SOCIETA’ (pag. 3)
Reati stradali: la nuova legge, che cosa cambia nella realtà
La legge (n. 41/2016 pubblicata sulla G.U. n. 70 del 24 marzo 2016) sui reati stradali, in vigore dal 25 marzo 2016, è stata approvata definitivamente dal Senato in quinta lettura. Il testo è stato più volte ritoccato durante l’iter parlamentare.
La legge era stata presentata la prima volta in Parlamento sei anni fa e, ancora a gennaio 2016, l’iter di approvazione aveva subito un ennesimo rallentamento alla Camera quando, in sede di votazione, era stato proposto ed approvato un emendamento per escludere, nell’ipotesi di lesioni (lesioni, non omicidio) da circolazione stradale, l’arresto in flagranza del conducente nel caso questi avesse soccorso la vittima.
Il testo della legge, perciò, veniva rinviato al Senato per una nuova lettura che, questa volta, a scanso di equivoci, è stata “blindata” con il voto di fiducia (cioè: se non fosse stato approvato, sarebbe caduto il Governo).
In questo numero: che cosa cambia rispetto al passato.
IMMOBILI (pag. 5)
Decreto mutui ipotecari e banche: una norma molto contestata
Tanto rumore per nulla. Viene da pensare questo con riguardo a tutto il trambusto suscitato dallo schema di decreto legislativo (che recepisce la direttiva 2014/17/UE) sui mutui ipotecari. Barricate alla Camera; titoli in prima serata dei telegiornali; fiumi di inchiostro versati su ogni giornale, dai più piccoli ai più grandi. Tutto per cosa? Per una singola norma di questo provvedimento che, così come inizialmente proposta dal Governo, ha fatto gridare allo scandalo. Pochi però, a parere nostro, l’avevano veramente letta.
Vediamo quindi di fare il punto della situazione, ripercorrendo sin dall’inizio l’intera vicenda.
LAVORO (pag. 6)
Sabatini ter per l’acquisto agevolato di macchinari
E’ arrivato in Gazzetta Ufficiale lo scorso 10 marzo il nuovo decreto del Ministero dello Sviluppo economico che disciplina la concessione di contributi sugli interessi per le imprese che accedono a finanziamenti bancari per l’acquisto di nuovi macchinari. Il finanziamento potrà avere un valore complessivo tra i 20mila e i 2milioni di euro.
La Direzione Generale per gli Incentivi alle Imprese dello stesso ministero, pochi giorni dopo, ha pubblicato la circolare attuativa del provvedimento. Le domande potranno essere presentate a partire dal 2 maggio 2016. In questo numero spiegato in concreto di cosa si tratta, chi può accedere ai contributi e quali sono i principali passi per ottenere il finanziamento.
LAVORO (pag. 7)
I fondi europei: una guida per chi vuole fare impresa
L’Unione europea costituisce ancora un’opportunità o è solo un vincolo che ci costringe a politiche e a regole che per noi non funzionano? Tralasciando in questa sede i molti aspetti della questione, un’accusa ricorrente è questa: l’Europa ci costa, l’Italia contribuisce con più denaro alle politiche economiche dell’Europa (è il terzo paese, dopo Germania e Francia) rispetto a quanto ne riceve. Tuttavia si tace spesso che un considerevole flusso di denaro potrebbe rientrare, attraverso i fondi europei per lo sviluppo, ma ciò non accade. Questi fondi, infatti, possono essere impiegati soltanto come cofinanziamento di iniziative dello Stato e delle Regioni, ma Stato e Regioni spesso non hanno soldi (e i fondi europei destinati all’Italia prendono altre strade).
La Legge di Stabilità 2016 è ora impegnata ad utilizzare meglio i fondi europei destinati all’Italia e vuole allargarne l’accesso a professionisti e partite IVA.
Ma, come “funzioneranno” questi fondi? E, soprattutto, sono davvero accessibili?
PREVIDENZA (pag. 9)
Assegno aggiuntivo dopo la disoccupazione ordinaria
Asdi al debutto. Gli interessati (finalmente) possono presentare all’Inps la domanda dell’assegno di disoccupazione (da cui Asdi): un’indennità aggiuntiva alla Naspi (disoccupazione ordinaria) introdotta dalla riforma Jobs act. La disciplina non è semplice per la presenza di condizioni e requisiti che ne complicano la gestione. Nel tentativo di sintesi si può dire che a far domanda di Asdi è ammesso il lavoratore che: abbia fruito della Naspi per la durata massima dopo il 1° maggio 2015 (non prima, perché l’Asdi non era ancora entrata in vigore); appartenga a un nucleo familiare con un minore oppure abbia età non inferiore a 55 anni (basta una delle due condizioni); infine, possegga un’Isee d’importo non superiore a 5mila euro. A dare il via libera alle richieste di Asdi è stata l’attesa circolare n. 47/2016 dell’Inps. Novità assoluta è il trattamento fiscale del nuovo assegno: in quanto prestazione assistenziale è esentasse.
In questo numero: come fare la domanda e quanto vale la nuova indennità.
PREVIDENZA (pag.10)
Infortunio sul lavoro: semplificazione degli adempimenti
Semplificata la procedura di denuncia degli infortuni sul lavoro. A partire dal 22 marzo 2016, infatti, i datori di lavoro non devono più effettuare la comunicazione all’autorità di PS (alla questura o al sindaco, a seconda dei casi) entro due giorni nel caso di infortuni con prognosi di più di tre giorni oppure mortale. A questo vi provvede ora l’Inail, e soltanto se l’infortunio ha una prognosi superiore a 30 giorni o mortale. La novità, ora entrata in vigore, era prevista dal dlgs n. 151/2015 (riforma del Jobs act). L’Inail ,con la circolare n. 10/2016, ha ricordato che, sempre dal 22 marzo, i datori di lavoro non devono più inviare neppure il certificato medico, insieme alla denuncia d’infortunio, perché a tanto provvedono i medici.
PREVIDENZA (pag. 11)
Indennità di maternità garantita ai parasubordinati
Indennità di maternità garantita ai parasubordinati: hanno diritto al congedo anche qualora il committente non abbia pagato, a loro favore, tutti i contributi alla Gestione Separata dell’Inps. A stabilirlo è il principio c.d. di “automaticità delle prestazioni” introdotto dalla riforma Jobs act in relazione all’indennità di maternità (ex astensione obbligatoria) spettante ai lavoratori parasubordinati. In base alle indicazioni Inps, fornite nella circolare n. 42/2016, il principio può essere fatto valere non soltanto con riferimento ai periodi di congedo di maternità e/o di paternità iniziati dal 25 giugno 2015 (data d’entrata in vigore del dlgs n. 80/2015 di riforma del Jobs act e, quindi, anche data di operatività della nuova norma); ma anche per i periodi c.d. “a cavaliere”, cioè in corso di fruizione alla citata data del 25 giugno 2015 e, in tal caso, sia per la quota parte del congedo spettante prima che dopo del 25 giugno 2015. Dalla nuova tutela restano esclusi i professionisti senza cassa e in genere le Partite Iva, cioè i lavoratori che sono iscritti alla Gestione Separata Inps in qualità di lavoratori autonomi e non come collaboratori coordinati e continuativi. Infine, un’avvertenza: sempre secondo l’Inps, perché sia efficace il principio è indispensabile che il committente abbia almeno erogato i compensi ai lavoratori.
LAVORO (pag. 12)
Garanzia giovani: arriva il super bonus tirocini
Il piano “Garanzia Giovani”, finanziato con fondi europei, per la lotta alla disoccupazione giovanile, operativo dal maggio 2014, ora premia chi assume i tirocinanti. Si chiama “Super Bonus Occupazione”: è un incentivo economico del valore da 3mila a 12mila euro, concesso ai datori di lavoro che, dal 1° marzo al 31 dicembre 2016, assumono giovani che hanno già svolto un tirocinio o lo stiano svolgendo, purché avviato entro il 31 gennaio 2016.
Dopo la prima fase, che si è conclusa il 31 dicembre 2015, quest’anno “Garanzia Giovani” ha dato il via alla seconda fase che punta i riflettori su «Crescere in Digitale», un progetto che potrebbe offrire un posto di lavoro a 3.255 tirocinanti che poi , grazie al super bonus occupazione , potrebbero essere assunti definitivamente.
PREVIDENZA (pag. 13)
Artigiani e commercianti: nuovo aumento contributivo
Aumentano anche nel 2016 i contributi di artigiani e commercianti (la prima rata va pagata entro il 16 maggio). Anche i contributi minimi, dopo i rincari di 270 euro nel 2012, di 160 euro nel 2013, di 100 euro nel 2014 e di altri 77 euro nel 2015, quest’anno devono sborsare 70 euro in più, un aumento d’importo tuttavia inferiore agli anni passati perché scaturisce solo dagli effetti della Manovra Monti, c.d. “Salva Italia” (dl n. 201/2011 convertito in legge n. 214/2011), che ha fissato l’agenda con gli annuali innalzamenti delle aliquote contributive fino a raggiungere la soglia del 24% dal 1° gennaio 2018. Nessun aumento si registra, invece, per effetto della variazione (che non c’è) del reddito minimo di riferimento, cioè l’imponibile su cui si calcolano i contributi: la rivalutazione Istat è stata zero!
Tornando all’aumento delle aliquote contributive, nel 2012 sono salite dell’1,3%; dello 0,45% per ognuno degli anni 2013, 2014 e 2015, lo stesso aumento di quest’anno, e così sarà, anno dopo anno nel futuro, fino a raggiungere come detto il traguardo del 24% dal capodanno del 2018.
FISCO (pag. 43)
Canone RAI in bolletta: come evitare l’addebito
In presenza delle condizioni necessarie, per evitare che nella bolletta della luce di luglio venga caricato anche il pagamento delle rate scadute del canone RAI per il 2016, occorre presentare una dichiarazione sostitutiva per superare la presunzione di detenzione dell’apparecchio televisivo. A tale scopo, deve essere utilizzato il modello ad hoc, disponibile sui siti internet www.canone.rai.it, www.finanze.it e www.agenziaentrate.it. C’è tempo fino al 30 aprile se l’autocertificazione, assieme alla copia di un documento di riconoscimento, viene spedita per posta, in plico raccomandato senza busta; l’indirizzo è: Agenzia delle entrate – Ufficio Torino 1 – Sportello abbonamenti TV – Casella postale 22 – 10121 Torino. Dieci giorni in più, quindi fino al 10 maggio, se invece si trasmette il modello all’Agenzia delle entrate in via telematica, direttamente (in tal caso, occorrono le credenziali per accedere ad uno dei servizi Fisconline o Entratel) o rivolgendosi ad un intermediario abilitato.
INSERTO
Compiliamo insieme il modello 730
In un inserto di 56 pagine una guida pratica con i chiarimenti del Fisco.