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L’operazione Ape volontario ha preso il via: adesso è possibile simulare la propria situazione pensionistica…

L’operazione Ape volontario ha preso finalmente il via. I cittadini, infatti, possono simulare sul sito dell’Inps la propria situazione pensionistica, per verificare se e quanto prestito possono ottenere e quanto viene a costare. Un prestito commisurato e garantito dalla futura pensione di vecchiaia e che andrà rimborsato in 20 anni, una volta andati effettivamente in pensione. Ape sta per «anticipo pensionistico» e «volontario» è utilizzato per distinguerlo dalla «Ape sociale» che è lo stesso un «anticipo pensionistico», ma il cui costo è a carico dello Stato. Il costo dell’Ape volontario, invece, deve pagarlo il cittadino-richiedente.

Interessati all’Ape volontario, in via di principio, sono tutti i lavoratori con almeno 63 anni e contributi versati per non meno di 20 anni. Un esempio. Il dipendente di 63 anni che ha maturato oggi una pensione di vecchiaia di 1.200 euro mensili può ottenere un Ape volontario d’importo variabile da 150 a 747 euro da incassare per 43 mesi. La cattiva notizia è il costo: varia tra l’80 e 90% dell’Ape e si dimezza solo grazie all’attribuzione di un credito d’imposta fiscale. Sull’Ape volontario, infatti, sono dovuti interessi finanziari (a una banca), un premio a una compagnia di assicurazioni contro il rischio premorienza e una commissione di accesso al “Fondo di Garanzia Inps”.

Per ora è nota solo la commissione, che è pari all’1,6% del prestito (cioè dell’Ape), mentre si può solo stimare un tasso d’interesse attorno al 3% dell’Ape e un premio assicurativo di circa il 30-32% del prestito, in base ai calcoli effettuabili tramite il “simulatore” offerto dall’Inps. Non si capisce il perché non ancora sono stati resi pubblici gli accordi-quadro Abi per il tasso d’interesse e Ania per il premio assicurativo. Il via libera all’operazione Ape volontario è arrivato da una circolare dell’Inps, la n. 28 del 13 febbraio, che ha fornito le istruzioni per ottenere con il “simulatore” (presente sul sito internet) il quadro della propria situazione pensionistica, e quindi sulla possibilità concreta di ottenere il prestito, e del costo dell’operazione e per presentare le domande (sempre tramite il sito internet).

Queste informazioni sono solo una parte di quelle necessarie per poter usufruire dell’Ape. L’articolo completo e aggiornato su questo argomento lo troverete sul prossimo numero di “Leggi Illustrate”, in uscita nei primissimi giorni di marzo.