Leggi illustrate N.390

FISCO

Più soldi in busta paga. Più tasse sul risparmio (pag. 3)

Bonus di 80 euro in busta paga per chi ha un reddito annuo complessivo tra gli 8 e i 24mila euro. A partire già da questo mese. Una delle “promesse-shock” annunciate dal neo-premier Renzi è realtà. Da maggio e fino a dicembre 2014, i lavoratori dipendenti e assimilati (quindi, anche co.co.co., collaboratori a progetto, tirocinanti, ecc.) riceveranno dal proprio sostituto d’imposta 640 euro in più, 80 euro per otto mesi. Dopo i 24mila euro, il bonus decresce a mano a mano che il reddito aumenta, per azzerarsi del tutto quando si raggiungono i 26mila euro. Questo, in attesa che la legge di stabilità per il 2015, con un intervento normativo strutturale (e un meccanismo di corresponsione diverso), confermi la misura in maniera permanente, anche per gli anni a venire.

È, in estrema sintesi, il contenuto dell’articolo 1 del decreto legge 24 aprile 2014, n. 66, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 95 dello stesso giorno, con il titolo “Misure urgenti per la competitività e la giustizia sociale” (non compare più il sottotitolo-slogan Per un’Italia coraggiosa e semplice, forse un po’ troppo “propagandistico”, che era stato annunciato da Palazzo Chigi alla fine del Consiglio dei ministri del 18 aprile scorso, subito dopo il varo del provvedimento).

FISCO

Da luglio prelievo del 26% su depositi, interessi e capital gain (pag. 3)

Il finanziamento del bonus IRPEF per i lavoratori dipendenti e del taglio dell’IRAP per imprese e professionisti passa anche attraverso l’aumento dell’imposizione fiscale sui redditi di natura finanziaria (articolo 3, Decreto 66/2014). Si tratta di un ulteriore passo in avanti del prelievo sul risparmio, dopo quello sancito dal DL n. 138/2011 (“manovra di ferragosto”), che aveva uniformato al 20% la cifra della tassazione sulle rendite finanziarie: dal 1° luglio 2014, scatta la nuova aliquota del 26%. Sono esclusi i Bot.

 FISCO

Bonus fiscale: la soluzione per i lavoratori domestici (pag. 4)

Per la vasta categoria dei lavoratori domestici (colf, baby sitter, badanti, ecc.), “nominalmente” rientranti tra i destinatari del bonus fiscale (Decreto 66/2014), ma impossibilitati a percepirlo in busta paga perché non hanno un sostituto d’imposta che possa corrisponderlo in via automatica, l’Agenzia delle entrate ha fornito la soluzione nella circolare n. 8/E del 28 aprile 2014: potranno richiederlo nella dichiarazione dei redditi relativa al periodo di imposta 2014 (secondo modalità che saranno specificate nelle istruzioni alla compilazione dei modelli 2015) e, di conseguenza, utilizzarlo in compensazione per pagare eventuali altri tributi o contributi dovuti ovvero richiederlo a rimborso.

LAVORO

Debiti Pubblica Amministrazione: fondi per saldarli (pag. 7)

Il decreto legge n. 66 del 2014 recante “Misure urgenti per la competitività e la giustizia sociale”, introduce alcune misure volte a far diminuire il debito della pubblica amministrazione verso le imprese.

La nuova disciplina va a integrare quella contenuta nel decreto legge numero 35 del 2013, approvato dal Governo allora ancora guidato da Mario Monti e poi convertito nella legge numero 64 dello stesso anno e, altresì, quella prevista dal decreto numero 102 del 2013 convertito nella legge numero 124. A seguito di questi due provvedimenti erano stati stanziati 47 miliardi di euro per il 2013 e il 2014. A tali fondi, di cui al momento sono stati effettivamente sbloccati 23 miliardi e mezzo di euro tra crediti commerciali e rimborsi fiscali, devono aggiungersi ora quelli indicati dal decreto legge numero 66/2014.

LAVORO

Appalti: stop alla pubblicazione dei bandi sui giornali (pag. 8)

L’art. 26 del decreto legge 66/2014 interviene sulla materia dei costi delle gare di appalto, in particolare limitando gli obblighi di pubblicazioni informative sui giornali.

Infatti la nuova disposizione modifica il Codice dei Contratti Pubblici, decreto n. 163 del 2006, e prevede la soppressione dell’obbligo di pubblicazione:

● dei bandi e degli avvisi relativi ai contratti di valore superiore alla soglia comunitaria, per estratto su almeno due dei principali quotidiani a diffusione nazionale e su almeno due a maggiore diffusione locale nel luogo ove si eseguono i lavori (viene modificato l’art. art. 66,  7° comma del Codice dei Contratti);

● dei bandi relativi ai contratti di importo pari o superiore a 500.000 euro per estratto, a scelta della stazione appaltante, su almeno uno dei principali quotidiani a diffusione nazionale e su almeno uno dei quotidiani a maggiore diffusione locale nel luogo ove si eseguono i lavori (viene modificato l’art. 122,  5° comma del Codice dei Contratti).

PUBBLICA AMMINISTRAZIONE

 I risparmi della Pubblica Amministrazione (pag. 9)

Secondo gli annunci del governo, la maggior parte dei finanziamenti per corrispondere gli 80 euro al mese nella busta paga dei lavoratori dipendenti pubblici e privati per il periodo maggio-dicembre 2014 (a cui si aggiunge la riduzione del 10% dell’IRAP per le imprese) sarebbe dovuta arrivare da risparmi di spesa pubblica. In realtà, le cifre reali contenute nel decreto-legge 66 del 24 aprile 2014 pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale rivelano che i tagli di spesa copriranno poco più del 40% del costo complessivo della manovra, per una somma pari a 2,9 miliardi di euro su un totale di 6,6.

L’esecutivo ha scelto di non affondare il bisturi in maniera troppo marcata, evitando (almeno per il momento) interventi in settori forse troppo sensibili elettoralmente, come ad esempio le pensioni e la sanità.

In questo numero analizzato da dove e in che modo – secondo il governo – dovrebbero uscire fuori queste risorse (2,9 miliardi).

FISCO

La “Tasi” sulla prima casa si paga tutta a dicembre? (pag. 11)

IMU, TASI, TARI. Sono le “temute” sigle dei tre principali tributi locali (imposta municipale sugli immobili, tributo per i servizi indivisibili e tassa sui rifiuti), su cui Governo e Parlamento stanno ancora lavorando per dar loro un assetto definitivo e, ci si augura, stabile il più a lungo possibile. In materia, infatti, anche nel mese scorso, non sono mancate le novità. Le contiene, il decreto legge 6 marzo 2014, n. 16, “Disposizioni urgenti in materia di finanza locale, nonché misure volte a garantire la funzionalità dei servizi svolti nelle istituzioni scolastiche” (c.d. “salva Roma – ter), che ha guadagnato l’ok definitivo per la conversione in legge proprio sul filo di lana, a ridosso della scadenza dei “canonici” sessanta giorni. Dal canto suo, l’Agenzia delle entrate ha ufficializzato, con due diverse risoluzioni (nn. 45/E e 46/E del 24 aprile), i codici tributo da utilizzare quando i pagamenti di TASI e TARI (per l’IMU ci sono già dal 2012) avvengono tramite il modello F24 (vedi box).

LAVORO

Apprendistato: marcia indietro del Parlamento (pag. 12)

Sull’apprendistato, rispetto a quanto previsto dal D.L. 34/2014 originario, la Camera dei Deputati fa marcia indietro: il piano formativo individuale dell’apprendista torna ad essere in forma scritta obbligatoria; la formazione teorica di base offerta dalla Regione di riferimento resta obbligatoria; viene reintrodotta la percentuale minima di stabilizzazione degli apprendisti assunti nei 36 mesi precedenti. Insomma, si preannuncia un ritorno al passato, benché con qualche variabile non certo significativa per la drastica inversione di rotta che si chiedeva sull’apprendistato.

LAVORO

 Lavoro a tempo determinato: le proroghe ridotte a cinque (pag. 13)

La Camera dei Deputati, in sede di conversione in legge del D.l. 34/2014, ha già approvato una serie di emendamenti. Altri ne aggiungerà il Senato. Resta, comunque, la durata di 36 mesi del contratto a termine e l’eliminazione della causale giustificatrice del contratto.

Viene inserita una sanzione per il mancato rispetto della percentuale di utilizzo del contratto a termine, lasciando però aperta la dubbia questione del rapporto di gerarchia tra la percentuale legale (il 20% introdotto dallo Job-ACT) e le misure definite in sede di contrattazione collettiva.

Le proroghe passano da otto a cinque, modifica che di per sé non intacca l’ampia flessibilità residua dell’istituto.

LAVORO

Lavoro a contatto con minori: le nuove norme antipedofilia (pag. 43)

Dal 6 aprile scorso i lavoratori impiegati in attività che comportino contatto continuo (“diretto” e “regolare”) con minori debbono avere la fedina penale pulita ed è fatto obbligo ai datori di lavoro a pretenderla, (art. 2 dlgs n. 39/2014, pubblicato sulla G.U. n. 22/2014, entrato in vigore lo stesso giorno).

La fedina penale pulita però non serve per colf e badanti e nemmeno per dirigenti, che in genere sovrintendono al lavoro degli altri. Serve, invece, per i rapporti di lavoro autonomo quali sono le collaborazioni coordinate e continuative (co.co.co. e mini co.co.co.), il lavoro a progetto (co.co.pro.) e i rapporti di associazione in partecipazione. Questo è quanto ha precisato il ministero del lavoro. Le indicazioni sono contenute nella nota protocollo n. 7175 del 17 aprile 2014 che, però, non scioglie tutti i dubbi e, pertanto, almeno in questa prima fase di applicazione della nuova normativa è bene procedere con qualche cautela.

 CONDOMINIO

 Amministratori di condominio: in arrivo le nuove regole (pag. 45)

E’ ormai prevista a breve la pubblicazione del Regolamento al quale il decreto-legge n. 145/2014 (Destinazione Italia) ha demandato di determinare i criteri e le modalità per la formazione degli amministratori condominiali. Si tratta di un provvedimento molto attesto dagli operatori del settore, i quali, salvo il caso che amministrino il proprio condominio, saranno tenuti – in base al nuovo art. 71-bis disp. att. cod. civ. (introdotto dalla legge di riforma del condominio n. 220 del 2012: vedi box nella pagina) – a frequentare corsi di formazione e aggiornamento.

Il testo non è ancora quello definitivo ma, dato l’interesse che suscita questo regolamento, riteniamo che sia il caso di anticiparne i contenuti principali, di modo che chi svolge, o vuole svolgere, l’incarico di amministratore sappia già cosa gli aspetti.

Occorre, allora, sapere che il regolamento in questione si sviluppa verso due direzioni: da un lato, detta norme per selezionare i responsabili scientifici e i formatori; dall’altro individua le materie che dovranno essere oggetto dei corsi, di 60 ore quelli di formazione iniziale e di 12 ore quelli di aggiornamento periodico.

 INSERTO

 Unico 2014 professionisti

In un inserto di 56 pagine: compiliamo insieme il Quadro RE (determinazione del reddito professionale e artistico) – Il Quadro LM per i contribuenti cosiddetti “nuovi minimi” ed il Quadro RR per il calcolo dei contributi dovuti all’Inps (o alla Cassa di previdenza dei geometri liberi professionisti) – Il Quadro RL (altri redditi) – Il Quadro RM (per chi ha rivalutato il costo dei terreni) ed il Quadro AC per gli amministratori di condominio – La dichiarazione Irap (con tutte le aliquote).