Leggi Illustrate N.424

LAVORO (Pag. 3)

Nuove norme a favore del lavoro autonomo

Il Jobs act del lavoro autonomo è legge. È stato, infatti, approvato definitivamente, il disegno di legge collegato alla manovra finanziaria del 2016 con le nuove norme per la tutela del lavoro autonomo (escluse le imprese) e per favorire il cosiddetto lavoro agile: in burocratese, per favorire “l’articolazione flessibile nei tempi e nei luoghi del lavoro subordinato”.

Il provvedimento si compone di 26 articoli suddivisi in tre Capi.

Il Capo I (articoli 1-14) contiene le norme per la tutela del lavoro autonomo.

Il Capo II (articoli 18-24) disciplina il lavoro agile.

Il Capo III (articoli 25-26) contiene le disposizioni finanziarie e sull’entrata in vigore del provvedimento fissata al giorno successivo a quello della sua pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale.

Diverse le novità. Per semplificare la macchina amministrativa, ridurre i tempi di attesa dei servizi pubblici e tagliare la burocrazia, per esempio, viene previsto che i professionisti iscritti a ordini e collegi possano adottare specifici atti pubblici in sostituzione degli uffici statali. C’è poi l’ampliamento delle competenze delle casse privatizzate: non solo pensioni obbligatorie, ma anche pensioni integrative, indennità di disoccupazione, prestazioni socio-sanitarie. Sono previste ancora regole ad hoc, semplificate, sulla sicurezza del lavoro negli studi professionali. E sul versante occupazione arriva il «lavoro agile»: un nuovo contratto di lavoro dipendente, per chi ha voglia di lavorare senza orario fisso e senza vincolo del luogo di lavoro.

Il provvedimento, però, contiene anche un rincaro dell’Inps sul lavoro autonomo. Per rendere strutturale l’indennità di disoccupazione, Dis-Coll, e per migliorare le prestazioni di malattia e di maternità ai lavoratori iscritti alla gestione separata, le aliquote saliranno almeno dell’1%.

PREVIDENZA (pag. 7)

Pensioni: Ape sociale e precoci, l’Inps spiega le norme di attuazione

Bisognerà andare allo sportello Inps per richiedere l’Ape sociale. E converrà farlo presto, per non rischiare di restare esclusi. Chi vuole, potrà delegare a farlo il Patronato. Non è prevista , invece, la comunicazione telematica. Due le domande da presentare: la prima per avere il riconoscimento del diritto all’anticipo pensionistico; la seconda, in caso di positivo riscontro alla prima, per avere la liquidazione vera e propria all’Ape. Entrambe le domande andranno presentate agli uffici Inps di residenza e sulla prima sarà rilasciata apposita «ricevuta con annotazione di data e ora di ricezione». Indicazioni che serviranno ai fini dell’accesso al beneficio in caso d’insufficienza di risorse. In tal caso, infatti, l’Inps stilerà una graduatoria di ammissione in base all’età dei richiedenti e alla data di presentazione della prima domanda. A stabilirlo è il decreto di attuazione della legge Bilancio 2017 sull’Ape sociale. Norme parallele (praticamente simili) sono previste da un secondo decreto di attuazione sempre della legge Bilancio 2017 per il prepensionamento dei c.d. “precoci”. Per entrambe le misure in questo numero le novità che toccano gli aspetti procedurali, vedi anche gli approfondimenti pubblicati sul n. 423 di “leggi illustrate” dello scorso mese di maggio.

SOCIETA’ (pag. 9)

Divorzio e mantenimento: tanto rumore per nulla

La notizia è stata enfatizzata dai media (giornali e televisioni), ma per la stragrande maggioranza dei cittadini coinvolti non cambierà nulla o quasi. Ci riferiamo alla sentenza della Prima Sezione civile della Cassazione n. 11504 del 2017 a proposito dell’assegno di mantenimento all’ex coniuge.

La sentenza merita attenzione perché sul tema si discosta da quella pronunciata dalle Sezioni Unite nel 1990.

Questa sentenza, in estrema sintesi, aveva introdotto il parametro del “tenore di vita analogo a quello avuto in costanza di matrimonio”: in pratica, anche dopo il divorzio, la parte più forte aveva l’obbligo di mantenere la parte più debole che, da sola, non fosse in grado di conservare lo stesso tenore di vita avuto in costanza di matrimonio.

A distanza di quasi trenta anni, cambiato il contesto sociale, la sentenza n. 11504 del 2017 ha riletto la norma di riferimento.

In questo numero un’analisi della portata pratica del provvedimento, che è molto limitata.

PREVIDENZA (pag. 10)

Contributi volontari più cari (esclusi i professionisti senza cassa)

Aumentano nel 2017 i contributi volontari. Se il tasso d’inflazione negativo mantiene fermi gli importi base di calcolo, è l’incremento delle aliquote contributive a determinare il rincaro dei contributi da versare: 14 euro per i dipendenti, 70 euro per commercianti e artigiani e 155 euro per i parasubordinati (collaboratori, ecc. eccetto i professionisti senza cassa). Come di consueto a fare i conti è l’Inps (circolare n. 12/2017) ricordando che la prima scadenza di versamento, relativa al 1° trimestre 2017 (gennaio – marzo), è fissata al 30 giugno 2017.

FISCO (pag. 11)

Acconto Imu e Tasi di giugno: quest’anno non ci sono novità

Dopo un lustro di “irrequietezza” legislativa, finalmente un anno di tregua sul fronte della tassazione immobiliare a livello comunale. Per il 2017 sono confermate in blocco tutte le regole in vigore l’anno passato, compreso il divieto per gli amministratori locali – introdotto dalla legge di stabilità 2016 – di aumentare i tributi e le addizionali di loro competenza, in particolare l’IMU e la TASI. Nulla di nuovo anche sul versante scadenze.

In questo numero un panorama con esempi soprattutto dedicato ai contribuenti per la prima volta interessati a questi tributi e per i casi in cui nell’anno si sono registrate variazioni (compravendite, ecc.).

FISCO (pag. 37)

Modello 730: crediti e debiti in busta paga già da luglio

Dopo la presentazione del modello 730/2017, che coinvolge particolarmente lavoratori dipendenti, pensionati e collaboratori coordinati e continuativi – sia nella modalità diretta di presentazione on line della “precompilata” sia attraverso i CAF – tutto ciò che vi scaturisce in termini di debiti o crediti tributari passa al sostituto d’imposta (datore di lavoro o committente che sia) per i cosiddetti “conguagli da assistenza fiscale”. Il sostituto d’imposta ha il compito, infatti, di riscuotere per conto dello Stato le imposte dovute dai propri lavoratori o di erogare agli stessi i rimborsi dei crediti tributari scaturiti dal 730. L’operazione avviene senza l’intervento del lavoratore che ha presentato il modello 730, in automatico e a totale carico del sostituto d’imposta.

In questo numero l’analisi della casistica che si può presentare.

PREVIDENZA (pag. 41)

Operativo il bonus asili nido

Al via il bonus asili nido. Spetta in due situazioni: per il pagamento delle rette di asili nido e per la baby sitter presso la propria abitazione in presenza di bambini affetti da gravi patologie croniche. Nell’uno e nell’altro caso l’importo del bonus è lo stesso: 1.000 euro annui. Quando dovuto per gli asili nido sarà erogato mensilmente dall’Inps (euro 90,91 al mese) dietro presentazione, mensile, da parte del richiedente della ricevuta di pagamento della retta della struttura che ospita il bimbo. Quando dovuto per il supporto a casa, invece, è erogato una tantum dietro presentazione di un certificato medico.

La domanda di contributo (bonus asili nido e/o bonus famiglia) può essere presentata dal genitore di un minore nato o adottato a decorrere dal 1° gennaio 2016, che sia in possesso dei seguenti requisiti:

 

 

INSERTO

La nuova dichiarazione di successione

Nell’inserto di 40 pagine, spiegata la rivoluzione telematica che ha investito anche le successioni – Già da quest’anno, tutti gli adempimenti fiscali collegati a questo evento possono essere effettuati direttamente da casa, dal proprio computer – Da gennaio prossimo il vecchio sistema andrà definitivamente in pensione