Leggi Illustrate N. 447

FISCO

Dal decreto crescita alla legge: un pieno di disposizioni fiscali

Il Capo I, rubricato “Misure fiscali per la crescita economica”, del DL n. 34 del 30 aprile 2019, anche dopo la conversione in legge avvenuta il 28 giugno scorso (legge 58, in G.U. n. 151 del 29/6/2019), comprende “esclusivamente” gli articoli da 1 a 16, gli stessi presenti nella versione originaria del provvedimento. È, però, una sovrapposizione soltanto apparente, perché, in realtà, le disposizioni di carattere fiscale si sono più che triplicate rispetto ai contenuti di partenza, visti i tanti articoli aggiuntivi inseriti tra quelli preesistenti e contrassegnati con l’avverbio numerale latino (bis, ter, quater, ecc.).

La maggior parte delle novità proviene da un altro testo normativo all’esame del Parlamento, il disegno di legge Ruocco sulle semplificazioni fiscali, che, a metà maggio, ha incassato il primo via libera dall’assemblea di Montecitorio ed è in attesa di proseguire il suo iter a palazzo Madama. Per velocizzarne (ed assicurarne) l’entrata in vigore, gran parte di quelle misure è confluita nel “decreto crescita”, determinando in alcuni casi effetti pratici istantanei, come lo spostamento, a regime, del termine per la presentazione della dichiarazione ai fini IMU/TASI dal 30 giugno al 31 dicembre, ma operativo già da quest’anno.

In questo numero tutte le novità contenute nella legge di conversione, quelle modificate e quelle confermate già contenute nel decreto.

LAVORO

La legge sblocca cantieri: novità per gli appalti pubblici

Lo scorso 18 giugno è definitivamente entrata in vigore la legge numero 55 del 2019 di conversione del decreto legge cosiddetto Sblocca Cantieri recante “disposizioni urgenti per il rilancio del settore dei contratti pubblici, per l’accelerazione degli interventi infrastrutturali, di rigenerazione urbana e di ricostruzione a seguito di eventi sismici”.

Il provvedimento interviene in modo incisivo sulla disciplina dei contratti pubblici vigente in Italia e contenuta nel codice dell’aprile del 2016 (decreto legislativo numero 50) che continuerà a produrre i suoi effetti seppur fortemente modificato rispetto alla sua versione originaria.

Un insieme di norme, quello contenuto nel codice, che fin dalla sua approvazione era stato oggetto di critiche e di polemiche anche molto accese perché ritenuto uno dei motivi della perdurante crisi del settore. E’ da ricordare che era stato già oggetto di alcuni cambiamenti nel maggio del 2017, con il decreto legislativo numero 56.

In quell’occasione si trattò di correzioni, pur rilevanti, che però si inserivano, comunque, nel solco del codice approvato l’anno precedente. Stavolta, invece, l’attuale governo ha deciso di varare un’autentica rivoluzione. Sarebbe meglio dire, una controrivoluzione, cioè un ritorno al passato.

LAVORO

La legge sblocca cantieri: agevolata la demolizione e ricostruzione di vecchi edifici

Possibilità di chiedere la nomina, da parte del Sindaco, di un amministratore giudiziario per i condominii “degradati”. Demolizioni e ricostruzioni più semplici. E, con riferimento agli edifici distrutti dai terremoti verificatisi in Molise e nell’area Etnea, contributi fino al 100% delle spese per la ricostruzione e il ripristino, oltre alla sospensione, negli stessi territori, delle scadenze fiscali.

Sono queste le altre misure, in materia edilizia, previste del decreto-legge 18 aprile 2019 n. 32 (“Disposizioni urgenti per il rilancio del settore dei contratti pubblici, per l’accelerazione degli interventi infrastrutturali, di rigenerazione urbana e di ricostruzione a seguito di eventi sismici”), meglio noto come “decreto Sblocca cantieri”, nella versione modificata dopo la conversione in legge del provvedimento (legge n. 55 del 14 giugno 2019).

PREVIDENZA

Bonus bebè 2019: via libera alla domanda

Via libera alle richieste dell’assegno di natalità (c.d. bonus bebè) per l’anno corrente. La nuova versione del bonus, operativo dall’anno 2015, non contempla più una sola misura ma due: per il primo figlio (importo di 80/160 euro mensili per 12 mesi) e per ogni figlio successivo al primo (importo di 96/192 euro mensili per 12 mesi). A spiegarlo è l’Inps nella circolare n. 85/2019, con cui rende operativa la misura prorogata a favore dei figli nati tra il 1° gennaio e il 31 dicembre 2019 dal decreto legge n. 119/2018, convertito dalla legge n. 136/2018.

PUBBLICA AMMINISTRAZIONE

Lotta allassenteismo nella p.a.: si proverà con le impronte digitali

Malgrado il dispiegamento di leggi, decreti, regolamenti e circolari; malgrado l’acquisto e l’installazione in ogni ufficio pubblico di decine di migliaia di tornelli elettronici sempre più sofisticati (in certi enti ve ne sono alcuni, costosissimi, che rilevano persino il peso dei dipendenti in entrata e in uscita) ancora non si riesce ad evitare che gli impiegati pubblici italiani vadano a fare la spesa o a giocare a tennis durante le ore d’ufficio. O almeno, questo è quanto risulta alla Ministra Bongiorno, ai tecnici ed agli esperti che hanno elaborato l’art. 2 della legge 56/2019, in G.U. n. 145 del 22 giugno scorso (“Interventi per la concretezza delle azioni delle pubbliche amministrazioni e la prevenzione dell’assenteismo”) per correre ai ripari. I contenuti della “legge Bongiorno”.

PUBBLICA AMMINISTRAZIONE

Per i concorsi, previste nuove regole

L’art. 3 della legge 56/2019 ritorna sul tema caldo delle nuove assunzioni nella p.a., di cui si era occupata la legge di bilancio 2019 (legge 28 dicembre 2018, n. 145, vedi Le Leggi Illustrate di gennaio 2019). Nei primi 3 commi, in particolare, viene precisato che dal 2019 le amministrazioni centrali dello Stato potranno utilizzare risorse per nuove assunzioni in misura pari al 100% della spesa relativa al personale di ruolo cessato nell’anno precedente, con la possibilità di recuperare anche il blocco del turn-over, durato oltre 10 anni, che ha portato a una riduzione complessiva di circa 350.000 posti nella p.a. dal 2002 al 2017. Per il prossimo triennio previste procedure per velocizzare le assunzioni.

PREVIDENZA

Assegno nucleo familiare: aggiornati i limiti di reddito per ottenerlo. Domanda solo telematica

Aumentano i limiti di reddito che danno diritto all’assegno per il nucleo familiare (Anf). Dal 1° luglio si applica, infatti, la rivalutazione dell’1,1%, determinata dalla variazione del costo della vita registrato dall’Istat tra il 2017 e il 2018. Come di consueto, l’Inps ha aggiornato le tabelle con i nuovi valori di riferimento che servono a verificare diritto e misura della prestazione. Le tabelle resteranno valide fino al 30 giugno 2020 (sono allegate alla circolare n. 66/2019),

Interessano i lavoratori dipendenti, pensionati e iscritti in via esclusiva alla gestione separata dell’Inps (ex lavoratori a progetto, collaboratori, ecc.). Alla luce dei nuovi valori i lavoratori sono chiamati a fare o a rifare la domanda per l’erogazione all’assegno a partire da questo mese di luglio fino a giugno 2020, specificando il reddito conseguito nell’anno 2018 e la composizione del nucleo familiare. E qui c’è l’assoluta novità procedurale: le domande non si fanno più al proprio datore di lavoro (fanno eccezione gli operai agricoli), ma all’Inps, in via telematica (si può fare da sé o si può ricorrere all’aiuto dei Patronati). La novità rende senza dubbio più facile la gestione degli assegni familiari, soprattutto dal punto di vista dei datori di lavoro, perché l’Inps, ricevendo direttamente le domande (prima, invece, andavano presentate al datore di lavoro), verifica il diritto e calcola l’importo spettante al lavoratore-richiedente indicando i dati, online, al datore di lavoro che, materialmente, procede all’erogazione della prestazione.

INSERTO

Lavoratori stranieri

Quando e come si possono assumere regolarmente