Leggi Illustrate N. 402

PREVIDENZA (pag. 3)

Pensioni: manovra del Governo per non pagare gli arretrati

Arretrati risicati ai pensionati per il recupero del blocco delle rivalutazioni delle pensioni per il biennio 2012/2013 dichiarato illegittimo dalla Corte costituzionale. Dopo la sentenza n. 70 del 30 aprile 2015, infatti, il governo è corso immediatamente ai ripari e con il decreto legge n. 65/2015 ha frenato l’applicazione integrale e automatica della pronuncia, che avrebbe voluto dire un costo per le casse Inps (ma a favore dei pensionati) di oltre 18 miliardi di euro. Con le nuove misure, invece, i costi sono limitati (è modo di dire) a 2,8 miliardi di euro che finiranno nelle tasche dei pensionati: ad alcuni andrà bene, ad altri meno, ma nessuno riceverà quanto avrebbe avuto per effetto della sentenza della corte costituzionale (cioè senza le tempestive misure del governo).

In questo numero un esame approfondito della portata pratica del provvedimento.

PREVIDENZA (pag. 6)

Pensioni contributive: contributi deprezzati

Contributi “deprezzati” a chi andrà in pensione dal prossimo anno. La questione riguarda il calcolo “contributivo” delle pensioni. Il continuo accantonamento di contributi, mese dopo mese, anno dopo anno, forma il “montante” che è soggetto a rivalutazione annuale a un il tasso pari alla variazione quinquennale del Pil che riflette la capacità del Paese di far girare l’economia (cosa assai difficile in periodo di crisi). Il 27 ottobre scorso l’Istat ha fornito il tasso di rivalutazione dei montanti per il 2013 per chi va in pensione dal 1° gennaio 2015. Per la prima volta dal 1996 il tasso è risultato inferiore a 1, il che significa svalutazione dei contributi versati. Nel 2016 il recupero di quest’anno.

PREVIDENZA (pag. 6)

Da giugno pensioni il primo del mese

L’art. 6 del decreto 65/2015 dispone che, dal 1° giugno, i trattamenti pensionistici, gli assegni, le pensioni e le indennità di accompagnamento erogate agli invalidi civili, nonché le rendite vitalizie Inail erogate dall’Inps saranno messi a pagamento il primo giorno di ciascun mese. Ma soltanto dal 1° luglio i titolari di più pensioni riceveranno un solo assegno cumulativo.

FISCO E IMMOBILI (pag. 7)

 Imu e Tasi: è tempo di acconti. Si pagano con le aliquote 2014

Tutti in cassa, entro martedì 16 giugno, per pagare l’acconto relativo ai tributi locali che gravano sul “mattone” e sui terreni, cioè l’IMU, l’imposta municipale sugli immobili, e la TASI, la tassa sui servizi indivisibili (come l’illuminazione pubblica, la sicurezza, la manutenzione e la pulizia delle strade, i parcheggi, i giardini, i servizi anagrafici, ecc.), che, per il 2015, si presentano ancora in maniera distinta, non accorpate in un unico tributo.

La prima è dovuta da chi possiede immobili, sia terreni che fabbricati, con alcune esclusioni: l’abitazione principale “non di lusso” (cioè, non appartenente ad una delle categorie catastali A/1, A/8 e A/9), le relative pertinenze e le situazioni assimilate all’abitazione principale, i fabbricati rurali strumentali e i fabbricati “merce”, cioè quelli costruiti da imprese edili per la vendita e rimasti invenduti, sempre che non siano locati.

La seconda, invece, colpisce principalmente proprio l’abitazione principale “non di lusso” (che, come detto, è esente da IMU); ma, se il Comune – sussistendone i “margini”– lo ha previsto, va pagata anche per gli altri immobili (seconde case, negozi, aree edificabili, ecc.), pure nel caso in cui gli stessi siano già assoggettati ad IMU. Inoltre, se l’immobile è occupato da un soggetto diverso dal proprietario (ad esempio, l’inquilino o il comodatario), una quota della tassa sui servizi indivisibili – compresa tra il 10 e il 30%, in base a quanto stabilito dal Comune – è a carico dell’occupante. In questo numero l’approfondimento con numerosi esempi.

LAVORO (pag. 14)

Appalti: debutto del Durc telematico. Ma resterà attiva la forma cartacea

C’è voluto molto più tempo del previsto perché la novità si facesse largo ma adesso sembra arrivata davvero la volta buona. Il famigerato DURC (il Documento Unico di Regolarità Contributiva) abbandona la carta e arriva sul web. Dal primo luglio le imprese potranno verificare “con modalità esclusivamente telematiche ed in tempo reale la regolarità contributiva nei confronti dell’INPS, dell’INAIL e, per le imprese tenute ad applicare i contratti del settore dell’edilizia, nei confronti delle Casse edili”.

La previsione è contenuta nell’articolo 4 della legge numero 78 del 2014, di conversione del decreto numero 34 dello stesso anno. Un’indicazione rimasta finora sulla carta dato che lo stesso articolo di legge al comma 2 richiedeva l’adozione di un apposito decreto da parte del Ministero del Lavoro che avrebbe dovuto essere approvato entro 60 giorni. E’ stato necessario molto più tempo ma ad un anno dall’approvazione della legge, è arrivato anche il decreto del Ministero del Lavoro (in Gazzetta Ufficiale il 1° giugno 2015). Decreto che – come abbiamo già sottolineato – entrerà in vigore dal prossimo primo luglio.

LAVORO (pag. 14)

Ammortizzatori in deroga: nuove risorse

Gli articoli 2 e 3 del decreto legge n. 65/2015 prevedono l’ennesimo stanziamento di risorse a favore degli ammortizzatori in deroga. L’art. 2 destina 1 miliardo di euro per l’anno 2015 attingendo le risorse al fondo Jobs Act istituito dalla legge Stabilità del 2015 (legge n. 190/2014).

L’art. 3 inoltre stanzia 5 milioni di euro a favore della cig (cassa integrazione guadagni) in deroga per il settore della pesca.

LAVORO (pag. 14)

Contratti di solidarietà: nuovi stanziamenti

L’art. 4 del decreto legge n. 65/2015 dispone lo stanziamento di 70 milioni di euro a favore dei contratti di solidarietà di tipo B, quelli cioè che possono essere sottoscritti da imprese escluse dalla cassa integrazione (imprese alberghiere e termali pubbliche e private; aziende artigiane; imprese commerciali fino a 50 dipendenti, etc.).

PREVIDENZA (pag. 35)

Versamenti volontari 2015: più cari per gli autonomi

Contribuzione volontaria, un po’ più cara anche per il 2015. I versamenti di contributi volontari possono essere effettuati dai lavoratori che hanno cessato o interrotto l’attività lavorativa, al fine di:

● perfezionare i requisiti di assicurazione e di contribuzione necessari per raggiungere il diritto ad una prestazione pensionistica;

● incrementare l’importo del trattamento pensionistico a cui si avrebbe diritto, se sono già stati perfezionati i requisiti contributivi richiesti.

Un ex lavoratore dipendente, quest’anno, per coprire l’intero anno con contributi pagati da sé (questo il significato di “volontaria”), deve sostenere una spesa minima di 2.909 euro se è stato autorizzato entro il 31 dicembre 1995, di 3.431 euro se l’autorizzazione è in data successiva. L’aumento rispetto all’anno scorso, quando la spesa minima è stata rispettivamente di 2.903 euro (+ 6 euro) e di 3.372 euro (+ 59 euro), è dovuto non tanto alla consueta lievitazione delle retribuzioni di riferimento, che sono state aggiornate dello 0,2% per via dell’inflazione, ma (soprattutto per chi è stato autorizzato dopo il 31 dicembre 2015) anche dalla lievitazione dell’aliquota Ivs (invalidità, vecchiaia e superstiti), passata dal 32,37% del biennio 2013/2014 al 32,87% (con un mezzo punto percentuale in più). Le novità sono state rese note dall’Inps nella circolare n. 57/2015.

PREVIDENZA (pag. 37)

Agricoltura: i contributi dei lavoratori autonomi

Conto alla rovescia per il pagamento dei contributi all’Inps da parte dei lavoratori autonomi dell’agricoltura. Per coltivatori diretti, coloni, mezzadri e imprenditori agricoli professionali (Iap), infatti, il 16 luglio scade il termine per versare i contributi relativi al I trimestre 2015. Il conto si presenta più salato, rispetto all’anno scorso, per via dell’adeguamento all’Istat del reddito di riferimento (passato da 54,65 euro a 55,05 euro) e, soprattutto, per l’innalzamento dell’aliquota contributiva: da 22,4% al 22,8% nelle zone normali e dal 20,5% al 21,4 % nelle zone svantaggiate. La buona notizia è che l’aumento (lo 0,4% in più) finisce tutto in pensione.

FISCO (pag. 39)

Errori nel 730 precompilato e studi di settore in ritardo: proroga anche quest’anno

Mini proroghe in vista per la presentazione della dichiarazione dei redditi 2014 tramite modello 730 e per i versamenti risultanti dal modello UNICO. Nel primo caso, l’ipotesi più probabile è uno spostamento del termine di scadenza di sette giorni, dal 7 al 14 luglio; nel secondo, invece, dovrebbe trattarsi di uno slittamento di venti giorni (dal 16 giugno al 6 luglio) per i contribuenti cui si applicano gli studi di settore.

FISCO (pag. 39)

Alluvione in Emilia Romagna: il Fisco concede una tregua fino a tutto il mese di settembre

È finalmente arrivata, anche se dopo più di tre mesi dagli eventi meteorologici avversi che la “giustificano”, la sospensione dei versamenti e degli adempimenti tributari nelle zone dell’Emilia Romagna colpite dall’alluvione verificatisi tra il 4 e il 7 febbraio 2015. Interessati dal provvedimento sono alcuni comuni (rispettivamente 3, 11, 15 e 7) ubicati nelle province di Ferrara, Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini (l’elenco è allegato allo stesso DM).

FISCO (pag. 40)

 Modifiche ai modelli dichiarativi

Ancora in attività il “cantiere” modulistica dell’Agenzia delle entrate. Con due provvedimenti, infatti, sono state apportate diverse ulteriori modifiche ai modelli dichiarativi per il periodo d’imposta 2014. Oltre ad alcune correzioni di errori riscontrati nella prima stesura, qualche aggiustamento si è reso necessario per recepire modifiche normative intervenute dopo l’approvazione dei modelli.

INSERTO

Il riordino dei contratti di lavoro e delle indennità di disoccupazione

In un inserto di 40 pagine tutte le novità della riforma del lavoro, conosciuto come “Jobs Act” – Maggiore utilizzo dei voucher ed eliminazione  di alcuni contratti precari.