Leggi Illustrate N. 441

LEGGE DI BILANCIO 2019

La stesura della legge di bilancio 2019 è stata quanto mai sofferta e burrascosa, tant’è che il Parlamento, per evitare di andare oltre San Silvestro con conseguente ricorso all’esercizio provvisorio, ha dovuto fare gli straordinari, votando definitivamente il provvedimento (sempre a colpi di fiducia), domenica 30 dicembre, giusto in tempo per consentire la pubblicazione della legge sulla Gazzetta Ufficiale entro il 31 dicembre e, quindi, la sua regolare entrata in vigore dal 1°gennaio 2019 (Legge n. 145, in Gazzetta Ufficiale n. 302- Suppl. ord. n. 62 – del 31/12/2018).

Come noto il Governo ha dovuto riscrivere in gran parte il provvedimento per acquisire l’ok della Commissione europea, che aveva bocciato il testo originario, minacciando l’apertura di una procedura di infrazione per debito eccessivo.

L’Esecutivo, non volendo rinunciare ai due cavalli di battaglia del suo programma (quota 100 per le pensioni e reddito di cittadinanza), è intervenuto in altri settori. La più importante misura “offerta”alla UE riguarda la promessa di rimodulare l’Iva, con il via libera, dal 2020, all’aumento delle due aliquote più alte: quella agevolata passerebbe dal 10 al 13%, mentre l’ordinaria – attualmente al 22% – balzerebbe al 25,2%, per attestarsi definitivamente, dall’anno successivo, a quota 26,5%. C’è da registrare, però, che subito dopo i due leader della coalizione governativa si sono affrettati a promettere in televisione l’esatto contrario: cioè che l’Iva non aumenterà neppure il prossimo anno…

Altri interventi sul versante maggiori entrate o minori spese: la web tax a carico delle multinazionali che prestano servizi digitali; la tassa ambientale sulle auto più inquinanti; l’incremento del prelievo sui giochi (macchinette, scommesse); l’inasprimento della tassazione in caso di rideterminazione del costo o valore di acquisto di partecipazioni e di terreni; l’eliminazione dell’Ires ridotta al 50% per gli enti non commerciali, in pratica le organizzazioni di volontariato (cosiddetto Terzo settore), anche se è stato già annunciato un repentino dietrofront, da concretizzare in uno dei primi provvedimenti del nuovo anno; il rinvio delle assunzioni nel pubblico impiego; la previsione di un contributo di solidarietà temporaneo a carico delle pensioni d’oro e il riconoscimento della rivalutazione piena solo per quelle non superiori a tre volte il trattamento minimo Inps (intorno ai 1.000 euro netti); un piano straordinario di dismissioni immobiliari da parte dello Stato.

Per contenere la spesa, invece, nel 2019 solo la terza parte della manovra parte subito.

FISCO

Meno imposte e adempimenti per le partite Iva under 65.000           

Da quest’anno, dunque, possono accedere al regime forfetario i titolari di partita Iva con ricavi/compensi, ragguagliati ad anno, non superiori a 65.000 euro. Lo prevede la Legge di bilancio 2019. La disciplina offre una serie di importanti vantaggi in termini di semplificazione degli adempimenti (inclusa l’esclusione dalla fatturazione elettronica) e prevede una tassazione, in linea generale, più leggera di quella ordinaria, con applicazione di un’imposta piatta del 15%, che sostituisce l’Irpef e relative addizionali comunale e regionale nonché l’Irap.

FISCO

La sanatoria per chi ha dichiarato ma non ha potuto pagare il dovuto

La manovra 2019 prevede la “definizione agevolata dei debiti tributari per i contribuenti in difficoltà economica”(commi 184-198). Si tratta della possibilità concessa alle persone fisiche con ISEE familiare non superiore a 20.000 euro di sanare i debiti tributari (e contributivi) affidati all’agente della riscossione tra il 2000 e il 2017, derivanti dall’omesso versamento di imposte risultanti dalle dichiarazioni dei redditi e Iva regolarmente presentate. Tali pendenze possono essere definite versando una (minima) quota di quanto dovuto, senza corrispondere sanzioni e interessi di mora, in misura differenziata a seconda della condizione economica (leggi ISEE) del debitore.

FISCO

Cedolare secca sugli affitti commerciali

È esteso agli immobili destinati ad attività commerciale il regime della cedolare secca, fino ad oggi riservato alle sole unità abitative e relative pertinenze. L’applicazione dell’imposta sostitutiva del 21% riguarderà soltanto le locazioni stipulate nel 2019 ed esclusivamente gli immobili classificati nella categoria catastale C/1 (negozi e botteghe), di superficie fino a 600 metri quadri (escluse le pertinenze), e le relative pertinenze locate congiuntamente.

In questo numero: chi se ne può giovare e chi no.

FISCO

Prorogato il bonus casa

Sono state prorogate al 31 dicembre 2019 le detrazioni d’imposta per gli interventi di efficienza energetica e di ristrutturazione edilizia nonché quelle per l’acquisto di mobili e grandi elettrodomestici. Nel dettaglio: la detrazione del 65% per le spese relative ad interventi di riqualificazione energetica degli edifici (c.d. ecobonus);la detrazione del 65% (fino a un valore massimo di 100.000 euro) per le spese relative all’acquisto e alla posa in opera di micro-cogeneratori in sostituzione di impianti esistenti; la detrazione del 50% per le spese relative all’acquisto e alla posa in opera di impianti di climatizzazione invernale dotati di generatori di calore alimentati da biomasse combustibili; la detrazione del 50%, fino ad una spesa massima di 96.000 euro per immobile, per gli interventi di recupero del patrimonio edilizio (c.d. bonus ristrutturazioni);la detrazione del 50%, fino ad una spesa massima di 10.000 euro per immobile, per l’acquisto di mobili e grandi elettrodomestici di classe non inferiore ad A+ (A per i forni), finalizzati all’arredo di immobili ristrutturati (c.d. bonus mobili).

FISCO

Ires piena per enti di volontariato (Terzo settore)

Abrogata la norma che riduceva del 50% l’Ires a carico degli enti che svolgono attività sociali, culturali e con fini solidaristici (enti e istituti di assistenza sociale, società di mutuo soccorso, enti ospedalieri, di assistenza e beneficenza, ecc.) e degli istituti autonomi per le case popolari. La norma consentiva di applicare l’aliquota del 12% (anziché quella ordinaria del 24%) alle attività poste in essere da questi soggetti, incluse quelle eventualmente svolte con modalità commerciali. Tuttavia, dopo le proteste del mondo del volontariato e della Chiesa, autorevoli esponenti del Governo hanno immediatamente assicurato che la misura agevolativa sarà presto ripristinata (con il primo provvedimento utile successivo alla legge di bilancio), magari calibrata diversamente: l’obiettivo, infatti, era ed è colpire il finto volontariato e non le tante associazioni che operano seriamente nel sociale.

FISCO

Abrogazione deduzioni e credito Irap

Due interventi sulla disciplina Irap per risparmiare qualcosina, ma che hanno un impatto negativo sulle aziende del sud. Vengono cancellati: la deduzione dalla base imponibile, per un importo fino a 15.000 euro, per ogni lavoratore dipendente a tempo indeterminato impiegato nel periodo d’imposta nelle regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia, importo aumentato a 21.000 euro per le lavoratrici e per i lavoratori di età inferiore ai 35 anni. Cancellato anche il credito d’imposta pari al 10% dell’Irap lorda che era previsto a favore dei soggetti che determinano il valore della produzione netta ai sensi degli articoli da 5 a 9 del Dlgs 446/1997 e che non si avvalgono di lavoratori dipendenti.

FISCO

Possibile aumento delle imposte locali

Per l’anno 2019, i Comuni sono autorizzati a confermare, con apposita delibera del Consiglio, la stessa maggiorazione TASI (nella misura massima dello 0,8%) già disposta per gli anni dal 2016 al 2018. Si ricorda anche che torna per gli enti locali la possibilità di aumentare le aliquote IMU, TASI e addizionali IRPEF non ancora applicate al livello massimo previsto dalla legge nazionale. La manovra non conferma, infatti, anche per quest’anno il congelamento del fisco locale introdotto nel 2016.

PUBBLICA AMMINISTRAZIONE

Turn over e nuove assunzioni

Per tentare di ringiovanire e riqualificare la p.a., la legge di bilancio 2019 promette un piano straordinario di nuove assunzioni per i prossimi tre anni. Prima, però, ci sarà un mini-blocco del turn-over di circa 11 mesi (comma 399), che il governo ha dovuto introdurre nell’ambito del maxi-emendamento approvato dal Parlamento con voto di fiducia, dopo la lunga trattativa con Bruxelles. E per effetto del quale l’ingresso delle nuove unità di personale che avrebbero dovuto prendere servizio nelle amministrazioni centrali durante il 2019, a seguito di concorsi già espletati, slitterà (almeno) fino al 15 novembre prossimo.

Questo ritardo, tuttavia, non inciderà sulle ulteriori procedure concorsuali che il governo ha deciso di bandire nel triennio 2019-2021, né dovrebbe creare problemi negli enti dove è prevista l’uscita di molti dipendenti anziani, grazie alla cosiddetta “quota 100”. Questo provvedimento, infatti, scatterà nel pubblico impiego soltanto a fine anno.

PREVIDENZA

Previdenza, lavoro e famiglia: poche novità nella manovra

Nella manovra 2019 non ci sono le norme né sul reddito di cittadinanza né su quota 100. Ci sono solo le risorse, in due specifici fondi istituiti allo scopo di finanziare le future riforme: quella delle pensioni e quella d’introduzione del reddito di cittadinanza. I due fondi sono interdipendenti: eventuali risparmi dell’uno o dell’altro fondo rispetto agli stanziamenti potranno essere redistribuiti fra pensioni e reddito cittadinanza o potranno anche essere destinati ad altri scopi.

– Reddito di cittadinanza: il primo fondo è denominato «fondo per il reddito di cittadinanza». La dotazione del fondo doveva essere di 9.000 milioni di euro annui a decorrere dall’anno 2019. E invece avrà una dotazione di 7.100 mln di euro per il 2019, di 8.055 mln per il 2020 e di 8.317 mln dal 2021. Le finalità di riforma sono indicate in via generale, di principio, senza dettagli: introduzione delle pensioni di cittadinanza e del reddito di cittadinanza, quest’ultima quale misura contro la povertà, la disuguaglianza e l’esclusione sociale, a garanzia del diritto al lavoro, della libera scelta del lavoro, nonché diritto all’informazione, all’istruzione, alla formazione, alla cultura, attraverso politiche volte al sostegno economico e all’inserimento sociale dei soggetti a rischio di emarginazione nella società e nel mondo del lavoro.

– Riforma pensioni: Il secondo fondo è denominato «fondo per la revisione del sistema pensionistico attraverso l’introduzione di ulteriori forme di pensionamento anticipato e misure per incentivare l’assunzione di lavoratori giovani». La dotazione del fondo doveva essere di 6.700 milioni di euro per l’anno 2019 e di 7.000 milioni di euro annui a decorrere dall’anno 2020. Invece avrà una dotazione di 3.968 mln di euro per il 2019, di 8.336 mln per il 2020, di 8.684 mln per il 2021 e di 8.153 mln per il 2022. Come per il primo fondo, anche per questo le finalità della riforma sono indicate senza dettagli: introduzione di ulteriori modalità di pensionamento anticipato e misure per incentivare l’assunzione di lavoratori giovani.

In questo numero le norme presenti (novità e conferme) nel testo definitivo della manovra: bonus alle aziende che assumono laureati super, confermati gli incentivi dell’occupazione nel Mezzogiorno, versione aggiornata degli incentivi previsti dal “decreto dignità”, sanzioni più pesanti contro il lavoro nero, revisione delle tariffe Inail e proroga rottamazione delle licenze commerciali.

SCUOLA

Stabilizzazione precari e nuove regole per i concorsi

Numerose disposizioni della Legge di Stabilità 2019 interessano il mondo della scuola e dell’università. Mirano, tra l’altro, a cancellare alcune norme introdotte dal precedente Governo con la legge sulla “buona scuola”. Anche nel settore della scuola verranno limati gli stanziamenti rispetto a quanto previsto in un primo momento per far quadrare i conti, contestati dall’Unione europea. In questo numero: la nuova normativa.

FISCO

Collegato fiscale: quasi condono, “e-fatturazione” e molto altro

Il collegato fiscale alla legge di bilancio 2019 (DL n. 119/2008 – “Disposizioni urgenti in materia fiscale e finanziaria”) si è trasformato, durante l’iter parlamentare di conversione in legge (L. n. 196 in G.U. n. 293 del 18 dicembre 2018) in un provvedimento omnibus, in cui hanno trovato posto disposizioni riguardanti svariate materie: dal bonus bebè per le famiglie con Isee entro i 25.000 euro alla proroga di dodici mesi per la cassa integrazione nelle aree di crisi; dalla riduzione delle imposte sulle sigarette elettroniche e delle accise sui tabacchi da inalazione senza combustione agli incentivi tariffari per favorire la creazione di una rete unica delle telecomunicazioni; dalle misure per contrastare il fenomeno del caporalato all’ammodernamento delle infrastrutture tecnologiche per ridurre le liste di attesa per le prestazioni sanitarie; dalle modifiche al Codice del Terzo settore al battesimo di un’imposta dell’1,5% sui trasferimenti di denaro effettuati verso Paesi non appartenenti all’Unione europea attraverso i money transfer; dall’inasprimento delle sanzioni per chi guida un veicolo senza copertura assicurativa all’istituzione di un fondo aggiuntivo a favore delle Regioni colpite da eventi calamitosi; dall’avvio della dichiarazione Iva precompilata a partire dal 2020 alla possibilità per la Guardia di finanza di accedere ai dati di sintesi dei conti correnti dei contribuenti (saldo a inizio anno e saldo a fine anno, totale movimenti dare e totale movimenti avere, investimenti e disinvestimenti, numero degli accessi alle cassette di sicurezza, ecc.).

Tutte le novità sono state introdotte in fase di prima lettura da parte del Senato; la Camera si è limitata a confermare, con voto di fiducia, quanto fatto a Palazzo Madama.

In questo numero, nel dettaglio, il “pacchetto” delle novità fiscali.

LAVORO

Ammortizzatori sociali più ampi e proroga del “decreto fiscale”

Ammortizzatori sociali a maglie più larghe. La proroga della Cigs (cassa integrazione guadagni straordinaria) per riorganizzazione o crisi aziendale, infatti, può essere richiesta anche dalle imprese sotto le 100 unità lavorative. Non solo; ma, in aggiunta alle causali già previste (e cioè della riorganizzazione aziendale e della crisi aziendale), può essere concessa anche in caso di sottoscrizione di un contratto di solidarietà, per la durata massima di 12 mesi. A prevederlo è il decreto legge n. 119/2018, in vigore dal 24 ottobre (c.d. Decreto Fiscale), convertito con la legge n. 136 del 17 dicembre 2018, pubblicata sulla gazzetta ufficiale n. 293 del 18 dicembre 2018 e in vigore dal 19 dicembre.

Il ministero del lavoro è subito intervenuto con le proprie istruzioni (esattamente con due circolari, la n. 16/2018 e la n. 18/2018) al fine di rendere operativa la novità, fissando i limiti temporali per avvalersi della nuova proroga.

IMMOBILI

Comunicazione risparmio energetico: già operativo il portale dell’Enea

E’disponibile on-line nel sito dell’Enea il portale per comunicare i dati relativi agli interventi di ristrutturazione edilizia che comportano risparmio energetico o l’utilizzo di fonti rinnovabili di energia, realizzati a partire dall’anno 2018.

Si tratta di un adempimento – introdotto dalla legge di Bilancio 2018 – che riguarda chi ha ristrutturato un immobile eseguendo anche interventi taglia-sprechi energetici che godono della detrazione del 50% prevista per il recupero edilizio (non l’ecobonus, quindi, che prevede detrazioni più elevate e che ha una sua procedura).

INSERTO

Pensioni: dal 2019 novità e conferme

Infine chi va in pensione quest’anno otterrà fino all’1% in meno  per l’aggiornamento dei “coefficienti di trasformazione”.