Leggi Illustrate N.416

LAVORO (pag. 3)

Fondi di solidarietà: obbligatori per le piccole aziende
L’avvio dei fondi di solidarietà obbligatori per le piccole aziende, teoricamente a regime dal 1° gennaio 2016, diverranno operativi, in pratica, a fine anno. La circolare dell’Inps n. 176 del 9 settembre 2016, infatti, nel riepilogare tutta la disciplina, fornisce, per la prima volta, le istruzioni operative ai datori di lavoro per versare i contributi (compilazione del modello UNIEMENS, anche per regolarizzare il periodo gennaio/settembre 2016 ed i contributi arretrati gennaio/settembre 2016).
La regolarizzazione dei periodi pregressi (da gennaio a settembre 2016), dovrà essere effettuata dai datori di lavoro entro il giorno 16 dicembre 2016 (terzo mese successivo a quello di emanazione della circolare).

LAVORO (pag. 7)

Sanzioni per il lavoro nero e riforma del Jobs Act

Chi occupa lavoratori non dichiarati rischia una multa il cui importo parte da 1.500 euro e può arrivare a 36 mila euro: è la c.d. maxi-sanzione per il lavoro nero, non nuova al mondo dell’occupazione, ma la cui disciplina è stata riformata dal Jobs act (dlgs n. 151/2015). «Mini» sanzione, invece, sui contributi non versati sempre per lavoro nero. Dopo la riforma Jobs act, infatti, non c’è più la maggiorazione del 50% delle sanzioni (operativa fino al 24 settembre 2015) e quelle dovute ammontano al 30% dei contributi non versati fino al massimo del 60% dell’omissione. A chiarire il quadro del regime delle sanzioni applicabile per il lavoro nero dopo la riforma Jobs act è stato prima il ministero del lavoro (circolare n. 26/2015) e da ultimo l’Inps (circolare n. 129/2016).

LAVORO (pag. 9)

Appalti: le novità legislative che bloccano i piccoli comuni
Sono passati più di cinque mesi dall’entrata in vigore del nuovo codice degli appalti, ma i problemi sono ancora lontani dall’essere risolti. Le nuove regole – entrate in vigore il 19 aprile scorso e racchiuse nel decreto legislativo numero 50 del 2016 – stanno, infatti, continuando a causare rilevanti difficoltà, in particolare alle stazioni appaltanti. Visti i dubbi che ancora permangono rispetto a molte delle previsioni contenute nel codice – e in attesa che entri in vigore la disciplina attuativa demandata alle Linee guida dell’Autorità Nazionale Anticorruzione – le pubbliche amministrazioni hanno ridotto notevolmente il numero delle gare bandite e dei lavori avviati o in fase di avvio. Le conseguenze di questa confusione – e dello stallo che ne è derivato – com’è purtroppo ovvio che sia, si stanno abbattendo tutte sulle imprese, specie quelle più piccole che il nuovo codice, invece, avrebbe voluto difendere.
I piccoli comuni hanno difficoltà ad effettuare anche un appalto per riparare una strada dissestata. Le complicazioni causate dalla nuova legge.

LAVORO (pag. 11)

Correzioni al Jobs Act (riforma del lavoro)
Tracciabilità e verifiche ispettive sui voucher. Proroga degli ammortizzatori sociali in deroga. Incremento durata della Naspi (indennità di disoccupazione) a favore dei lavoratori stagionali. Possibilità di trasformare un contratto di solidarietà da difensivo a espansivo (cioè teso non soltanto ad evitare licenziamenti ma anche a permettere nuove assunzioni). E ancora: estensione ai consulenti del lavoro della possibilità di prestare assistenza a chi deve comunicare le dimissioni dal lavoro online e raddoppio della sanzione (da 62,77 a 153,20 euro a giorno) in caso di mancata copertura della quota d’obbligo prevista dalle norme sul collocamento obbligatorio dei disabili. Queste alcune delle principali novità contenute nel decreto legislativo con le modifiche ai decreti attuativi della riforma Jobs act: dlgs n. 81/2015, dlgs n. 148/2015, dlgs n. 149/2015, dlgs n. 150/2015 e dlgs n. 151/2015. Il provvedimento, c.d. “correttivo del Jobs act”, entra in vigore il giorno seguente alla pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale.

IMMOBILI (pag. 13)

Edilizia: la semplificazione degli obblighi amministrativi
La cosiddetta riforma Madia della pubblica amministrazione (legge n. 124 del 2015) riguarda anche il settore edilizio. La riforma, infatti, aveva delegato il Governo ad adottare, fra gli altri, anche uno o più provvedimenti per la precisa individuazione degli interventi che richiedono la segnalazione certificata di inizio attività (Scia) ovvero di quelli per i quali è necessaria l’autorizzazione espressa o, ancora, di quelli per i quali è sufficiente una comunicazione preventiva.
Così l’Esecutivo ha presentato il 28 luglio scorso uno schema di decreto legislativo recante queste indicazioni e per l’entrata in vigore – ricevuto già il via libera anche del Consiglio di Stato – è questione, a questo punto, di poco tempo. E siccome il testo è ormai noto – benché non sia ancora definitivo (deve tornare, dopo il passaggio alle commissioni parlamentari competenti, al Consiglio dei ministri per l’approvazione finale) – in questo numero ne anticipiamo gli aspetti principali.

IMMOBILI (pag. 36)

Acquistare con il mutuo è un’occasione irripetibile
Comprare casa, soprattutto la prima casa per via del trattamento fiscale di favore, ora conviene come non mai. Le vendite, infatti, sono aumentate notevolmente. Nel secondo trimestre di quest’anno sono cresciute del 23%. I prezzi hanno registrato un calo negli ultimi cinque anni fino al 30%; nel contempo le rate dei mutui si sono quasi dimezzate. Attualmente, in pratica, per un prestito di 100.000 euro, che finanzi la metà del valore della casa, il tasso di interesse, per un mutuo della durata di 20 anni si può ottenere al tasso variabile dello 0,90%. Se a tasso fisso si parte dall’1,6%. I tassi di interesse aumentano leggermente se si chiede un finanziamento per più della metà del valore della casa, ma si tratta di pochi decimi.
Nelle tabelle che pubblichiamo in questo numero le migliori offerte. Si tratta di condizioni impensabili solo lo scorso anno.

PREVIDENZA (pag. 37)

Vedove di anziani e pensione: come ottenere gli arretrati
Pensioni piene alle giovani vedove di coniugi ultrasettantenni, trapassati prima delle nozze di alluminio, cioè con meno di 10 anni di matrimonio. Dopo la sentenza della Corte costituzionale n. 174/2016, che ha dichiarato incostituzionale la norma della Manovra estiva del 2011 cosiddetta «anti-badanti» che tagliava la pensione al coniuge superstite in caso di matrimonio a tarda età (più di 70 anni quello più anziano), con la circolare n. 178/2016 l’Inps ha annunciato il ripristino delle originarie condizioni per la liquidazione delle pensioni. Quelle nuove, in particolare, verranno liquidate nella misura del 60% della pensione che sarebbe spettata al coniuge passato a miglior vita; quelle in corso di erogazione, anche se in misura ridotta, verranno riliquidate in misura piena d’ufficio da parte dell’Inps. In due casi, invece, occorrerà fare una domanda per vedersi applicare la decisione della Corte costituzionale: se la pensione non è stata riconosciuta (la domanda va fatta all’Inps nel limite della prescrizione di dieci anni) e nel caso di contenzioso, amministrativo (presso l’Inps) o giudiziario (al Tribunale), per fare valere la cessata materia del contendere.

PREVIDENZA (pag. 38)

Lavoratori disabili: applicazione tardive di norme di buon senso
Permessi per i disabili e per chi li assiste a maglie più larghe. Due novità infatti, una giurisprudenziale e l’altra normativa, ampliano la possibilità di fruire dei permessi da parte dei lavoratori disabili gravi e di quelli che prestano assistenza a loro congiunti disabili gravi.
La prima novità: i lavoratori che prestano assistenza a disabili hanno diritto ai permessi anche se l’assistenza è rivolta a un convivente disabile grave (non più solo, come avvenuto finora, quando l’assistenza è rivolta al coniuge o a parenti e affini entro il secondo grado).
A stabilirlo è stata la sentenza della Corte costituzionale n. 231 depositata il 23 settembre, che ha dichiarato l’illegittimità costituzionale dell’art. 33, comma 3, della legge 104/1992 nella parte in cui non include il convivente tra i soggetti legittimati a fruire dei permessi mensili per l’assistenza a persone con handicap in situazione di gravità.
La seconda novità: i lavoratori (sia quelli disabili e sia quelli che prestano assistenza) possono continuare a fruire dei permessi anche durante il periodo in cui attendono di essere sottoposti a visita sanitaria per la revisione dello stato invalidante (stato che dà diritto ai congedi dal lavoro).
Pertanto, anche se l’autorizzazione dell’Inps scade perché rilasciata a termine in virtù di una disabilità soggetta a revisione, possono continuare a fruire dei permessi fino a conclusione dell’iter sanitario di revisione, il cui esito decreterà la possibilità o meno di continuare a fruire dei permessi. La novità è stata introdotta dalla legge n. 114/2014 dal 19 agosto 2014 per semplificare gli adempimenti sanitari e amministrativi a carico dei soggetti disabili ed evitare che i costi della burocrazia ricadano sulle loro spalle. Di fatto, però, non era mai divenuta operativa e lo diviene adesso grazie alle istruzioni che l’Inps dà nella circolare n. 127/2016.

INSERTO

Imposte sui redditi: il nuovo testo unico (aggiornato con i provvedimenti emanati fino al 30 settembre 2016 )
In un inserto di 40 pagine la prima parte: Disposizioni generali in materia
di Irpef, redditi fondiari (terreni e fabbricati), di capitale, di lavoro dipendente. Note illustrative, articolo per articolo, con richiami alle principali norme attuative e a quelle complementari, ai chiarimenti forniti dall’amministrazione finanziaria, alle pronunce della giurisprudenza.