Leggi Illustrate N. 440

LAVORO (pag. 3)

Contratti a tempo determinato: chiarimenti e aria di modifiche

Il nuovo Governo, con il “decreto dignità” del luglio scorso, convertito nella Legge 9 agosto 2018, n. 96 ha, tra l’altro, dato una stretta ai contratti a tempo determinato e ai contratti di somministrazione a tempo determinato previsti dal Jobs ACT, che sul mercato del lavoro avevano avuto una forte impennata negli ultimi anni. Dal 1° novembre 2018, terminato il periodo transitorio concesso dal decreto, il datore di lavoro che vuole assumere facendo ricorso ad un contratto a termine ha l’obbligo di dichiarare le “ragioni” aziendali che fanno propendere la sua scelta verso tali rapporti, anziché verso un contratto stabile; in ogni caso, raggiunti i 24 mesi di rapporto di lavoro, bisognerà assumere il lavoratore a tempo indeterminato, oppure lasciarlo andare disperdendo l’investimento fatto su di lui. Il Ministero del Lavoro, in occasione dell’entrata a regime della nuova normativa (circolare n. 17/2018) ha voluto fornire le sue prime indicazioni interpretative per una corretta applicazione del provvedimento.

IMMOBILI (pag. 4)

Facilitazioni per il risanamento edilizio nei comuni colpiti dai terremoti del 2016

Il cosiddetto “decreto Genova”, convertito nella legge n. 130 del 16 novembre 2018, in G.U. n. 269 del giorno 19 dello stesso mese, nel suo iter di conversione in legge è diventato un provvedimento omnibus. Alle provvidenze a favore dei territori terremotati di Ischia se ne sono aggiunte di nuove a favore dei 140 comuni colpiti dai due terremoti del 2016 nel Centro Italia.

La legge di conversione è andata, infatti, a modificare una normativa che l’Esecutivo aveva inserito a luglio scorso, in fase di conversione del decreto Terremoto (d.l. n. 55/2018), che puntava a sanare piccole difformità che rischiavano di allungare i tempi di ricostruzione degli immobili privati nelle quattro Regioni (Lazio, Abruzzo, Umbria e Marche) colpite dal sisma. Quella versione della legge deve, però, avere funzionato male perché, ora, il legislatore è tornato sul tema, mettendo in piedi una vera e propria riapertura dei termini del condono del 2003.

IMMOBILI (pag. 5)

Sono legge le misure a favore delle zone terremotate di Ischia

Il “decreto emergenze”, meglio noto come “decreto Genova”, per via degli interventi che reca inerenti la ricostruzione del ponte Morandi (decreto-legge 28 settembre 2018 n. 109) è stato convertito in legge dal Parlamento il 15 novembre scorso. Si tratta di un provvedimento omnibus. La nuova legge ha confermato, tra l’altro, i contributi fino al 100% delle spese per la ricostruzione e il ripristino degli edifici distrutti dal terremoto di Ischia, già previsti dal decreto ma con criteri teoricamente un po’ più stringenti per quanto riguarda le richieste di sanatoria edilizia.

Il provvedimento interessa i Comuni dell’isola campana di Casamicciola terme, Forio e Lacco Ameno colpiti dal terremoto del 21 agosto 2017.

Il decreto Genova, come convertito in legge, reca anche agevolazioni fiscali a favore degli abitanti di Ischia colpiti dal terremoto.

LAVORO (pag. 6)

Permessi di soggiorno e decreto sicurezza

Permesso di soggiorno per le vittime di violenza domestica, per calamità, per cause di sfruttamento lavorativo sofferto dall’extracomunitario e per atti di particolare valore civile. Sono tutte nuove causali di rilascio del permesso di soggiorno che consentiranno l’impiego dei lavoratori extracomunitari. Non si tratta certamente di causali “ordinarie”, ma in ogni modo modificano il panorama delle opportunità di impiego degli immigrati.

Il Decreto Legge 4 ottobre 2018, n. 113 (GU n.231 del 4-10-2018), il cosiddetto “decreto sicurezza”, convertito in Legge (con modifiche del Parlamento, il 29 novembre scorso) ha introdotto numerose novità in materia di regolazione dei flussi migratori; molte tra queste riguardano la c.d. legge Turco-Napolitano ossia il decreto legislativo 25 luglio 1998, n. 286, forse più conosciuto come “Testo unico delle disposizioni concernenti la disciplina dell’immigrazione e norme sulla condizione dello straniero”.

FISCO (pag. 7)

Imu e Tasi: il saldo 2018. Lultimo anno di quiete?

Per l’IMU e la TASI, i due principali tributi comunali, il 2018 rischia di essere l’ultimo anno di relativa tranquillità. Ci eravamo abituati, dal 2016, a non dover fare calcoli eccessivi per determinare gli importi da versare, soprattutto in assenza di novità nella consistenza e nell’utilizzo del patrimonio immobiliare posseduto. Ciò grazie a una disposizione reiterata dalle manovre finanziarie degli ultimi tre anni, che di fatto ha impedito a Comuni e Regioni di inasprire la pressione fiscale locale.

Dal prossimo anno, invece, Comuni e Regioni dovrebbero avere di nuovo le mani libere per “aggiustare” le proprie entrate tributarie.

LAVORO (pag. 21)

Contratto di apprendistato: lInps spiega le agevolazioni

Apprendisti, non soltanto in giovane età. Infatti, chi fruisce dell’indennità di disoccupazione può essere assunto con il contratto di apprendistato professionalizzante (seconda tipologia) a qualunque età e non fino a 29 anni come ordinariamente possibile. In tal caso, c’è una maggiore convenienza per l’azienda perché si ha diritto a uno sgravio applicato sulla già ridotta contribuzione e che di fatto abbassa l’aliquota al 10% per i primi 18 mesi di durata del rapporto di apprendistato. È una delle novità che emergono dalla circolare n. 108/2018 con cui l’Inps offre il quadro delle regole vigenti in tema di apprendistato.

Altra novità è il riconoscimento di sconti più pesanti all’apprendistato di primo livello nel caso di piccole aziende. Sulle assunzioni di giovani per la qualifica e diploma professionale, d’istruzione secondaria superiore e certificato di specializzazione tecnica superiore (cd apprendistato di primo livello), infatti, i datori di lavoro che occupano fino a nove addetti pagheranno i contributi all’1,5% il primo anno, al 3% il secondo anno e al 5% dal terzo anno in poi. La novità corregge le precedenti istruzioni in materia, dando diritto ai datori di lavoro di recuperare la maggiore contribuzione versata dal 2015, utilizzando la denuncia contributiva (Uniemens) di dicembre o di gennaio.

LAVORO (pag. 23)

Lavoratori parasubordinati e indennità di maternità

Indennità di maternità “sul lavoro” per gli iscritti alla gestione separata Inps. Co.co.co., professionisti senza cassa e altri parasubordinati, infatti, avranno diritto all’indennità di maternità o di paternità (nei casi possibili) per cinque mesi, due mesi prima e tre dopo la data presunta di parto, senza necessità di smettere di lavorare. A precisarlo è l’Inps nella circolare n. 109/2018, illustrando la legge n. 81/2017 (il c.d. Jobs act lavoro autonomo) che, dal 14 giugno 2017, ha equiparato parasubordinati e dipendenti sul tema della tutela della maternità. Tra le altre novità, è salito da tre a sei mesi la durata del congedo parentale fruibile fino al terzo anno di vita (e non più fino a un anno) del bambino.

INSERTO

Il decreto fiscale riformato

Salta la dichiarazione integrativa speciale, ossia il condono più discusso. Introdotta una sanatoria per gli errori formali: costo, 200 euro all’anno. Niente da fare per la regolarizzazione di omessi versamenti e avvisi bonari. Maggiori sconti per la definizione delle controversie tributarie pendenti. Manca all’appello il cosiddetto “saldo e stralcio”, l’agevolazione per i debitori del Fisco a basso reddito. Passano da 10 a 18 le rate per chi aderisce alla “rottamazione-ter” dei ruoli. La e-fatturazione partirà da gennaio? Esclusi, per ora, comunque, dalla fatturazione elettronica medici, farmacie e associazioni sportive.

Tutti gli appuntamenti che portano alla pace fiscale.