Beni concessi ai soci e spesometro 2012: c’è l’ultima chiamata (Agenzia delle entrate, comunicato stampa del 6 dicembre 2013)
Scade a fine gennaio l’ultimo rinvio concesso dall’Amministrazione finanziaria per effettuare due adempimenti, che hanno vissuto una travagliata genesi, faticando non poco a trovare un loro assetto definitivo. Dopo il rinvio annunciato a novembre per lo spesometro, è arrivata analoga decisione per la comunicazione dei beni dati in godimento ai soci. Anche se i c.d. “comunicati stampa” dell’Agenzia delle entrate (che da un po’ di tempo a questa parte sembrano sostituire le leggi!) non parlano di una vera e propria proroga, negli stessi viene precisato che gli invii delle comunicazioni relative al 2012, benché il termine di trasmissione sia scaduto (ricordiamo che, per lo spesometro, i contribuenti mensili avevano tempo fino al 12 novembre e tutti gli altri fino al 21 novembre, mentre per la comunicazione dei beni ai soci bisognava provvedere entro il 12 dicembre), saranno considerati validi se effettuati entro il 31 gennaio 2014. Il che dovrebbe significare che non verranno applicate sanzioni per il mancato rispetto del termine originario.
Entrambi gli adempimenti (le cui norme istitutive risalgono, rispettivamente, al 2010 e al 2011) sono frutto di misure adottate dal legislatore tributario per contrastare l’evasione fiscale.
Con lo spesometro, i soggetti passivi IVA comunicano all’Anagrafe tributaria, per ciascun cliente o fornitore, tutte le operazioni rilevanti (acquisti e cessioni di beni, prestazioni di servizi rese o ricevute): insomma, una sorta di ritorno al vecchio elenco clienti e fornitori, un ulteriore strumento per tenere sotto controllo la capacità contributiva dei contribuenti, anche ai fini del redditometro.
La comunicazione dei beni concessi in godimento a soci o a familiari dell’imprenditore, invece, ha lo scopo di recuperare base imponibile non dichiarata, riportando in capo all’effettivo utilizzatore l’intestazione di determinati beni (autovetture, barche, aerei, immobili, ecc.), che spesso vengono occultati attraverso la costituzione di uno schermo societario. L’obbligo riguarda sia gli imprenditori individuali che le società, ma possono anche provvedervi, in alternativa, gli stessi soci o familiari dell’imprenditore che hanno ricevuto i beni. La comunicazione va fatta se c’è differenza tra quanto corrisposto annualmente per il godimento del bene e il valore di mercato del diritto di godimento. Devono essere comunicati anche i finanziamenti e le capitalizzazioni da parte di soci o familiari, di valore almeno pari a 3.600 euro. L’invio, come al solito, è tramite i canali telematici dell’Agenzia delle entrate, Entratel o Fisconline, direttamente da parte degli interessati o rivolgendosi ad un intermediario abilitato.
Dopo la “sessione di recupero” per i dati relativi al 2012 che si chiude il 31 gennaio, spesometro e comunicazione dei beni ai soci saranno presto di nuovo sotto i riflettori. È infatti fissata al 30 aprile la scadenza a regime per entrambi gli adempimenti: quest’anno, entro quella data, andranno trasmesse le informazioni del 2013.
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