione, in caso di perdita del lavoro se maturano l’età per la pensione di vecchiaia entro cinque anni e in caso di non occupazione per 24 mesi a patto che maturino l’età per la pensione di vecchiaia entro 10 anni. A stabilirlo è il disegno di legge Bilancio del 2018 che modifica la misura introdotta dalla legge n. 232/2016 (legge Bilancio 2017) in via sperimentale dal 1° maggio 2017 fino al 31 dicembre 2018, rendendola anche strutturale (cioè non più sperimentale e a scadenza).
PUBBLICO IMPIEGO (pag. 13)
Più soldi per gli statali
Quello di rinnovare i contratti di lavoro degli statali scaduti da quasi 8 anni era uno degli impegni che il governo aveva assunto fin dai primi giorni del suo insediamento, all’indomani del (fallito) referendum costituzionale del dicembre scorso. Dopo la presentazione del disegno di legge di bilancio 2018 possiamo dire che la promessa ha molte probabilità di essere mantenuta. L’articolo 58 prevede infatti un ammontare complessivo degli stanziamenti per i rinnovi contrattuali dei dipendenti delle amministrazioni statali per il triennio 2016-2018, pari a 300 milioni di euro per il 2016, a 900 milioni di euro per il 2017 e a 2.850 milioni di euro a decorrere dal 2018. Buona parte di queste risorse derivano dagli stanziamenti già effettuati nelle manovre dei due anni precedenti e non ancora utilizzati. La posta aggiuntiva è rappresentata, in sostanza, da 1.650 milioni di euro a decorrere dal 2018 che vanno a rimpinguare i 1.200 già disponibili e che dovrebbero consentire di raggiungere aumenti di 85 euro lordi di incremento medio promesso ai sindacati.
PUBBLICO IMPIEGO (pag. 14)
Nuove assunzioni nella pubblica amministrazione
Sono previste nella Legge di Bilancio 2018, per svecchiare la pubblica amministrazione, le seguenti assunzioni: assunzioni straordinarie per Polizia e VV.FF.; stabilizzazione dei precari al Ministero dell’interno; scorrimento graduatorie per i tecnici dei Beni Culturali; 1.400 assunzioni (tempo indeterminato) presso gli uffici giudiziari; assunzioni per la sicurezza stradale; assunzioni nelle università e negli enti di ricerca.
In questo numero i particolari.
FISCO (pag. 35)
L’appuntamento di novembre
Tra gli adempimenti fiscali di novembre, un posto di assoluto rilievo spetta al versamento della seconda o unica rata di acconto, per l’anno d’imposta 2017, delle imposte sui redditi (vale a dire, l’IRPEF per le persone fisiche e l’IRES per le società “solari”, cioè con esercizio coincidente con l’anno solare) e dell’imposta regionale sulle attività produttive (IRAP). L’appuntamento riguarda anche alcune imposte sostitutive e addizionali relative a quei tributi. È il caso, ad esempio: dell’imposta sostitutiva dovuta dai lavoratori autonomi (professionisti, artisti) e dalle imprese (artigiani, commercianti, imprenditori) di “piccole dimensioni” che hanno adottato il regime forfetario o fruiscono ancora del regime dei “nuovi minimi”; dell’imposta sostitutiva sui canoni derivanti dalla locazione di immobili abitativi per i quali si è espressa l’opzione per l’applicazione della “cedolare secca”; le imposte sul valore degli immobili e dei prodotti finanziari posseduti all’estero (rispettivamente, IVIE ed IVAFE). La scadenza è fissata per l’ultimo giorno del mese, vale a dire per giovedì 30 novembre 2017.
PREVIDENZA (pag. 38)
Rivalutazione delle pensioni
La pensione torna a crescere, ma si tratta di pochi spiccioli… Da prossimo mese di gennaio, infatti, ci potrebbe essere un lieve aumento dell’1,2%, grazie alla perequazione automatica. La stima è stata formulata sulla base dei dati Istat dell’inflazione. Ma anche questa volta, l’aumento non vale per tutti: sarà negata sulla quota di trattamento che supera l’importo di 3.012 euro (poco più di 2.100 euro al netto delle tasse). L’indice definitivo dell’inflazione 2017 (che si applica per la rivalutazione degli assegni per l’anno 2018) si potrà, naturalmente, conoscere solo alla fine dell’anno; intanto, però, l’Inps deve prepararsi al rinnovo dei mandati di pagamento delle pensioni per il prossimo anno e lo farà sulla base di un dato provvisorio, che verrà indicato nel corso del mese di novembre da un apposito decreto del ministro dell’economia, di concerto con quello del lavoro. Questo dato provvisorio, secondo nostri calcoli (basati sugli ultimi dati Istat), dovrebbe essere pari all’1,2%, indice (senza tabacchi) costruito sulla base del valore medio registrato a settembre scorso.
PREVIDENZA (pag. 38)
Aumento dell’età pensionabile
Dal 2019 l’età pensionabile salirà a 67 anni, per tutti, uomini e donne. La speranza di vita, e cioè il tempo che in media rimane ancora da vivere, una volta superata la boa dei 65 anni, tra il 2013 e il 2016 è aumentata di 5 mesi.
Sulla base di questi numeri il governo, con un decreto da emanare entro la fine dell’anno e che non deve avere alcun benestare del Parlamento, dovrà fissare la nuova soglia che dal 2019 potrebbe appunto salire a 67 anni con riferimento all’aumento della speranza di vita registrato nel triennio 2013-2016.
Comunque il Governo, dato il pressing dei sindacati, potrebbe intervenire per evitare l’allungamento della vita lavorativa almeno per le categorie disagiate.
PREVIDENZA (pag. 38)
Corte costituzione: ok alle mini rivalutazioni
La Corte costituzionale ha dichiarato legittimo il bonus Poletti, erogato ai pensionati per riparare il blocco 2012/2013 della rivalutazione delle pensioni oltre 1.405 euro (tre volte il minimo).
Tutto era nato con la sentenza n. 70/2015 della stessa Corte costituzionale, che dichiarava non legittimo il predetto blocco biennale 2012/2013 della perequazione. Consapevole dell’impossibilità di scaricare sul bilancio statale la spesa necessaria ad applicare la sentenza (oltre 20 miliardi di euro), il Governo corse ai ripari introducendo una misura ad hoc: una mini rivalutazione poi chiamata “bonus Poletti”. Nuovo ricorso dei pensionati, ma ora la Corte costituzionale ha detto che va tutto bene.
In questo numero i particolari della sentenza.
INSERTO
Pensioni: il nuovo cumulo
Nell’inserto di 40 pagine anche le altre strade per utilizzare al meglio i contributi versati a diverse gestioni previdenziali al fine di raggiungere il diritto alla pensione e per migliorarne l’importo