Leggi illustrate N.391

FISCO

 TASI: primo appuntamento. In 2.000 Comuni si paga a giugno (pag. 3)

 Scrivi TASI, leggi caos. A pochi giorni dal termine di scadenza della prima rata, il disorientamento è ancora diffuso.

Non è che la situazione sia migliorata dopo l’annuncio della “parziale” proroga, arrivato il 19 maggio con comunicato stampa del Ministero dell’economia e delle finanze: secondo la nota ministeriale, il termine di pagamento della prima rata, già fissato per il 16 giugno, sarebbe slittato a settembre nei comuni che non avessero deliberato le aliquote di tassazione entro il 23 maggio. Il Ministero dell’economia sarebbe disponibile a concedere, al massimo, la proroga al 30 di settembre (un rinvio più lungo costerebbe). L’associazione dei comuni, per bocca del Presidente Fassino, preferirebbe ad ottobre, in modo da evitare da una scadenza troppo vicina al rientro dalle ferie. Comunque, la soluzione adottata (proroga non per tutti) costringe i contribuenti, per sapere se sono tenuti al primo pagamento entro il 16 giugno oppure se potranno preoccuparsene soltanto dopo l’estate, ad informarsi presso l’Ufficio tributi del Comune in cui si trova l’immobile per il quale sono chiamati a versare la TASI oppure a consultare il sito del Dipartimento delle finanze (sezione federalismo fiscale), dove vengono pubblicate tutte le delibere in materia di tributi locali. Nel numero di giugno di “leggi illustrate” una guida pratica alla ricerca “informatica” delle aliquote e detrazioni stabilite dai singoli comuni.

FISCO

IMU: l’appuntamento di giugno (pag. 5)

Entro il 16 giugno si deve pagare la prima rata dell’IMU 2014. Diciamo subito che non pagano IMU le abitazioni principali (non di pregio) e relative pertinenze, come per esempio il box, la cantina, la soffitta ecc. Esenti da IMU anche i fabbricati costruiti e destinati dall’impresa costruttrice alla vendita ed eventualmente le abitazioni che il comune (con apposito regolamento) ha assimilato alla “prima casa”, come per esempio quelle date in uso gratuito ai figli o quelle di anziani e disabili ricoverati in case di cura. Non pagano l’IMU neppure i fabbricati rurali strumentali, gli immobili delle cooperative edilizie a proprietà indivisa, adibite ad abitazione principale e relative pertinenze dei soci assegnatari; gli alloggi sociali e quelli regolarmente assegnati dagli Istituti autonomi per le case popolari (Iacp) o dagli enti di edilizia residenziale pubblica che hanno le stesse finalità degli Iacp (per esempio, Ater); l’immobile (non di lusso) posseduto dal personale delle Forze Armate, delle Forze di Polizia, del corpo nazionale dei vigili del Fuoco e del personale appartenente alla carriera prefettizia, indipendentemente dal fatto che il possessore vi trasferisca dimora o residenza. Unica condizione è che l’immobile non sia dato in affitto. L’interessato deve presentare, a pena di decadenza del beneficio, apposita dichiarazione al Comune per attestare il possesso dei requisiti richiesti.

Chi invece possiede abitazioni principali di pregio, vale a dire quelle classificate nelle categorie catastali A1 (abitazioni signorili) A8 (ville) e A9 (castelli) continua a pagare l’IMU, usufruendo comunque dell’aliquota ridotta e delle detrazioni stabilite dal comune.  Così come sono obbligati a rispettare la scadenza del 16 giugno i proprietari di altri immobili come negozi, seconde case, aree edificabili e altri terreni.

Per chi deve pagare, l’acconto è pari al 50% dell’IMU dovuta per l’anno scorso (con le aliquote decise per il 2013), poi a dicembre si farà il conguaglio con le aliquote fissate dai Comuni per il 2014.

In alternativa, chi vuole, nel caso sia già intervenuta la delibera del Comune per il 2014 può pagare il 50% in base alla nuova aliquota. Poi a dicembre ci sarà sempre il conguaglio.

Il meccanismo di calcolo dell’IMU resta lo stesso degli anni precedenti: si parte dalla rendita catastale, si rivaluta del 5% e si moltiplica per un apposito coefficiente. Si ottiene il valore dell’immobile su cui applicare l’aliquota comunale.

Si può pagare con bollettino postale o con il modello F24. Quanto alla dichiarazione IMU (necessaria in caso di variazioni, intervenute nel corso del 2013, che il Comune non può reperire nella banca dati catastale) la scadenza per la presentazione è fissata al 30 giugno 2014.

 IMMOBILI

 Casa: via libera del Parlamento alla nuova legge (pag. 11)

 Pugno di ferro contro le occupazioni abusive. Per ottenere gli allacciamenti di luce e gas è da ora necessario, infatti, che gli interessati dimostrino di avere un titolo per poter occupare l’immobile. Per gli abusivi, inoltre, non sarà possibile fare richiesta di un alloggio sociale almeno per cinque anni. Via libera, poi, alla sanatoria dei contratti di affitto per gli inquilini che avevano denunciato l’esistenza di un accordo irregolare: fino al 31 dicembre 2015 potranno restare nell’alloggio continuando a pagare il triplo della rendita catastale. E ancora: il bonus mobili potrà superare i costi ristrutturazione. La cedolare secca al 10% sarà applicabile anche nei Comuni colpiti da calamità naturali. I pensionati residenti all’estero potranno sfruttare i benefici Imu per l’abitazione principale. Chi acquista un immobile in costruzione potrà contare su maggiori garanzie.

Le sorprese recate dalla legge di conversione del decreto-legge 47/2014 (Legge n. 80 in G.U. n. 121 del 27 maggio 2014) non sono quindi affatto poche. Tutto ciò senza considerare le misure già previste in precedenza dallo stesso decreto in tema di fondi per l’affitto e di alloggi sociali.

 LAVORO

 Apprendistato e contratto a termine. La portata pratica della nuova legge (pag. 13)

 Dell’ambizioso “Jobs-ACT” annunciato dal nuovo Governo (riforma generalizzata del diritto del lavoro), per ora sono entrate in vigore soltanto due modifiche alla precedente legislazione: riguardano il contratto a temine e l’apprendistato.

L’eliminazione della causale giustificatrice dal contratto a tempo determinato rappresenta, in assoluto, l’elemento nuovo e più rilevante del provvedimento, che è sopravvissuto anche al passaggio parlamentare che ha portato il D.l. 34/2014 ad essere convertito nella legge n. 78 del 16 maggio 2014.

Non è accaduto lo stesso per il resto dell’impianto normativo: le Camere hanno apportato al testo originario del decreto una serie di modifiche che riducono la portata innovativa degli altri interventi, particolarmente con riferimento al complicato meccanismo della sanzione amministrativa in caso di superamento dei limiti quantitativi dei contratti a termine ed al meccanismo del diritto di precedenza.

Stessa riflessione può essere estesa all’apprendistato, benché su questo speciale contratto le novità del D.l. 34/2014 avevano, già in origine, una portata ben più ridotta. Apprezzabile, invece, sotto il profilo della volontà di fare chiarezza, la disciplina transitoria inserita nel corso del passaggio parlamentare, dalla quale si evince che tutte le novità in tema di contratto a termine e di apprendistato si applicano ai soli rapporti di lavoro costituiti a decorrere dal 21 marzo 2014.

 PUBBLICO IMPIEGO

 Arrivano i prepensionamenti (pag. 36)

 All’inizio del suo mandato, la giovane ministra per la semplificazione e la pubblica amministrazione, Maria Anna Madia, aveva manifestato l’intenzione di procedere allo svecchiamento della pubblica amministrazione facendo ricorso massiccio ai prepensionamenti. Via gli anziani e dentro i giovani, seppure non in egual numero. E’ ben noto, infatti, che nella pubblica amministrazione italiana si registra l’età media più alta d’Europa, con tutto quello che ne consegue in termini di capacità di adattamento ai cambiamenti organizzativi e di padronanza delle nuove tecnologie.  Ma prima ancora di poter pensare a un abbozzo di progetto di “staffetta generazionale”, il governo deve fare i conti con il problema del personale in servizio che si trova in posizione di soprannumero per effetto delle riduzioni lineari degli organici decisa dal Governo Monti, ma finora non attuata, nonché con la promessa riorganizzazione generale della P.A. (leggi Commissione Cottarelli). In una circolare (n. 4 del maggio scorso) della Funzione pubblica spiegata la procedura dei prepensionamenti dei dipendenti che hanno raggiunto o stanno per raggiungere i requisiti.

PREVIDENZA

Contributi volontari sempre più cari per tutti (pag. 37)

Contribuzione volontaria sempre più cara. Un ex lavoratore dipendente, quest’anno, per coprire un intero anno di contributi pagando da sé (questo il significato di “volontaria”), deve sostenere una spesa minima di 2.903 euro se è stato autorizzato entro il 31 dicembre 1995, di 3.372 euro se l’autorizzazione è in data successiva. L’aumento rispetto all’anno scorso (2013), quando la spesa minima è stata rispettivamente di 2.872 euro (+ 31 euro) e di 3.336 euro (+ 36 euro), è dovuto alla consueta lievitazione delle retribuzioni di riferimento, aggiornate al 1,1% (l’anno scorso al 3%) per via dell’inflazione, come reso noto dall’Inps nella circolare n. 51/2014.

Artigiani, commercianti e lavoratori autonomi agricoli (coltivatori diretti, mezzadri, coloni e imprenditori agricoli professionali), oltre all’aumento dell’inflazione subiscono il rincaro dello 0,45% delle aliquote di contribuzione obbligatoria dell’anno 2014, rincaro che si riflette anche sul calcolo dei contributi volontari, e che si somma ai rincari già scattati negli scorsi anni.

Cattive notizie anche per i parasubordinati: per coprire l’anno 2014 di contributi volontari dovranno sborsare almeno 4.189, se si tratta di professionisti ai quali l’aliquota di contribuzione è rimasta la stessa dello scorso; ovvero 4.344 se si tratta degli altri lavoratori parasubordinati (collaboratori, ecc.) ai quali, invece, quest’anno l’aliquota di contribuzione è aumentata di 1 punto percentuale.

Per la prima scadenza di versamento, relativa al 1° trimestre 2014 (gennaio – marzo), il termine è fissato al 30 giugno.

I versamenti per i periodi pregressi ed in caso di lavoro discontinuo.

INSERTO

 La casa e il Fisco

In un inserto di 40 pagine le novità di quest’anno (positive e negative) – Cedolare secca al 10% per gli affitti concordati – Le nuove imposte di registro quando si acquista – Le nuove imposte locali.