Il Fisco spiega il “bonus Stradivari”. Aumentano i possibili beneficiari, niente bollo sull’iscrizione

(Agenzia delle entrate, circolare n. 6/E del 31 marzo 2017)

“Bonus Stradivari” versione 2.0. L’ammini­strazione finanziaria ha fornito una serie di chiarimenti sulla disposizione contenuta nell’ultima legge di bilancio che (sulla falsariga – ma con alcune varianti – di analoga norma in vigore per il 2016) riconosce un contributo a favore degli studenti che comprano uno strumento musicale nuovo, coerente con il corso di studi frequentato. L’agevolazione viene anticipata dal rivenditore, che pratica uno sconto sul prezzo di vendita e, successivamente, recupera l’importo sotto forma di credito d’imposta.

Tra le novità della novellata disciplina, l’allargamento dei potenziali beneficiari: quest’anno possono accedervi anche gli studenti dei licei musicali e coreutici, limitatamente alle sezioni musicali, purché in regola con il pagamento di tasse e contributi dovuti per gli anni 2016-2017 o 2017-2018. Cresce anche l’entità dello sconto: dai 1.000 euro dello scorso anno (comunque, entro il prezzo di acquisto dello strumento) si passa al 65% del prezzo finale (cioè, IVA compresa), fino a un massimo di 2.500 euro.

A tal proposito, l’Agenzia delle entrate ha specificato che, per evitare disparità di trattamento tra gli studenti che accedono al contributo nel 2017 e quelli che ne hanno già beneficiato nel 2016, anche questi ultimi possono fruirne nuovamente, al netto, però, dell’importo sfruttato lo scorso anno. Facciamo l’esempio di uno studente che, nel 2017, compra uno strumento al prezzo di 6.000 euro, dopo aver già beneficiato nel 2016 del bonus di 1.000 euro. Per l’acquisto di quest’anno gli spetterebbe uno sconto di 3.900 euro (ossia il 65% del prezzo finale), da ricondurre nel limite massimo di 2.500 euro. A tale importo va poi sottratto quanto già ricevuto nel 2016 (1.000 euro): pertanto, il contributo 2017 sarà di 1.500 euro, riducendo il prezzo del nuovo strumento a 4.500 euro.

Il contributo 2017 è attribuibile anche se si acquista un singolo componente dello strumento (ad esempio, il piatto della batteria) e, comunque, una sola volta. Non spetta, invece, per l’acquisto di beni di consumo, come le corde o le ance.