Leggi Illustrate N. 444

PREVIDENZA

OK AL REDDITO DI CITTADINANZA. LE DOMANDE ANCHE AI PATRONATI

Le richieste del reddito di cittadinanza e della pensione di cittadinanza  potranno essere effettuate presso i patronati (non solo alle Poste, ai Caf o direttamente in via telematica).

È questa una delle novità introdotte alla disciplina nel corso del passaggio in Parlamento per la conversione in legge del decreto n. 4/2019 (ora Legge n. 26 del 28 marzo 2019, In G.U. n. 75 del giorno 29 dello stesso mese). Tra le altre novità: la variazione di alcuni requisiti (per favorire le famiglie con disabili), l’inasprimento del regime sanzionatorio (pene fino a 62 mila euro per i datori di lavoro che assumono in nero persone per beneficiare del Rdc), modifiche agli incentivi per chi assume beneficiari di Rdc.

Per quanto riguarda le modifiche ai requisiti, va subito evidenziato che le vecchie domande di Rdc (quelle presentate prima dell’entrata in vigore della legge di conversione del dl n. 4/2019) resteranno valide per sei mesi, poi andranno rifatte per adeguarle appunto ai nuovi requisiti e così non perdere il sussidio (presumibilmente, sono le  domande presentate entro la fine di marzo che resteranno valide fino a settembre; mentre le domande presentate a partire da aprile, andranno già adeguate alla nuova disciplina).

In questo numero illustrati i contenuti del provvedimento, nella versione definitiva.

PREVIDENZA

BUCHI CONTRIBUTIVI, RISCATTO LAUREA NELLA NUOVA LEGGE SULLE PENSIONI

Sono state approvate definitivamente dal Parlamento (Legge n. 26 del 28 marzo 2019, In G.U. n. 75 del giorno 29 dello stesso mese) entrambe le norme “bandiera” dell’attuale governo contenute nel decreto 4/2019 del febbraio scorso: oltre al reddito di cittadinanza anche la cosiddetta “Quota 100” per andare prima in pensione. L’anticipo del pensionamento (attuabile sommando 62 anni di età e 28 di versamenti) è la chance concessa per il triennio 2019-2021 in via sperimentale  agli iscritti alla gestione Inps. Ma il provvedimento contiene anche altre norme utili per lasciare un po’ prima il lavoro ed il restyling di altre già in vigore.

E’ stata riattivata la vecchia “opzione donna”, che permette alle lavoratrici di ottenere la pensione a 58/59 anni di età; pensione anticipata anche per i lavoratori precoci, sospensione fino al 2027 del meccanismo legato alla speranza di vita che, in pratica, allontanava il momento del pensionamento nel caso di pensione anticipata con le vecchie regole; ed ancora: Ape sociale, cioè anticipo della pensione per alcune categorie disagiate di lavoratori con il costo a carico dello Stato e qualche vantaggio per i cosiddetti lavoratori precoci.

Tra le novità, già introdotte dal decreto n. 4/2019, c’è da segnalare l’ampliamento, in sede di conversione in legge del provvedimento, da 60 a 120 rate del numero di mesi per la dilazione del ricatto dei buchi contributivi e l’eliminazione del vincolo dei 45 anni per poter fare domanda di riscatto soft della laurea (si può fare a ogni età).

FISCO

LE NOVITA’ DEL 730/2019: SI PARTE A META’ DEL MESE

E’ ora di prendere confidenza con il modello 730/2019. Il calendario fiscale prevede che il 15 aprile l’Agenzia delle entrate apra “ufficialmente” la campagna dichiarativa per i redditi 2018, mettendo a disposizione di circa 30 milioni di contribuenti, in un’area riservata del proprio sito internet (www.agenziaentrate.it), la c.d. “precompilata”. Si tratta di un modello (qui ci interessa in particolare il “730”) nel quale l’amministrazione finanziaria precarica una serie di dati di cui dispone, ma soltanto quelli più “sicuri”.

In questo numero: le novità, vantaggi e svantaggi, come si accede al precompilato.

LAVORO

RIFORMA DEGLI APPALTI E DECRETO SBLOCCA CANTIERI

Due binari distinti ma collegati per arrivare a centrare lo stesso obiettivo: lo sblocco delle opere pubbliche (cantieri grandi e piccoli ora bloccati in tutta Italia). Da un lato col disegno di legge delega – approvato dal Consiglio dei Ministri a fine febbraio – l’esecutivo si è impegnato a riscrivere l’attuale codice dei contratti pubblici (varato in tutta fretta nel 2016 per adeguarlo alla normativa comunitaria e già modificato nel 2017), perché rivelatosi troppo farraginoso e praticamente inapplicabile in alcune sue parti; dall’altro il Governo, dopo un lungo tira e molla, il 20 marzo scorso si è riunito per varare il cosiddetto decreto Sblocca Cantieri.

In questo numero i contenuti di entrambi i provvedimenti.

PREVIDENZA

LAVORI USURANTI: LA DOMANDA PER L’ANTICIPO DELLA PENSIONE

È già tempo di domande per chi è occupato in attività faticose e usuranti e intenda mettersi in pensione nel prossimo anno, con i requisiti agevolati. Il prossimo 1° maggio, infatti, scade il termine entro il quale possono richiedere all’Inps il riconoscimento del diritto al pre-pensionamento durante l’anno 2020. Si tratta di un’agevolazione alla pensione, considerato che tali lavoratori (esempi: occupati in gallerie, cave; oppure con orario di lavoro a turni e notturno), qualora in possesso di almeno 35 anni di contributi, possono incrociare le braccia a partire dai 61 anni e 7 mesi d’età (quasi sei anni prima, rispetto all’età canonica dei 67 anni). Per avvalersi di tale facoltà di pensionamento, tuttavia, occorre il preventivo riconoscimento del diritto da parte dell’Inps: nel caso i predetti requisiti (contributi ed età) vengano perfezionati tra il 1° gennaio e il 31 dicembre 2020, la domanda di riconoscimento del diritto al pre-pensionamento va presentata all’Inps entro il prossimo 1° maggio. Sulla base dell’ok ricevuto dall’Inps, sarà poi possibile fare la domanda di pensionamento vera e propria nel corso dell’anno 2020.

PREVIDENZA

ARTIGIANI E COMMERCIANTI: L’AUMENTO DEI CONTRIBUTI

Aumentano anche nel 2019 i contributi di artigiani e commercianti, dopo i rincari degli anni scorsi. Quest’anno, infatti, un artigiano paga un contributo minimo di 3.818 euro (3.778 euro l’anno scorso) e un commerciante di 3.832 euro (3.792 euro nel 2018), con un rincaro di 40  euro (109 euro il rincaro dell’anno scorso).

A differenza degli anni passati, durante i quali gli aumenti sono scaturiti anche dagli effetti della Manovra Monti (dal provvedimento c.d. “Salva Italia”, il decreto legge n. 201/2011 convertito in legge n. 214/2011, che ha fissato l’aumento delle aliquote contributive fino al livello del 24%, traguardo raggiunto l’anno scorso), per il corrente anno l’aumento scaturisce dall’incremento del reddito minimo di riferimento (il c.d. “minimale”, cioè l’imponibile minimo su cui vanno calcolati i contributi), che è rivalutato dell’1,1% dell’Istat.

I commercianti, come gli anni passati, devono sborsare un contributo aggiuntivo dello 0,09% finalizzato a finanziare la c.d. “rottamazione licenze”, che è una misura di pre-pensionamento a favore di chi sia costretto anzitempo ad abbassare le serrande. Qui c’è una novità: la contribuzione aggiuntiva doveva restare in vigore fino all’anno scorso (2018) e scomparire da quest’anno; invece, con la legge bilancio di quest’anno (art. 1, comma 284, della legge n. 145/2018), il contributivo aggiuntivo è diventato strutturale insieme alla conferma senza scadenza della relativa misura di prepensionamento.

INSERTO

PACE FISCALE (parte seconda)

Guida alle definizioni agevolate per le quali l’adesione va manifestata entro il 31 maggio:

– liti pendenti

– violazioni formali

– processi verbali