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Leggi Illustrate N. 399

2 Marzo 2015
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LAVORO (pag. 3)

La riforma: passo avanti con polemiche

Il progetto di riforma del lavoro, conosciuto come “Jobs Act”, comincia a dare segni di sé. Sono stati licenziati definitivamente dal Governo i primi due decreti legislativi attuativi della legge 10 dicembre 2014, n. 183. Il primo introduce il contratto cosiddetto a tutele crescenti per il quale non si applicherà più l’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori; il secondo ristruttura l’ASpI, l’Assicurazione Sociale per l’Impiego, introdotta dalla riforma Fornero del 2012 in sostituzione della vecchia indennità di disoccupazione. I due decreti hanno concluso il 20 febbraio l’ultimo passaggio parlamentare presso le commissioni lavoro di Camera e Senato deputate al rilascio del parere consultivo (non vincolante per il Governo), e dunque pronti per la pubblicazione sul la Gazzetta Ufficiale.

ARTICOLI CORRELATI

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In questo numero un ampio approfondimento.

FISCO – LAVORO (pag. 9)

Milleproroghe: torna il regime dei nuovi minimi

Quest’anno, il tradizionale decreto legge di fine anno, il cosiddetto “Milleproroghe”, nella fase conclusiva del suo iter parlamentare per la conversione in legge, ha imbarcato alcune misure particolarmente importanti. Su tutte, spicca la “riesumazione”, anche se limitata al solo anno d’imposta 2015, del regime di vantaggio per l’imprenditoria giovanile e i lavoratori in mobilità (c.d. “nuovi minimi”), in deroga a quanto stabilito dall’ultima legge di stabilità. Questa, infatti, ne aveva sancito l’abrogazione, con la sola possibilità, riconosciuta a chi fosse già in quel regime nel 2014, di continuarne l’applicazione fino alla scadenza “naturale”, vale a dire fino al completamento del quinquennio dall’inizio dell’attività ovvero, se successivo, fino al raggiungimento del trentacinquesimo anno di età.

Nel provvedimento convertito in legge la settimana scorsa, degni di segnalazione, sempre in ambito fiscale, sono anche: lo slittamento di un anno delle novità in materia di dichiarazione IVA annuale (per la presentazione del modello in via autonoma entro il mese di febbraio, con contemporanea soppressione dell’obbligo di trasmettere anche la comunicazione annuale dei dati, se ne riparlerà nel 2016); la riapertura dei termini per ottenere la rateazione delle cartelle di Equitalia, ora possibile anche per i contribuenti decaduti dal beneficio della dilazione entro il 31 dicembre 2014; la proroga fino a tutto il 2017 delle agevolazioni per il rientro in Italia dei ricercatori esteri; il rinvio al 2016 dell’introduzione dell’IMUS (imposta municipale secondaria), chiamata ad assorbire in un’unica voce una serie di tributi locali (Tosap/Cosap, pubblicità, pubbliche affissioni).

LAVORO (pag. 11)

Appalti pubblici di lavori: anticipi più ricchi alle imprese

Ci sono buone notizie in arrivo per le aziende di costruzione. La legge di conversione del cosiddetto decreto Milleproroghe, il decreto numero 192 del 2014, introduce una novità che consentirà a molti appaltatori di tirare un respiro di sollievo ed avere più certezze sui pagamenti da parte delle pubbliche amministrazioni. L’anticipazione del prezzo degli appalti di lavori a favore delle imprese, sarà più ricca e durerà più a lungo, grazie alle modifiche introdotte alla cosiddetta “legge del Fare”, la numero 98 del 2013.

PREVIDENZA (pag. 12)

Professionisti senza cassa: bloccato l’aumento contributivo

I professionisti senza cassa la spuntano sull’Inps: per ancora un anno, il 2015, non subiranno l’incremento dell’aliquota contributiva pagata alla Gestione Separata. L’ha deciso lo stesso Governo che, nella conversione in legge dl c.d. Decreto Milleproroghe (dl n. 192/2014), ha introdotto una norma che conferma per il 2015 la stessa aliquota contributiva del 27,72% pagata per il 2014 (anno per il quale, si ricorda, la stessa categoria dei senza cassa aveva già ottenuto una deroga sull’aliquota contributiva nella legge Stabilità) e riformulato le tappe di allineamento al 33%. Si tratta di freelance, terapisti della riabilitazione, consulenti aziendali, tecnici informatici…; cioè di tante e diverse categorie di professionisti con Partita Iva che, non avendo una Cassa di previdenza professionale di riferimento, sono obbligati a iscriversi e a contribuire alla Gestione Separata dell’Inps.

SOCIETA’ (pag. 13)

Tutela del consumatore e concorrenza: il Governo ci riprova

Sblocca-Italia, Cresci-Italia, Destinazione-Italia… Se ne sente parlare da anni e ogni tanto i governanti di turno, più o meno eccitati dal sacro fuoco delle cosiddette liberalizzazioni (leggi concorrenza), si affannano a varare riforme epocali per favorire l’apertura dei mercati e garantire una migliore tutela dei consumatori. Dopo quelle varate da Bersani nel 1996 (le famose lenzuolate), da Monti nel 2012 e da Letta nel 2013 (in gran parte ancora da realizzare), tocca ora al governo Renzi tirar fuori dal cilindro un… fazzoletto di liberalizzazioni che promettono un mercato dei servizi più trasparente e una sicura diminuzione dei costi a carico di cittadini e imprese.

Approfondimento su tutte le novità annunciate.

FISCO – IMMOBILI  (pag. 15)

Affitto con riscatto: così la tassazione

La norma che ha introdotto i cosiddetti contratti “rent to buy”, cioè affitto con riscatto (articolo 23 del decreto legge n. 133/2014, “Sblocca Italia”) non contiene le necessarie indicazioni sul trattamento tributario da applicare (vedi “leggi illustrate” di febbraio 2015). Per sopperire al silenzio della legge l’Amministrazione finanziaria ha prodotto un dettagliato documento (circolare 4/E del 19 febbraio 2015), in cui definisce la disciplina fiscale da applicare a questi contratti (“contratti di godimento in funzione della successiva alienazione di immobili”), sia ai fini delle imposte dirette che di quelle indirette.

Il nuovo tipo di contratto – lo ricordiamo – si caratterizza fondamentalmente, per tre aspetti: l’immediata concessione in godimento di un immobile a fronte del pagamento di canoni (in pratica, una locazione); il diritto del conduttore di acquistare il bene entro un certo intervallo di tempo; in caso di esercizio di tale diritto, l’imputazione di una quota dei canoni pagati – espressamente specificata nel contratto – a scomputo del prezzo fissato per il trasferimento della proprietà dell’immobile.

Il documento dell’Agenzia delle Entrate parte da un principio cardine: all’interno del canone corrisposto dal conduttore/locatore al concedente/proprietario vanno distinte due diverse quote, una che ha natura propriamente di canone di locazione (da tassare come tale) e l’altra che ha natura di anticipazione del corrispettivo pattuito per la futura cessione dell’immobile e che deve essere trattata come un acconto sul prezzo finale.

LAVORO – PREVIDENZA (pag. 33)

Esonero contributivo per i nuovi assunti nel 2015

Al via lo sgravio contributivo sulle assunzioni del 2015. Chi arruola lavoratori disoccupati da almeno sei mesi può contare sulla riduzione quasi totale dei contributi ordinariamente dovuti all’Inps, per tre anni, entro il limite di 8.060 euro annui. L’opportunità, offerta dalla legge di Stabilità per il 2015 (legge n. 190 del 23 dicembre 2014) a favore di tutti i datori di lavoro, sia imprese sia non imprese (come lo sono, tra l’altro, gli studi professionali), ha ottenuto il via libera operativo dal messaggio n. 1144/2015 dell’Inps, dopo che lo stesso ente di previdenza aveva dettato le istruzioni con la circolare n. 17/2015. Tirate le somme l’incentivo è senz’altro appetitoso, ma si presenta alquanto complicato nella gestione a cominciare dalle condizioni da verificare per averne diritto.

Una guida all’utilizzo.

PREVIDENZA (pag. 35)

Domestici: minimi retributivi e contributi invariati nel 2015

Permettersi una colf o una badante, quest’anno, costerà poco di più rispetto all’anno passato. I contributi, infatti, sono rimasti letteralmente invariati (salvo un centesimo di euro in due casi) e anche le retribuzioni minime sono aumentate di poco. Colpa (o merito: dipende dai punti di vista) del tasso d’inflazione, che prossimo allo zero, ha inciso poco nell’operazione di adeguamento dei valori di contributi e retribuzioni al costo della vita Istat.

Nel dettaglio: per ciò che riguarda i contributi, l’incremento è stato dello 0,2 per cento; lo stesso per le retribuzioni, come stabilito dal verbale di accordo sottoscritto il 2 febbraio presso il ministero del lavoro. Molto modesto, dunque, è l’onere in più – retributivo e contributivo – che peserà sulle famiglie.

Il solito ritardo dell’aggiornamento dei minimi retributivi, che dovrebbe avvenire a dicembre/gennaio, potrebbe, comunque, costringere le famiglie a qualche calcolo in più per determinare e pagare un eventuale arretrato, anche se i compensi delle colf e badanti, molto spesso, già si collocano al di sopra dei minimi contrattuali. I nuovi contributi e i nuovi minimi di retribuzione si applicano a decorrere dal 1° gennaio 2015, quindi faranno sentire gli effetti con il versamento da farsi all’Inps entro il 10 aprile relativamente al primo trimestre di quest’anno su tutti i rapporti di lavoro domestico, sia a quelli già in corso al 31 dicembre 2014 che a quelli costituiti dopo tale data.

AGRICOLTURA (pag. 39)

IMU agricola: senza sanzioni fino al 31 marzo

A tempo ormai abbondantemente scaduto, arriva una sorta di mini-proroga/sanatoria per il pagamento dell’IMU 2014 sui terreni agricoli. La questione, negli ultimi mesi, ha “travagliato” (e non poco) i diretti interessati (vedi le leggi illustrate del mese scorso): la scadenza, già programmata per il 16 dicembre 2014, è stata spostata in un primo momento al 26 gennaio 2015 e, successivamente, al 10 febbraio.

ora in arrivo, con un emendamento al decreto legge n. 4/2015 (si tratta del provvedimento che ha fissato le ultimissime regole in materia di IMU agricola e che è ancora in discussione al Parlamento per la sua conversione in legge), una specie di sanatoria per i contribuenti che, a causa dell’accavallarsi delle disposizioni normative (spesso anche arrivate sul filo di lana), hanno sbagliato i conteggi e versato meno del dovuto entro la scadenza del 10 febbraio. Qualora venisse confermata la novità, che – quando questo giornale viene stampato – ha già ottenuto il via libera dalla Commissione Finanze e Tesoro del Senato e che riteniamo nessuno intenda ostacolare, sarà possibile regolarizzare i pagamenti relativi all’IMU agricola per il 2014 fino al prossimo 31 marzo, senza applicazione di sanzioni ed interessi.

INSERTO

Come pagare meno tasse

In vista dell’appuntamento dei prossimi mesi, nell’inserto un ripasso su come risparmiare applicando le leggi vigenti, vecchie e nuove. Particolarmente utile per controllare i Modelli 730  precompilati, che debuttano quest’anno.

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