Leggi Illustrate N.418

FISCO (pag. 3)

Collegato fiscale: è già legge
Conversione in legge in tempi da record per il decreto n. 193/2016 (collegato alla manovra di bilancio per il 2017), contenente disposizioni urgenti in materia fiscale e per il finanziamento di esigenze indifferibili. Il decreto, pubblicato nella Gazzetta ufficiale n. 249 del 24 ottobre scorso scorso, ha guadagnato l’approvazione definitiva del Parlamento dopo appena 30 giorni, il 24 novembre, con un mese di anticipo rispetto al termine massimo di 60 giorni concesso per la conversione in legge dei decreti legge.
Semaforo verde, dunque, per: la soppressione di Equitalia; la rottamazione delle cartelle di pagamento; la seconda versione della voluntary disclosure per regolarizzare non solo patrimoni e attività finanziarie detenuti all’estero illecitamente, ma anche per dichiarare contanti detenuti in Italia, in cassette di sicurezza, e tenuti occultati; l’addio agli studi di settore come strumento utilizzabile per l’accertamento; l’alleggerimento del tax day, con spostamento alla fine di giugno del termine per il pagamento delle imposte risultanti dalle dichiarazioni; la sospensione estiva (dal 1° agosto al 4 settembre) dei termini per rispondere alle richieste del Fisco e per pagare, con il beneficio della sanzione ridotta, avvisi bonari e comunicazioni di irregolarità; il ripristino dell’F24 cartaceo per i versamenti superiori a 1.000 euro; l’innalzamento a 30.000 euro del limite entro il quale è possibile ottenere i rimborsi Iva senza prestare garanzia e senza alcuna formalità; la cancellazione della sanzione per chi omette di comunicare la cessazione dell’attività; la possibilità di continuare ad applicare il regime della cedolare secca anche quando ci si dimentica di comunicare la proroga; il ridimensionamento delle presunzioni legali a seguito di indagini bancarie su lavoratori autonomi e imprese; la definizione agevolata delle liti pendenti con le Dogane.

FISCO (pag. 9)

IMU e TASI: niente aumenti ma solo sconti
Quest’anno l’onere a carico dei cittadini risulta alleggerito rispetto al 2015 (la novità positiva, in verità, è stata già percepita e fruita a giugno, in occasione del versamento degli acconti). La legge di stabilità per il 2016, infatti, ha apportato diverse modifiche alla disciplina delle due imposte, quasi tutte a vantaggio dei contribuenti. In primis, le abitazioni principali “non di lusso” (cioè non accatastate come A/1, A/8 o A/9) e le relative pertinenze (box, cantina, soffitta, ecc.), dopo aver “guadagnato” nel 2014 l’esenzione dall’Imu, sono state sgravate anche dal peso della Tasi.
L’affrancamento integrale dell’abitazione principale dall’imposizione municipale (IMU e TASI) non è stato l’unico intervento in materia pro contribuenti operato dalla legge di stabilità 2016. Nel calcolare le imposte da pagare quest’anno, infatti, sia per l’IMU che per la TASI, bisogna tener conto anche: del dimezzamento della base imponibile per gli immobili concessi in comodato d’uso a figli o genitori; della riduzione del 25% delle imposte dovute per gli appartamenti dati in locazione a canone convenzionale; dell’eliminazione dell’Imu per tutti i terreni agricoli – a prescindere dalla loro ubicazione – utilizzati da coltivatori diretti e imprenditori agricoli professionali iscritti nella previdenza agricola; dell’alleggerimento del prelievo sugli immobili a destinazione speciale e particolare (capannoni industriali, opifici, stabilimenti, ecc.), a seguito dell’estromissione dei macchinari “imbullonati” dal calcolo della rendita catastale.

IMMOBILI (pag. 35)

Vocabolario edilizio unico per tutti gli enti locali (o quasi)
Regioni e Comuni hanno raggiunto l’accordo sull’applicazione di un regolamento edilizio unico valido in tutto il nostro Paese. Al traguardo si è arrivati il 20 ottobre scorso in Conferenza unificata, dopo una lunga e non facile discussione. Il testo dell’accordo è stato pubblicato sulla G.U. n. 268 del 16-11-2016. Le Regioni avranno sei mesi di tempo per recepire questo schema con un proprio provvedimento (legge o delibera). E a partire dal recepimento regionale, gli enti locali avranno, a loro volta, altri sei mesi per adottarlo. In sostanza, se tutto filasse liscio (ma ne dubitiamo…), in un anno il regolamento edilizio standard si trasformerebbe in realtà nei vari municipi d’Italia (o quasi, perché per le Regioni a statuto speciale il recepimento è facoltativo e non obbligatorio).
Ricordiamo che la misura – che va ad inserirsi nel più ampio quadro delle semplificazioni per il settore edilizio a cui la cosiddetta riforma Madia della pubblica amministrazione (legge n. 124 del 2015) ha dato un forte impulso – segue il d.lgs. n. 126 del 30 giugno 2016 in materia di Scia, cosiddetto “Scia 1” (vedi “leggi illustrate” di luglio-agosto 2016). Questo decreto prevede la predisposizione di una modulistica unificata a livello nazionale da utilizzarsi per effettuare la segnalazione dell’avvio di qualunque tipo di attività (edilizia compresa). Un successivo provvedimento in materia di Scia, cosiddetto Scia 2 (vedi “leggi illustrate” di ottobre 2016), approvato definitivamente dal Parlamento e pubblicato sulla G.U. n. 277 del 26 novembre scorso) ha il compito di individuare i procedimenti oggetto di segnalazione certificata di inizio attività (Scia), quelli per i quali sarà necessaria l’autorizzazione espressa e, ancora, quelli per i quali sarà sufficiente una comunicazione preventiva.

LAVORO (pag. 39)

Finanziamenti alle regioni del Sud per progetti di sviluppo culturale
Il Ministero dei beni culturali ha messo a disposizione 107 milioni di euro per creare e sviluppare iniziative imprenditoriali nel settore dell’industria culturale-turistica e per sostenere le imprese e gli enti no profit che puntano a valorizzare le risorse culturali  nelle regioni Basilicata, Calabria, Campania, Puglia e Sicilia.
La gestione dei fondi e la valutazione dei progetti è stata affidata ad Invitalia. Invitalia (Agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo di imprese) è una S.p.A. le cui azioni sono al 100% del Ministero dell’economia. Il bando è diviso in tre sezioni in ragione della tipologia destinatari e delle attività finanziabili. lI beneficiari sono le nuove imprese, le imprese già esistenti e gli enti no profit.

LAVORO (pag. 38)

Lavoro nero nelle campagne: la nuova legge per combatterlo
È stato accolto come  un provvedimento risolutivo per contrastare il lavoro irregolare e il caporalato. A due mesi dall’approvazione del Senato (ad agosto) anche la Camera a fine ottobre senza toccare una virgola (d’altra parte il testo è stato in Parlamento per due anni) ha approvato la legge che  contiene «disposizioni in materia di contrasto ai fenomeni del lavoro nero e dello sfruttamento del lavoro in agricoltura». La legge è già in vigore perché è stata pubblicata sulla G.U. n. 257 del 3 novembre 2016 (legge n. 199 del 29 ottobre 2016).
Il provvedimento è stato accolto con  grande entusiasmo oltre che dal mondo politico (scontato) anche dai sindacati. In effetti le condizioni per un giro di vite ci sono. Con tanto di arresti e pene pecuniarie  molto severe. È stato addirittura riscritto l’articolo 603-bis del Codice penale su «Intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro».
Ma a leggere bene nelle pieghe del provvedimento sembra più il libro dei sogni che una norma efficace per stroncare l’illegalità.

LAVORO (Pag. 39)

Un correttivo breve per la nuova legge sugli appalti
Una certezza esiste, ma è di quelle che sarebbe meglio non ci fossero: il nuovo codice degli appalti – nella forma in cui è stato adottato il 19 aprile scorso con il decreto legislativo numero 50 del 2016 – non funziona. Le imprese lo ripetono da mesi e invocano una decisa modifica che intervenga sugli aspetti più controversi della nuova disciplina. L’impianto generale del codice – sottolineano i rappresentanti delle aziende di costruzioni – potrebbe anche funzionare, ma alcune regole specifiche devono essere cambiate il prima possibile perché stanno causando un’autentica paralisi nel settore degli appalti e delle opere pubbliche. Le modifiche proposte e quelle promesse.

LAVORO (pag. 39)

Il DURC e la sentenza della Corte di giustizia europea
Arrivano da Lussemburgo – dove ha sede la Corte di Giustizia europea – importanti chiarimenti in materia di DURC: per ottenere l’aggiudicazione dell’appalto non è sufficiente che le imprese siano in regola nel momento in cui la gara arriva a conclusione. E’ necessario che lo siano fin da quando hanno presentato la loro offerta. Pena la loro esclusione.

PREVIDENZA (pag. 41)

Voucher baby sitting anche alle lavoratrici autonome
Voucher baby-sitting a tutte le lavoratrici. Il diritto alla monetizzazione del congedo parentale, prima spettante soltanto alle lavoratrici dipendenti e parasubordinate, infatti, è stato esteso ora anche alle lavoratrici autonome. Commercianti, artigiane, coltivatrici dirette, mezzadre, colone, imprenditrici, dunque, una volta diventate mamme hanno la possibilità di trasformare un mese di congedo parentale in un contributo economico del valore di 600 euro. In altre parole, anziché fruire del congedo parentale, continuano a lavorare ma intascano un contributo monetario valido solo per l’acquisto dei servizi di baby-sitting tramite voucher per il lavoro accessorio o tramite pagamento dell’Inps all’asilo nido. Il via libera all’estensione della monetizzazione del congedo parentale alle lavoratrici autonome è arrivato dalla pubblicazione del decreto ministeriale attuativo in G.U. n. 252/2016. Per l’annualità 2016 (il ddl di Bilancio 2017 prevede la proroga per gli anni 2017 e 2018) sono stanziati 2 milioni di euro di risorse con tempi però ristretti per le domande: si possono presentare fino al 31 dicembre.

PREVIDENZA (pag. 41)

Inps e prescrizione cartelle di pagamento
Lo Stato non può pretendere il pagamento di contributi, imposte e tasse dopo cinque anni in nessun caso se è questo il termine previsto per la prescrizione. Se la prescrizione è breve (cinque anni nel caso dell’Inps) infatti, anche se la cartella di Equitalia viene impugnata oltre il termine di 40 giorni, il termine di prescrizione non si allunga a 10 anni. La buona notizia per i contribuenti è arrivata dalla sentenza n. 2339/2016 della Corte di cassazione che, a Sezioni Unite, ha dato torto all’Inps. Il principio, però, vale per tutte le entrate dello Stato, sia tributarie e sia extra-tributarie, nonché di quelle degli enti locali (regioni, province, comuni) e anche per le relative sanzioni.

PREVIDENZA (pag. 42)

Le nuove regole per i voucher e tracciabilità meno rigida
Tracciabilità soft sui voucher del lavoro accessorio. Alla prova dei fatti, i nuovi adempimenti si presentano meno complicati di quanto immaginato, grazie a una serie di chiarimenti che agevolano il compito ad aziende e consulenti. I nuovi adempimenti sono  stati introdotti dal dlgs n. 185/2016, il cd correttivo Jobs act, a carico solo dei committenti con Partita Iva, vale a dire imprese e professionisti; non riguarda invece le famiglie alle quali, pertanto, nulla è cambiato in tema di gestione dei voucher. Consistono in questo: prima dell’inizio del lavoro, e precisamente almeno 60 minuti prima, deve essere fatta una “comunicazione” all’ispettorato nazionale del lavoro per  mezzo di e-mail per dettagliare la prestazione di lavoro accessorio che sta per svolgersi (lavoratore, tempi e luogo di lavoro). In alcuni casi l’adempimento ora risulta semplificato come, ad esempio, quando il lavoro si ripete nel tempo o quando i voucher sono utilizzati per più lavoratori contemporaneamente.
In questi casi, infatti, si può fare una sola comunicazione preventiva, a condizione di dettagliare lavoratori, giorni e fasce d’orario in cui ci sarà l’attività di lavoro accessorio. Come è altrettanto sufficiente una sola comunicazione per l’attività svolta in un’unica giornata, ma a fasce orarie differenziate (mattino, pausa pranzo, pomeriggio); o nell’ipotesi in cui un lavoratore presti attività tutti i giorni di un’intera settimana. Regole diverse nel settore agricolo.

PREVIDENZA (pag. 42)

Pensioni: nessuna perequazione neppure per il 2017
Nemmeno per il prossimo anno 2017 ci sarà alcuna rivalutazione delle pensioni. A stabilirlo è il decreto ministeriale che ogni anno fissa la cosiddetta perequazione automatica in base all’aumento del costo della vita, indicando un indice provvisorio, eventualmente da correggere mediante conguagli all’inizio dell’anno successivo. Il decreto 17 novembre 2016, pubblicato in Gazzetta Ufficiale n. 274/2016, prevede, infatti ,anche per il prossimo anno un indice dell’inflazione pari a «zero».

FISCO (pag. 44)

Tra Natale e Capodanno, il solito acconto IVA
Niente da fare: nonostante le tante novità introdotte dal collegato alla legge di bilancio 2017 anche in ordine al calendario fiscale, resta confermato, tra Natale e Capodanno (precisamente, per il giorno 27), l’appuntamento annuale con l’acconto Iva. Si tratta, per la maggior parte dei soggetti passivi (commercianti, artigiani, imprenditori, professionisti e società) tenuti alle liquidazioni e ai versamenti periodici, di versare un anticipo sull’ultima liquidazione dell’anno. Tuttavia, sono diverse le circostanze in cui l’adempimento non deve essere effettuato.

INSERTO

Delibere comunali per IMU eTASI 2016 (città capoluogo)
Le aliquote e le detrazioni IMU e TASI nelle città capoluogo.