La pensione oggi: un ginepraio

Mettersi in pensione con un po’ di anticipo. Ci sono almeno venti alternative. Scopriamole insieme.

Per mettersi in pensione ci sono almeno 20 alternative. Accanto ai due trattamenti ordinari – la “pensione di vecchiaia” e la “pensione anticipata” (l’ex pensione di anzianità) – esiste infatti una miriade di eccezioni e deroghe a favore di specifiche categorie di lavoratori (usuranti, precoci per fare due esempi). Questo, senza contare i trattamenti d’invalidità e le pensioni specifiche erogate da fondi di previdenza specifici, che seguono normative proprie in genere più favorevoli ai lavoratori (autoferrotranvieri, lavoratori di sport e spettacolo, ministri del culto, ecc.). Districarsi in questa giungla di norme e di cavilli normativi non è un’impresa facile, come testimonia anche il proliferare di circolari e di chiarimenti da parte soprattutto dell’Inps, che è il principale istituto di previdenza incaricato di gestire le pensioni della generalità dei lavoratori. Tutto questo accade oggi nonostante da 25 anni si assista ad un ritmico avvento di riforme, ogni volta con la promessa di semplificazione e di“armonizzazione” del sistema.

Così doveva essere con la riforma Amato del 1992, subito seguita dalla riforma Dini del 1995, e poi dalla riforma Maroni nel 2004 e ancora dalla riforma Prodi-Damiano del 2007, poi dalla riforma Sacconi del 2010 fino all’ultima riforma Fornero del 2011. Ogni volta, invece, si è assistito allo stesso copione: le nuove norme sono durate lo spazio di un mattino, subito soppiantate da deroghe ed eccezioni per evitare il malcontento sociale (soprattutto dei lavoratori più prossimi alla pensione).

Potrete leggere il seguito di questo articolo, l’inserto di “leggi illustrate” –  che approfondisce tutte le novità in tema di pensioni – sul prossimo numero della rivista, che uscirà in tutte le edicole i primissimi giorni di dicembre. Se vuoi essere sicuro di trovarlo, prenotalo presso il tuo edicolante.