L’Ape Volontaria dovrebbe diventare operativa a breve…
Con notevole ritardo sulla tabella di marcia, la «Ape volontaria» dovrebbe diventare operativa a breve. Novità della legge di Bilancio 2017 (la legge n. 232/2016), l’anticipo pensionistico (questo il significato di «Ape») «volontario» (per distinguerlo da quello «sociale » il cui costo è a carico dello Stato) consente di mettersi in pensione prima del tempo, cioè prima di aver compiuto l’età fissata dalla legge per la pensione di vecchiaia. Precisamente, questa specie di prepensionamento (ma prepensionamento non è) può avvenire da 63 anni d’età se entro 3 anni e 7 mesi si matura il diritto alla pensione di vecchiaia.
Attenzione; come detto non si tratta di un anticipo di pensionamento, perché non c’è alcuna riduzione dei requisiti, né tantomeno dell’erogazione anticipata della pensione. Si tratta, piuttosto, di un vero e proprio “finanziamento”, dello stesso tipo del “prestito al consumo”. Un prestito, cioè, che il lavoratore può richiedere, a certe condizioni, pagando un prezzo (dato da: interessi di finanziamento, premio assicurativo contro il rischio di premorienza, commissione di accesso al fondo di garanzia) e che andrà rimborsato a rate mensili, in 20 anni, una volta che inizierà a intascare la pensione di vecchiaia.
Per ora si conosce solo il costo del fondo di garanzia, per il cui accesso va pagata una commissione dell’1,6% del prestito, interessi e premio assicurativo, invece, devono ancora essere fissati. La legge di Bilancio 2017 (attenzione: quella approvata lo scorso dicembre e non quella che verrà approvata entro dicembre 2017, relativa al 2018, di cui si chiacchiera già da tempo su giornali e telegiornali) ha introdotto l’Ape volontaria. L’operatività era prevista dal 1° maggio 2017 al 31 dicembre 2018, ma per diventare operativa bisognava attendere un decreto che doveva essere emanato entro la fine del mese di febbraio (cioè entro 60 giorni dall’entrata in vigore della legge di Bilancio, avvenuta il 1° gennaio). I termini non sono stati rispettati e, dunque, si partirà con notevole ritardo. Il via libera al decreto attuativo è stato dato dal Governo il 4 settembre scorso. Per la definizione completa della disciplina, oltre al decreto, sono, però, necessari altri provvedimenti e, in particolare, due accordi quadro (il primo tra il ministro del lavoro e quello dell’economia con l’Abi, l’associazione bancaria italiana, per la fissazione delle regole del prestito; il secondo tra gli stessi ministri e l’Ania, l’associazione nazionale imprese di assicurazione, per le regole sull’assicurazione contro il rischio premorienza), nonché le consuete istruzioni dell’Inps che diranno, praticamente, come bisognerà muoversi e quali compiti svolgere per accedere dell’Ape volontaria.
La piena operatività, pertanto, potrà scattare solamente dopo che ci sarà stata la pubblicazione del decreto in gazzetta ufficiale e la conseguente sottoscrizione dovrà avvenire entro 31 giorni dalla pubblicazione del decreto) degli accordi quadro che fisseranno il prezzo (a carico dei richiedenti) del prestito Ape. Il “decreto” contiene, oltre ai 20 articoli di disciplina, cinque allegati:
allegato 1: modello di domanda di certificazione del diritto all’Ape volontaria;
allegato 2, 3 e 4: modelli di domanda di Ape volontaria;
allegato 5: modello di domanda di pensione di vecchiaia legata all’Ape volontaria.