Leggi Illustrate N. 401

SOCIETA’ (pag. 3)

Separazione breve prima del divorzio

Soltanto sei mesi di separazione (un anno se non c’è l’accordo) prima di divorziare. Lo prevede la legge approvata definitivamente dal Senato il 21 aprile scorso. Non sarà più necessario attendere che passino tre anni dalla separazione, ma basterà il decorso di sei mesi in caso di separazione consensuale e di un anno in caso di separazione giudiziale.

Questo è il motivo per cui si parla di divorzio breve: serve meno tempo per passare dalla separazione al divorzio, ma per divorziare occorre comunque il presupposto della separazione, salvo casi eccezionali (vedi riquadro).

Gli stessi termini e condizioni valgono per chi scelga di divorziare con la nuova procedura di negoziazione assistita (cioè firmando un accordo stragiudiziale con l’assistenza di un avvocato per parte) o davanti all’Ufficiale dello Stato Civile (vedi riquadro).

Le nuove previsioni si applicano anche ai procedimenti in corso alla data di entrata in vigore della nuova legge. In questo numero l’approfondimento

LAVORO (pag. 5)

Jobs Act: riorganizzazione dei contratti nel nuovo decreto del Governo

L’intenzione del Governo è di rendere definitivi entro giugno tutti i provvedimenti del “Jobs Act” (la riforma del lavoro partita a dicembre con l’approvazione da parte del Parlamento della legge delega). In tutto, i decreti legislativi dovrebbero essere sei. I primi due, sono già in vigore: quello sul nuovo contratto a tutele crescenti, cioè a tempo indeterminato ma senza l’articolo 18, e quello sulla Naspi, cioè la nuova versione dell’assegno di disoccupazione. Altri due sono passati in Consiglio dei ministri ad aprile scorso, dopo uno stop di quasi due mesi per problemi di copertura finanziaria. Ora aspettano soltanto il parere consultivo delle Commissioni parlamentari. Quello più importante riduce il numero dei contratti precari; l’altro corregge alcune regole sulla maternità. Dopo il voto delle regionali di fine maggio dovrebbero arrivare gli altri: uno sulla cassaintegrazione, un altro sulle “politiche attive”, cioè il collocamento.

In sostanza, il decreto legislativo vuole riorganizzare tutti i contratti di lavoro cosiddetti “speciali” – cioè diversi dal contratto a tempo indeterminato a tempo pieno considerato come la “forma comune di rapporto di lavoro” – raccogliendo in un unico testo le disposizioni attualmente contenute in diverse fonti normative. Per esempio:

● il decreto legislativo n. 66 del 2000 sul lavoro a tempo parziale;

● il decreto legislativo 368 del 2001 sul lavoro a tempo determinato;

● il decreto legislativo n. 276 del 2003, contenitore di molteplici tipologie speciali di lavoro come la somministrazione di lavoro, il lavoro a progetto, il lavoro accessorio e il lavoro intermittente;

● il decreto legislativo n. 167 del 2011 sull’apprendistato.

Per quanto riguarda la disciplina delle mansioni, invece, sono state apportate modificazioni all’articolo 2103 del codice civile. In questo numero l’approfondimento

LAVORO (pag. 9)

Nuovo codice degli appalti: il Governo spera di fare presto

Resta un tempo limitato per l’approvazione del nuovo codice degli appalti, in linea con le direttive comunitarie. Dovrebbe entrare in vigore nel febbraio dell’anno prossimo. Le direttive europee, infatti, sono entrate in vigore nel febbraio 2014 e devono essere recepite dagli stati membri entro due anni e quindi entro il 18 febbraio 2016. E’ stata scelta la strada della legge delega. L’esame del disegno di legge, con cui il Governo ha chiesto la delega al Parlamento, è cominciato al Senato, precisamente davanti alla Commissione lavori pubblici.  Nelle speranze dell’esecutivo le Camere dovrebbero impiegare poco, non più di 2-3 mesi, per l’approvazione della legge delega. Dopo di che la palla passa al Governo per articolare in maniera compiuta il testo legislativo. Il disegno di legge delega presentato dal Governo rappresenta più che altro la base dell’esame e del voto parlamentare. E’ formato da un solo articolo e contiene i principi fondamentali da rispettare nel varo del nuovo codice. Tuttavia, la Commissione del Senato ha gi’ fortemente integrato il testo presentato dal Governo, perché ritenuto insufficiente e generico in alcuni punti. Su queste integrazioni si sofferma in questo numero leggi illustrate.

FISCO (pag. 11)

Modello 730 precompilato: problemi col “numero zero”

E’ partito a metà di aprile scorso il “numero zero” del 730 precompilato, una scelta che grava soprattutto sugli intermediari (vedi inserto di aprile di “leggi illustrate”). L’incombenza maggiore in caso di presentazione del modello 730 tramite il commercialista o il CAF, è l’obbligo da parte di questi soggetti di apporre il visto di conformità, cioè, viene scaricato sul professionista l’onere di dover certificare, attraverso il visto, la veridicità di informazioni, fornite dal contribuente, accollandosi gli oneri di eventuali errori.

Quello che non va nella prima volta del precompilato numero …zero.

PREVIDENZA (pag. 13)

La nuova Isee danneggia le famiglie con disabili

ISEE, l’indicatore della situazione economica del nucleo familiare utile per accedere a varie prestazioni sociali, è in stallo, con riferimento ai nuclei familiari con persone disabili. Le nuove regole sono durate appena un mese. A metà febbraio, infatti, tre sentenze del Tar Lazio hanno contestato i criteri di reddito adottati e le franchigie per le famiglie con disabili. Ma, le sentenze del Tar, per ora, non hanno avuto rilevanza pratica. Anzi, il sottosegretario all’economia, Enrico Zanetti, rispondendo in commissione finanze alla camera a un’interrogazione, ha annunciato che il governo impugnerà davanti al Consiglio di Stato le tre sentenze del Tar Lazio. Intanto i cittadini non possono far valere quanto è stato deciso dal tribunale amministrativo. L’approfondimento.

FISCO (pag. 44)

Chiarimenti dal Fisco in vista dell’imminente dichiarazione dei redditi

Spese sanitarie, spese di istruzione, interventi per il recupero del patrimonio edilizio, somme corrisposte al coniuge separato, interessi passivi su muto ipotecario, bonus “arredi”, spese per adozioni internazionali. Sono alcuni degli argomenti affrontati nella circolare n. 17/2015, con la quale l’Agenzia delle entrate, rispondendo ad una serie di quesiti formulati da CAF e professionisti alla vigilia dell’appuntamento con la dichiarazione dei redditi per l’anno 2014, ha fornito chiarimenti su diverse questioni interpretative riguardanti, in particolar modo, gli oneri detraibili e quelli deducibili, di particolare utilità in vista dell’imminente adempimento dichiarativo.

PREVIDENZA (pag. 45)

Disoccupazione ai collaboratori

Via libera alle richieste della nuova indennità di disoccupazione per i co.co.co. che perdono il lavoro nell’anno 2015. Si chiama DIS-COLL e per le cessazioni di rapporti di collaborazione intervenute fino al 27 aprile, le richieste si possono presentare, a pena di decadenza, entro il 4 luglio; per le cessazioni successive (dal 28 aprile al 31 dicembre 2015) si avrà tempo 68 giorni dal verificarsi. Fino all’11 maggio la domanda è accettata su carta o per Pec (posta elettronica certificata), ma non attraverso il Call Center. Dal 12 maggio, invece, la si potrà presentare solo in via telematica, personalmente o tramite Caf o intermediari autorizzati (professionisti, etc.) o via Call Center. A spiegarlo, tra l’altro, è l’Inps nella circolare n. 83/2015 in cui detta le istruzioni operative alla prestazione introdotta dal decreto legislativo n. 22/2015 di attuazione del Jobs Act: quello che si occupa delle nuove tutele della disoccupazione.

INSERTO

Dichiarazione dei redditi e Irap dei professionisti

In un inserto di 56 pagine la guida pratica per non commettere errori – Interessa anche coloro che hanno aderito al regime dei “nuovi minimi” – Il Quadro AC che deve essere compilato dagli amministratori di condominio.