Ottobre sarà un mese caldo per questo Governo
Ottobre sarà un mese caldo per questo Governo. La maggioranza deve mettersi d’accordo con se stessa e scoprire le carte. Il ministro dell’economia, infatti, alla vigilia della presentazione in Parlamento e all’Unione europea dell’annuale disegno di legge di Stabilità, in una intervista al Corriere della Sera ha dichiarato: “…nell’ambito dell’obiettivo di riduzione del debito e di quello del deficit, la manovra rifletterà le scelte di fondo su come e quando attuare il programma”.
Ottobre sarà un mese caldo per questo Governo: pensioni, tassa piatta, reddito di cittadinanza
La lista della spesa, presentata dai partiti che formano l’attuale maggioranza, però, è nota a tutti: pensioni, tassa piatta, reddito di cittadinanza.
- spicca tra tutte le promesse l’abolizione della legge Fornero sull’età pensionabile (oggi a 67 anni e ritenuta troppo alta). Salvini lo ha ribadito più volte: “Smantelleremo la Fornero”. Ora pare che l’obiettivo si sia ridotto: verrebbe introdotta la cosiddetta quota 100 per andare in pensione anticipata (somma di età anagrafica e contributiva);
- sempre in tema di pensioni, l’accordo di programma tra i partiti di maggioranza prevedeva il taglio degli assegni di quiescenza superiori a 4.000 euro “non giustificati dai contributi versati”. Il provvedimento, per ora, sembra arenato. La misura, tra l’altro, pare sia difficilmente applicabile dal punto di vista tecnico;
- flat tax, cancellazione delle liti pendenti col Fisco, forse anche con l’Inps, e via le accise sulla benzina: questi gli impegni sul fronte del fisco. Della flat tax, una tassa piatta del 15 o 20% per tutti, pare sia rimasto proprio poco: dal 2019 coinvolgerà soltanto le piccole partite Iva e non le persone fisiche. Quanto al condono fiscale, pare non ci sia alcun accordo tra i principali azionisti di questo Governo;
- infine, l’assegno anti povertà o reddito di cittadinanza: è il punto chiave della proposta politica dei 5 stelle. Ci sono forti dubbi sulla possibile copertura finanziaria di una misura così estesa: l’obiettivo è garantire a tutti almeno 780 euro mensili. Il leader dei 5 stelle ha più volte ribadito che, per lui, il reddito di cittandinanza è la priorità della legge di Bilancio.
Ottobre sarà un mese caldo per questo Governo: il reddito di cittadinanza
A parte l’onere di spesa che dovrà essere compatibile con le esigenze di bilancio, comunque non si tratterà di un reddito di cittadinanza, ma soltanto una misura per assicurare un reddito minimo alle famiglie povere. Per reddito di cittadinanza correttamente si intende un reddito dato ad ogni individuo (anche ai ricchi) e senza nessuna condizione e non è certo questa l’intenzione del Movimento 5 stelle. Per reddito minimo, invece, si intende un reddito dato esclusivamente alle famiglie povere, sotto condizioni stringenti: ricerca attiva di un lavoro, impegno a seguire corsi di formazione o di qualificazione, prestazioni di lavoro gratuite, disponibilità ad accettare ogni offerta di lavoro. In pratica la filosofia del provvedimento è molto simile a quella del reddito di inclusione varato nella scorsa legislatura, ma con due differenze: nuove assunzioni nei Centri per l’impiego (nella speranza di favorire l’incontro della domanda e della richiesta di lavoro, per giovani e meno giovani) e più soldi, rispetto alle leggi in vigore, se li troveranno.
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