Leggi illustrate N.392

PUBBLICA AMMINISTRAZIONE

La riforma nel Renzi-pensiero (pag. 3)

Il via libera alla “storica” (l’ennesima, sulla carta) riforma della pubblica amministrazione, decisa dal Consiglio dei Ministri del 13 giugno scorso è approdata in Gazzetta Ufficiale soltanto il 24 giugno.

Dopo lo spacchettamento imposto dal Quirinale (nel decreto originale c’era un po’ di tutto), il provvedimento ora è composto da un decreto legge, che contiene una serie di norme con effetto immediato, quello appunto approdato sulla Gazzetta Ufficiale (decreto n. 90 in Gazzetta Ufficiale del 24 giugno 2014), e da un disegno di legge che affronta temi più complessi non solo sul piano tecnico, ma anche politico  (vedi, ad esempio, le preannunciate norme in materia di pensionamento anticipato e part-time, o quelle sulla riforma delle funzioni e dei trattamenti economici dei dirigenti) e che per questo necessitano di una discussione parlamentare più articolata, che però difficilmente vedrà la sua conclusione entro l’anno in corso.

LAVORO – PUBBLICA AMMINISTRAZIONE

Appalti e altri provvedimenti (pag. 5)

Col decreto numero 90 del 2014 vengono introdotte, tra l’altro, “misure urgenti per la semplificazione e la trasparenza amministrativa e per l’efficienza degli uffici giudiziari”. Il provvedimento è entrato in vigore il 25 giugno. Rispetto alla prima bozza approvata dal Consiglio dei Ministri il 13 giugno, (diffusa dai giornali e dalla televisione – con qualche ragione – come definitiva) quello pubblicato sulla G.U. a fine mese risulta fortemente rimaneggiato e, almeno in parte, ridotto nella sua carica innovativa.

Tuttavia il decreto detta mportanti novità per quanto riguarda il settore degli appalti e dei lavori pubblici. Novità che sono da considerarsi più che altro di ordine organizzativo. Nel provvedimento infatti non trovano spazio, se non in modo marginale, norme che entrino nel merito dei contratti pubblici di appalti di lavori, servizi e forniture che, invece, in un primo momento sembrava dovessero rappresentare il cuore degli interventi in materia.

Questa inversione di marcia è da ritenere che dipenda anche dalla decisione del Presidente del Consiglio di delegare il Viceministro alle Infrastrutture, Riccardo Nencini, alla riscrittura completa del Codice degli Appalti (decreto legislativo numero 163 del 2006). Il Governo prevede la revisione della materia alla luce delle nuove direttive comunitarie approvate nel 2014.

In questo numero una rapida rassegna delle novità stabilite dal nuovo decreto.

LAVORO e AGRICOLTURA

Beni strumentali e made in Italy nel nuovo decreto competitività (pag. 7)

Il DL n. 91/2014 (c.d. “decreto competitività”), nato come una costola del provvedimento di riforma della Pubblica amministrazione (DL n. 90/2014), contiene una serie di misure a favore delle imprese e del settore agricolo. In ambito fiscale: tre crediti d’imposta, uno per chi investe in beni strumentali nuovi, gli altri due per favorire il “made in Italy” in agricoltura, incentivando rispettivamente gli investimenti nel commercio elettronico e lo sviluppo delle reti di imprese; sconti contributivi per chi assume agricoltori tra i 18 e i 35 anni; deduzioni Irap anche per i lavoratori agricoli stagionali; detrazione per coltivatori diretti e imprenditori agricoli professionali giovani, che affittano un fondo. Sempre in tema terreni, infine, altre due novità, ma di segno opposto: ritoccata e stabilizzata la rivalutazione-bis dei valori catastali, prima prevista per il solo triennio 2013-2015, ed abolito il trattamento agevolato per i terreni incolti.

FISCO

Irpef-spending review: il decreto definitivo (pag. 8)

Senza particolari scossoni, ma ricorrendo al voto di fiducia in entrambi i rami del Parlamento, il Governo ha portato a casa il cosiddetto decreto “Irpef-spending review”. Il DL n. 66 del 24 aprile scorso, contenente “Misure urgenti per la competitività e la giustizia sociale” (in primis, la concessione di un bonus di 640 euro ai lavoratori dipendenti), ha guadagnato l’ok definitivo della Camera il 18 giugno, con qualche giorno di anticipo rispetto al tempo massimo concesso per la conversione in legge: i sessanta giorni a disposizione per concludere l’iter parlamentare scadevano infatti il 23 giugno. In questo giorno, invece, il provvedimento è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 143, catalogato come legge n. 89/2014.

In questo numero le principali novità apportate dal Senato durante l’iter di conversione in legge del provvedimento e poi confermate dalla Camera dei Deputati e un quadro sintetico delle altre disposizioni presenti nel testo originario del decreto, che non hanno subito modifiche.

FISCO

Il fisco che verrà: catasto e modello 730 precompilato (pag. 11)

Muove i primi concreti passi la riforma fiscale targata “Renzi”. Il Consiglio dei ministri di venerdì 20 giugno, ha esaminato i primi due decreti legislativi (ne sono previsti una ventina) per attuare la legge delega n. 23 dell’11 marzo 2014, con la quale il Governo è stato incaricato di adottare, entro dodici mesi, “disposizioni per un sistema fiscale più equo, trasparente e orientato alla crescita”: uno contiene un nutrito pacchetto di semplificazioni tributarie (in primis, l’invio ai contribuenti del 730 precompilato), l’altro riguarda la revisione del catasto.

Va subito precisato che non si tratta di norme già andate in Gazzetta Ufficiale, quindi non sono ancora in vigore. Secondo la procedura, infatti, i due provvedimenti sono stati trasmessi al Parlamento per l’esame da parte delle Commissioni competenti per materia, chiamate ad esprimere il proprio parere nei successivi trenta giorni (in caso di particolare complessità, è possibile un supplemento di altri venti giorni), anche suggerendo eventuali modifiche ed aggiustamenti. Dopodiché, si tornerà in Consiglio dei ministri per l’approvazione definitiva (il passaggio presso le Commissioni potrebbe anche essere ripetuto, nell’eventualità in cui il Governo non intendesse conformarsi alle valutazioni dei parlamentari, esprimendo le proprie osservazioni in proposito).

FISCO

“Ravvedimento operoso” per sanare i peccati fiscali (pag. 13)

I mesi estivi, per la maggior parte dei contribuenti, sono quelli più “caldi”. In questo periodo, il calendario fiscale prevede alcuni dei principali appuntamenti dell’anno: la presentazione della dichiarazione dei redditi, il pagamento delle relative imposte e l’acconto Imu. Quest’anno, poi, si è aggiunto anche il primo appuntamento con la Tasi, il nuovo tributo sui servizi indivisibili.

Nel mese di giugno si è conclusa la stagione del 730 (si poteva presentare il modello ad un Caf o a un professionista abilitato fino al giorno 16) e sono state pagate la prima tranche dell’Imu, della Tasi (non nei comuni che non hanno deliberato aliquote e detrazioni entro il 23 maggio, per i quali il conto è stato rinviato al 16 ottobre) e, da parte dei contribuenti non soggetti agli studi di settore, le imposte risultanti da Unico 2014, a meno che non si sia scelto di differire l’adempimento al 16 luglio, maggiorando dello 0,40% gli importi dovuti. A luglio, invece, è in programma, per chi è “interessato” dagli studi di settore, il pagamento delle imposte risultanti dai modelli Irap e Unico, compresa la cedolare secca sugli affitti abitativi. Per chi ha ritardato i pagamenti, anche per motivi economici, potrà rimediare attraverso il cosiddetto “ravvedimento operoso”, purché lo faccia prima di essere intercettato dagli uffici del Fisco. Il calendario delle possibili sanatorie.

FISCO

Crediti e debiti del modello 730 in busta paga a partire da luglio (pag. 33)

E’ scaduta il 16 giugno scorso la proroga di tredici giorni per la presentazione del modello 730/2014 tramite i CAF o i professionisti abilitati all’assistenza fiscale. I lavoratori che ne hanno usufruito dovrebbero aver già ricevuto dal CAF o dal professionista (entro il 24 giugno) anche la copia della dichiarazione elaborata unitamente al prospetto di liquidazione delle imposte. Quest’ultimo è particolarmente importante per il lavoratore: poiché contiene il dettaglio dei crediti e/o dei debiti che dovranno essere poi liquidati nei cedolini paga, va tenuto in debita evidenza per la “spunta” degli importi pagati e/o rimborsati dal datore di lavoro tra luglio e dicembre 2014. Questa operazione di “conguaglio” delegata dal Fisco al datore di lavoro non va mai sottovalutata, in primis per la complessità di gestione del processo, per il numero sempre più elevato di casistiche da gestire, per l’ormai ricorrente frazionamento dei rapporti di lavoro subordinato e di collaborazione a progetto, fino ad arrivare alle conseguenze sanzionatorie in caso di omessi, insufficienti o tardivi versamenti d’imposta.

FISCO

Modello 770 dei sostituti d’imposta (pag. 37)

Il termine di presentazione del modello 770 Semplificato/2014 potrebbe slittare al 30 settembre prossimo. Il Governo si è dichiarato disponibile a valutare una possibile proroga, ma alla chiusura in redazione del presente numero ancora non ci risulta alcuna conferma ufficiale. La questione è stata trattata in Parlamento sulla scia di un’interrogazione presentata il 16 aprile 2014 da un gruppo di deputati. Il Governo si è riservato di valutare la proposta di differimento del termine una volta effettuati i necessari approfondimenti, anche se, non si può non tener conto, dell’ostacolo posto dall’Agenzia delle Entrate che sul punto ha espresso parere contrario.

Nella incerta situazione creatisi, facciamo il punto sulle novità che presenta il modello di dichiarazione alla cui compilazione sono tenuti tutti i sostituti d’imposta.

FISCO

“Pos” per i professionisti e lavoratori autonomi: obbligo senza sanzioni (pag. 39)

Per legge, dal 30 giugno, tutti coloro che effettuano cessioni di beni e prestazioni di servizi, anche professionali, a prescindere dal fatturato realizzato, avrebbero dovuto dotarsi di strumenti (c.d. POS), per consentire al cliente che lo richiede di pagare con “moneta elettronica” gli importi superiori a 30 euro. La disposizione è stata da più parti contestata, soprattutto perché – a detta degli interessati – rappresenta soltanto un ulteriore costo a loro carico. La norma che detta l’introduzione di questo obbligo, tuttavia, nulla dispone in caso di suo mancato assolvimento.

FISCO

Nuovo calendario per il pagamento rateale delle imposte da Unico (pag. 40)

 È arrivata anche quest’anno, con decreto, la ormai “tradizionale” mini-proroga di venti giorni per i versamenti delle imposte risultanti dalle dichiarazioni fiscali, che da alcuni anni sta caratterizzando il calendario fiscale estivo.

Il differimento dei versamenti non riguarda soltanto le imposte sui redditi (IRPEF ed IRES), le relative addizionali, l’IRAP e, in caso di dichiarazione unificata, l’IVA, ma tutti i tributi collegati con la dichiarazione dei redditi, comprese, ad esempio, la cedolare secca sulle locazioni abitative e le mini-patrimoniali sulle attività finanziarie e sugli immobili posseduti all’estero (IVAFE ed IVIE). Più tempo anche per pagare i contributi previdenziali sul reddito eccedente il “minimale”, che vanno calcolati nel quadro RR del modello UNICO.

Lo spostamento in avanti della scadenza per i versamenti comporta la riscrittura del calendario per i contribuenti che scelgono di pagare a rate, possibilità che può essere utilizzata per tutte le somme risultanti dalla dichiarazione (compresa la cedolare secca), dovute a titolo di saldo 2013 e di primo acconto 2014.

Il nuovo calendario degli adempimenti

PREVIDENZA

Assegno per il nucleo familiare. Nuovi limiti di reddito per averlo (pag. 41)

Al via i nuovi limiti di reddito per l’assegno per il nucleo familiare. Dal 1° luglio, infatti, si applicano i nuovi valori indicati dall’Inps nelle consuete tabelle (allegate alla circolare n. 76/14) per verificare diritto e misura della prestazione di cui possono fruire le categorie dei lavoratori dipendenti e quella dei pensionati, nonché gli iscritti in via esclusiva alla gestione separata Inps (lavoratori a progetto, co.co.co. ecc.). La rivalutazione dei limiti di reddito è stata effettuata sulla base dell’aumento dell’1,1% del costo della vita, registrato dall’Istat tra il 2012 e il 2013, e i nuovi valori resteranno validi fino al 30 giugno 2014. L’aumento è risultato più contenuto rispetto al passato (nel 2013 fu del 3%).

L’assegno per il nucleo familiare (in sigla Anf) è una prestazione riservata ai soggetti che percepiscono reddito “da lavoro dipendente”; quindi, non soltanto i lavoratori dipendenti veri e propri (ossia i titolari di un rapporto di lavoro subordinato, ma anche collaboratori, pensionati, e via dicendo). La prestazione è influenzata dal reddito familiare il quale ne determina il diritto e la misura.

INSERTO

Il lavoro domestico

 Il contratto – La retribuzione – Gli oneri sociali (e le detrazioni fiscali) – Lavoratori comunitari ed extracomunitari – Le prestazioni assistenziali a cui hanno diritto i lavoratori domestici