Leggi Illustrate N. 400

PREVIDENZA (pag. 3)

Liquidazione in busta paga: partita (in ritardo) l’operazione

Prende il via con notevole ritardo l’operazione Tfr in busta paga, operazione sperimentale della durata di tre anni (fino al 2018) prevista dalla Legge di stabilità 2015. A chi fa domanda ad aprile l’erogazione della“quota integrativa di retribuzione”, ossia la quota maturanda mensile di Tfr che può essere richiesta in busta paga dai lavoratori scatterà a maggio, ma non per tutti. I dipendenti di aziende con meno di 50 dipendenti che per sopportare il nuovo onere decidano di avvalersi del finanziamento delle banche assistito da garanzia pubblica (sulla base dell’Accordo quadro tra Abi e ministeri del lavoro ed economia sottoscritto il 20 marzo scorso) dovranno attendere tre mesi per avere la prima liquidazione e non un mese come in tutte le altre ipotesi. Fino ad agosto, quindi, se la scelta è fatta ad aprile.

A dare il via libera all’operazione monetizzazione in busta paga del Tfr è il dpcm n. 29/2015, pubblicato sulla gazzetta ufficiale n. 65 del 19 marzo e in vigore dal 3 aprile. Ufficialmente, perciò, le richieste da parte dei lavoratori possono essere fatte a partire da tale data utilizzando il facsimile di modello allegato allo stesso dpcm e consegnandolo al proprio datore di lavoro. Ovviamente la scelta potrà essere fatta anche nei mesi successivi, perché magari si matura il requisito di anzianità aziendale di sei mesi (l’unica condizione richiesta per il diritto). La scelta resterà irrevocabile fino a giugno 2018, perciò va fatta con oculatezza, anche perché iIl Decreto 29/2015 ha confermato che sulla quota di Tfr in busta paga si paga la tassazione ordinaria (non sono invece dovuti i contributi previdenziali). Il decreto precisa, inoltre, come previsto dalla legge di Stabilità, che la quota di Tfr in busta paga non rileva ai fini della verifica dei limiti di reddito complessivo per il riconoscimento dell’ulteriore detrazione fiscale di 960 euro per chi è in possesso di un reddito non superiore a 24mila euro (e, per una quota ridotta, fino a 26mila).

SCUOLA (pag. 5)

Il puzzle della scuola

Dopo la cosiddetta consultazione on line con il mondo della scuola sul progetto della “Buona Scuola” , il Governo ha annunciato alla fine di febbraio la presentazione di un decreto legge per dare attuazione a una riforma, destinata nelle intenzioni a modificare radicalmente l’istruzione scolastica e a creare una nuova scuola, presupposto per il futuro sviluppo del Paese, una specie di rivoluzione copernicana. Quale Governo non aveva già promesso nei suoi programmi una rivoluzione del genere?

L’idea di un decreto legge è stata, però, scartata quasi subito, dato che, per la vasta natura delle disposizioni previste, non erano minimamente ravvisabili i requisiti di urgenza, tali da giustificare una decretazione del genere.

Cosicché il Governo ha approvato a metà marzo un disegno di legge che, però è arrivato in Parlamento solo il 2 aprile scorso.

Il Premier, tuttavia, ha già pubblicamente avvertito che, se il disegno di legge si dovesse arenare nelle secche del cammino parlamentare, è pronto a inserire le parti urgenti in un decreto legge, in particolare, per consentire la nomina in ruolo dal prossimo settembre di docenti inclusi nelle graduatorie a esaurimento (GAE) e dei vincitori del concorso a cattedre del 2012.

In questo numero vengono esaminate nel dettaglio alcune delle disposizioni di maggior interesse contenute nel disegno di legge, attualmente all’esame del Parlamento.

SOCIETA’ (pag. 7)

Archiviazione per i reati minori

Con il D.Lgs. n. 28 del 2015 (pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 64 del 2015), entrato in vigore il 2 aprile, è stato inserito nel codice penale un nuovo articolo, il 131 bis, che prevede una nuova “causa di non punibilità”: cioè, che pur in presenza di una condotta e di un fatto previsto come reato (il fatto, non lo si nega, è stato commesso) stabilisce che esso, a certe condizioni,  non sia punibile.

Della necessità di questa legge sono stati convinti assertori soprattutto i magistrati che, essendo sommersi da un enorme carico di procedimenti penali, ritengono che non sia proporzionato procedere sempre, e sempre allo stesso modo, per tutti i tipi di reato: per quello inoffensivo commesso da un soggetto non pericoloso, così come per quello grave e dannoso commesso da un soggetto socialmente pericoloso, o per quello non dannoso ma commesso in modo violento.

Insomma: basta intasare la giustizia con i ladri di polli!

IMMOBILI (pag. 9)

Piano casa e semplificazione dei modelli unici in edilizia

Il piano casa sulle facilitazioni per procedere agli ampliamenti edilizi e le ricostruzioni – opportunità lanciata nel 2008 e applicata attraverso leggi territoriali – continua a vivere quasi ovunque in Italia. E anche la semplificazione dei modelli unici in edilizia (per chiedere ai Comuni le autorizzazioni o anche effettuare semplici comunicazioni) è una misura (sebbene con i limiti che diremo) che è stata adottata dalla gran parte delle Regioni. E’ scaduto, infatti, a febbraio scorso, il termine assegnato a queste per adattare i propri moduli per i piccoli lavori (Cil e Cila) al facsimile unico nazionale.

Si chiude, così, la seconda tappa del processo di semplificazione, avviato già a giugno scorso con la prima intesa Stato-Regioni sui modelli standard che riguardava il permesso di costruire e la Scia, necessari rispettivamente per le nuove costruzioni e la manutenzione straordinaria.

Un quadro della situazione, regione per regione.

IMMOBILI (pag. 11)

Prestito vitalizio ipotecario: scattano le nuove regole

Approvate le nuove norme sul prestito vitalizio ipotecario, misura che consente di ottenere liquidità senza perdere la proprietà dell’immobile. Il Parlamento ha infatti licenziato definitivamente il testo del provvedimento che ora attende solo di essere pubblicato in Gazzetta.

Chiariamo subito che si tratta di una alternativa alla vendita della nuda proprietà. Consente al proprietario di un immobile over 60 di convertire parte del valore del bene in contanti, per soddisfare esigenze di liquidità, senza essere tenuto a lasciare la proprietà dell’immobile, che viene comunque ipotecata a garanzia del finanziamento. Si possono concordare modalità di rimborso graduale di interessi e spese, anziché corrisponderle contestualmente alla scadenza del finanziamento. Rispetto alla nuda proprietà, il prestito ipotecario vitalizio ha il vantaggio per mutuatario di non perdere la proprietà dell’immobile e non preclude la possibilità per gli eredi di recuperare il bene.

Gli eredi del beneficiario, nel caso il proprietario non abbia già rimborsato il finanziamento, dovranno decidere: potranno estinguere il debito nei confronti dalla banca, oppure vendere l’immobile ipotecato o scegliere l’affidamento della vendita alla banca mutuataria per rimborsare il credito.

PREVIDENZA (pag. 37)

Artigiani e commercianti: aumentati i contributi 2015

Aumentano anche nel 2015 i contributi di artigiani e commercianti, dopo i rincari di 270 euro nel 2012, di 160 euro nel 2013 e di altri 100 euro nel 2014. Quest’anno devono sborsare almeno altri 77 euro di aumento almeno. Un aumento che scaturisce non solo dalla consueta variazione del reddito minimo annuo su cui sono calcolati i contributi (rivalutazione Istat), ma soprattutto dagli effetti della Manovra Monti, la c.d. “Salva Italia” (dl n. 201/2011 convertito in legge n. 214/2011), che ha previsto l’aumento graduale delle aliquote contributive fino a raggiungere la soglia del 24% dal 1° gennaio 2018. Nel 2012 c’è stato l’aumento dell’1,3%, seguito nel 2013 e nel 2014 dall’ulteriore incremento di 0,45 punti percentuali per anno; stessa misura di aumento c’è quest’anno e così sarà, anno dopo anno per il prossimo futuro, fino a raggiungere come detto il traguardo del 24% a partire dal capodanno del 2018.

I commercianti, come negli anni passati, anche per questo dovranno sborsare un contributo aggiuntivo dello 0,09 per cento finalizzato a finanziare la cosiddetta “rottamazione licenze” (è la misura di prepensionamento per chi è costretto anzitempo ad abbassare le serrande). Era previsto che tale maggiorazione dovesse terminare il 31 dicembre scorso; invece c’è stata la proroga fino al 31 dicembre 2018 nella legge di Stabilità 2014 (legge n. 147/2013) che ha anche procrastinato l’operatività della misura della “rottamazione licenze”.

INSERTO

Compiliamo insieme il modello 730

In un inserto di 48 pagine una guida pratica alla compilazione del nuovo modello 730 (precompilato e tradizionale) per non sbagliare con gli ultimi chiarimenti del Fisco.